Menu

La Seconda “Assemblea delle Assemblee” dei Gilets Jaunes

dalla Francia. Questo venerdì inizierà a Saint Nazaire (nella regione della Loira Atlantico) la seconda “assemblea delle assemblee” dei Gilets Jaunes.

Questo importante appuntamento di confronto e di coordinamento durerà tutto il fine settimana, terminando domenica pomeriggio.

Sono previsti circa 800-1000 mille delegati da tutto l’Esagono, in rappresentanza di 300 realtà locali di Gilets Jaunes; un dato che già in sé indica il successo dell’iniziativa, considerando che al primo appuntamento di fine gennaio tenutosi a Commercy si erano confrontate per due giorni circa 250 persone, con 70 delegazioni.

Il luogo dell’incontro sarà la “Maison du Peuple”, un edificio recuperato dai GJ locali e che è divenuto il centro propulsore del movimento di questa cittadina sull’oceano.

Il comune non ha infatti concesso alcuno spazio per lo svolgimento dell’evento, nonostante le richieste fatte, ed il luogo in cui si terrà sarà presto “ripreso” dal “legittimo proprietario”, costringendo i suoi animatori a trovare una altra collocazione a conclusione di questa tre giorni.

Questa “assemblea” è il tentativo più generoso di dare una forma organizzativa – per quanto non “ingessata”, in una struttura e fortemente rispettosa dei principi della “democrazia diretta” – alle proteiformi realtà nate con i blocchi del 17 novembre scorso. Sviluppatesi prima sulle rotatorie, con la creazioni di “presidi permanenti” e l’edificazione di cabanes (spesso sgomberate dalle forze dell’ordine già prima del periodo natalizio, e altrettanto spesso nuovamente occupate, di nuovo sgomberate e così via), poi con la creazione di assemblee generali cittadine che si sono aperte al confronto più ampio e strutturate in gruppi di lavoro, con una propria agenda politica locale a cominciare dal nuovo anno.

Nel corso di questi mesi, l’arco delle rivendicazioni che avevano una solida base politica e sociale si è ampliata, e il rifiuto di partenza di non voler pagare la “transizione ecologica” imposta con l’aumento delle accise del carburante ed una migliore redistribuzione del carico fiscale, si è trasformata in altro.

Il mondo della scuola ha “fatto irruzione” ai primi di dicembre con il movimento degli studenti – in particolare delle medie superiori – e ora sta sviluppando una forte mobilitazione del corpo insegnanti. Il mondo sindacale “non concertativo” ha indetto due importanti scioperi generali il 5 febbraio e il 19 marzo e numerose iniziative di lotta “congiunte” con i GJ soprattutto nelle città epicentro della protesta (Parigi, Tolosa, Bordeaux, Marsiglia, Lione…). Si è attivata anche la variegata galassia ecologista ed ora i movimenti per il diritto alla casa, senza dimenticare la questione di genere e delle violenze poliziesche. Il movimento ha incrociato, si è confrontato, si è congiunto ed ha fatto pezzi di percorso ormai con tutto l’ampio spettro delle questioni politico-sociali che sono sul terreno.

Un movimento che partiva dalla “rotatorie”, cioè dagli incroci di differenti strade, non poteva che lui stesso divenire “incrocio” di differenti esperienze, aprire spazi di azione politica inedita e configurare in progress un possibile programma…

La fase politica attuale nell’Esagono non è semplice perché l’Esecutivo si è dimostrato completamente sordo alle più elementari richieste e l’unica strategia che ha messo in campo è stata demonizzazione ed il logoramento del movimento, oltre ad un sempre più alto livello di repressione, forte per avere sostanzialmente le oligarchie europee al suo fianco e di ingaggiare una battaglia che non è riuscita ancora ad avere concreti alleati sul piano continentale.

Dall’altra parte alla vigilia del ventunesimo sabato di protesta, non ci sono segnali tangibili di smobilitazione, anzi…

La discussione quindi di questi giorni si appresta ad essere importante e delicata, come fu quella precedente di gennaio: da un lato, l’esigenza di agire in questa fase e strutturare una agenda politica immediata adeguata come orizzonte a breve termine; dall’altro, strutturarsi per dare continuità a questa esperienza senza abdicare ai principi fondativi da cui è nata “l’assemblea delle assemblee”, oltre a fare un bilancio – non solo una narrazione che rimetta insieme i pezzi di questo puzzle – di questi più quattro mesi di lotta.

Saranno giorni importanti per sondare l’intelligenza collettiva di un popolo in marcia.

Una scommessa politica che la marea gialla vuole a tutti i giocare…

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *