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Tre italiani fermati per solidarietà militante alle Ypg curde

La Polizia stamani ha reso pubblica la notizia di uns “Operazione antiterrorismo“ effettuata nei confronti di tre italiani: due residenti a Cagliari e uno a Nuoro, “coinvolti in attività di combattimento all´estero, in particolare nello scenario bellico siriano–iracheno”.

I tre uomini sarebbero stati sottoposti a perquisizioni domiciliari e personali.

Ad uno dei tre, che era in procinto di partire di nuovo per raggiungere l’area siriana, è stato anche notificato un decreto di sequestro preventivo del passaporto.

L’indagine, condotta dalla Digos di Nuoro e dal Servizio per il contrasto dell´estremismo e del terrorismo interno della Direzione centrale della Polizia di prevenzione, è partita dalla diffusione in rete di una foto scattata in Siria. Nell’immagine erano ritratti, su un terrazzo, due uomini in tuta mimetica con il volto mascherato; uno dei due imbraccia un fucile automatico Kalashnikov ed un altro è ripreso col pugno sinistro alzato; sul davanzale tre bandiere due delle quali rappresentano la Bretagna Antifascista e la Sardegna.

Uno dei due compagni è un bretone, morto in combattimento il 18 febbraio scorso, e l’altro è l’italiano coinvolto nell’operazione di questa mattina; l’uomo è stato indagato per aver partecipato alle associazioni Unità di Protezione del Popolo (Yekìneyên Parastina Gel – YPG) e International Freedom Battallion (IFB).

Secondo quanto rilanciato dall’Ansa, non sarebbe stata addebitata nessuna fattispecie di cellula eversiva e in particolare in relazione a uno dei tre – Pierluigi Caria – viene solo ipotizzato ma non ancora contestato, il reato di partecipazione ad organizzazione terroristica.

Caria, 33 anni, milita da tempo in ambienti indipendentisti sardi dove è conosciuto con il nomignolo di “Luiseddu” (Luigino in lingua sarda), ha combattuto con le milizie curde e sarebbe stato in procinto di ripartire per il “fronte”: Iraq e da qui in Siria.

In rete è subito partita per lui la solidarietà di molti collettivi, di simpatizzanti dello Ypg e della causa curda.

E’ la prima volta che un presunto combattente volontario nell’esercito popolare della confederazione della Siria del Nord viene perseguito dalle autorità con l’accusa di terrorismo. E’ tutto ciò appare tanto più assurdo se si pensa che YPG e YPJ rappresentano le forze militari che più di ogni altra compagine si sono distinti sul fronte contro l’ Isis in Siria.

Perseguire presunti volontari internazionali impegnati tra le fila curde, il cui esercito tra l’ altro è stato anche sostenuto temporaneamente dagli americani loro alleati, appare paradossale, specialmente se sul fronte opposte si ci si scontra con capacità ammaliante del Califfato di attrarre a se’ nuove leve del terrore provenienti da ogni parte del globo e particolare dall’Europa e dalla stessa Italia.

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Comunicato di A Foras sull’operazione “antiterroristica” del 15 settembre

Nella mattinata di oggi, sabato 15 Settembre, la DIGOS di Nuoro e quella cagliaritana hanno proceduto alla perquisizione di diverse case nell’ambito di un’inchiesta “antiterroristica”;  tre i compagni inquisiti per il 270 bis e favoreggiamento. Uno in particolare sarebbe accusato di aver combattuto nelle Unità di Difesa del Popolo, le YPG, nella Federazione della Siria del Nord, contro lo Stato islamico.

Rimaniamo quanto meno basiti nell’apprendere di un’azione antiterroristica eseguita nei confronti di chi quel terrore, arrivato sino in Europa, si presume lo abbia combattuto sul campo al costo della propria vita. Se aggiungiamo che la Turchia è nota finanziatrice delle bande di jihadisti tutt’ora presenti in Siria e che parallelamente stringe solidi rapporti economici e politici con l’Italia e l’Unione Europea (soprattutto per quanto riguarda i migranti) allora il quadro ci sembra molto più chiaro.

Per questo portiamo solidarietà a tutti gli indagati ed in particolare a due di essi impegnati con A Foras nella lotta contro l’occupazione militare della Sardegna, un’occupazione per mano dello stato italiano che negozia con i veri terroristi.

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Caminera Noa e la sinistra indipendentista complice e solidale con gli indagati

Caminera Noa esprime solidarietà incondizionata all’indipendentista Luisi Caria accusato assieme ad altre due persone di aver sostenuto i combattenti curdi dell’YPG nella guerra contro i terroristi dell’Isis.
Non ci interessa verificare la veridicità delle accuse mosse dalle veline diramate dalle questure perché riteniamo legittima la lotta ai fanatici fascisti di Daesh che dal 2012 hanno insanguinato il nord della Siria, condannando migliaia di persone alla fuga e alla disperazione, distruggendo le loro case e strappandole alle loro terre.
Sono stati proprio i curdi dell’Ypg, perdendo centinaia se non migliaia di uomini e donne, ad aver contribuito più di tutti alla disfatta dell’Isis in Siria. Riteniamo dunque che l’accusa di terrorismo vada non solo respinta con sdegno e preoccupazione in quanto del tutto infondata ma che rappresenti l’ennesima operazione repressiva nei confronti di chi da sempre si batte per affermare il diritto alla libertà, alla democrazia e all’indipendenza del Kurdistan.
Non ci sorprende affatto che simili accuse vengano fatte alla vigilia delle elezioni regionali poiché è chiaro l’intento di inquinare il dibattito politico e nascondere ai sardi la natura dei loro problemi, a cominciare dall’occupazione militare, dalle devastazioni ambientali e dalla produzione e il traffico d’armi che interessa l’isola e che vede da sempre contrapposti coloro che si battono nelle file del movimento per l’emancipazione nazionale e sociale del popolo sardo.
Caminera Noa ribadisce quindi il suo sostegno e la sua vicinanza ai combattenti per la libertà e la democrazia che, con estrema generosità e anche a rischio della propria vita, si sono battuti contro i terroristi dell’Isis ed ogni forma di fascismo e fanatismo, condannando con forza la natura intimidatoria delle perquisizioni che hanno colpito in queste ore oltre che Luisi Caria, il presidente dell’ASCE (Associazione Sarda Contro l’Emarginazione) e sostenitore di Caminera Noa Antonello Pabis.

I portavoce di Caminera Noa

Giovanni Fara e Alessia Etzi

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