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Zimbabwe. Un morto e scontri per i risultati elettorali. Gli osservatori della Ue hanno soffiato sul fuoco

Le prime elezioni nello Zimbabwe (Stato africano nato dalla resistenza anticolonialista nella razzistissima Rhodesia) dopo la deposizione di Robert Mogabe. Un manifestante è stato ucciso nelle proteste scoppiate ieri nella capitale Harare, nello Zimbabwe, contro presunti brogli nelle elezioni dello scorso lunedi.

Dopo gli idranti e i gas lacrimogeni usati dalla polizia, l’esercito dello Zimbabwe ha esploso colpi di arma da fuoco contro i manifestanti radunati davanti alla sede della Commissione elettorale, accusata di aver truccato i primi risultati delle elezioni legislative che danno al partito di governo, Zanu-Pf, la maggioranza dei seggi.  Ancora non sono stati resi noti i dati riguardanti le presidenziali, che hanno visto sfidarsi il capo di Stato uscente Emmerson Mnangagwa (autore nel novembre del 2017 della defenestrazione dello storico leader Robert Mugabe e subentratogli alla guida del Zanu-Pf) e il leader dell’opposizione Nelson Chamisa del Movimento per il cambiamento democratico (Mdc), storico partito di opposizione.

La portavoce della polizia Charity Charamba ha affermato che la polizia ha chiesto l’aiuto dei militari perché “non erano in grado di farcela”. La polizia sostiene che i manifestanti hanno causato “una massiccia distruzione di proprietà” ad Harare.

Gli osservatori dell’Unione europea hanno criticato oggi le elezioni nello Zimbabwe per “la disparità di condizioni” nella competizione tra candidati e partiti, pur riscontrando un “miglioramento del clima politico”. “La disparità delle condizioni (tra i candidati), le intimidazioni agli elettori e la mancanza di fiducia nel processo elettorale hanno minato l’ambiente pre-elettorale”, si legge in una nota degli osservatori Ue. Questi ultimi però non sono del tutto estranei all’escalation di tensione nel paese. Gli scontri infatti si sono scatenati poco dopo che gli osservatori occidentali delle elezioni avevano sollecitato il rilascio dei risultati elettorali il prima possibile e hanno avvertito che un ritardo avrebbe reso “volatili” i risultati.

Stando ai primi risultati diffusi oggi il partito di governo dello Zimbabwe, Zanu-Pf, ha conquistato la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento.

 

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