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Gli stragisti che ci comandano. Il caso Sackler

Ci sono notizie che dovrebbero annientare tutti quelli che ripongono ancora speranze nella “riformabilità” del capitalismo, nella “responsabilità sociale” degli imprenditori, sul grado di “civismo” di potenti che sanno sicuramente stare a tavola, apprezzare un capolavoro e vestirsi con gusto.

Questa, che riguarda la famiglia Sackler e quindi la multinazionale del farmaco Purdue Pharma, è al di là di ogni più sfrenata fantasia complottistica si potesse immaginare.

Nei soli Stati Uniti – ma questi farmaci vengono ancora oggi venduti in tutto il mondo – l’OxyContin il Fentinyl hanno provocato una “piccola” strage: 200.000 morti. Si tratta di due analgesici a base di oppioidi, il che implica immediatamente la stimolazione di una tossicodipendenza e quindi l’assunzione di dosi crescenti per mantenere gli stessi effetti. Trattandosi di princìpi attivi addirittura più potenti della morfina (e quindi dell’eroina), un utilizzo “normale” – quello tipico del paziente con a disposizione un blister di 20 o 30 capsule da assumere “al bisogno” – provoca molto di frequente una classica morte per overdose.

Questi stragisti comodamente seduti nei loro attici di New York – abitano proprio lì, non è un luogo comune per diffamarli più di quanto meritano – hanno fatto decine di miliardi ammazzando gente, consapevolmente e intenzionalmente.

Ma vengono solo ora indagati per inaccuracies, ossia “inesattezze” nella compilazione del “bugiardino” che accompagna ogni confezione di qualsiasi farmaco. In pratica, per avere sottostimato – tra gli “effetti collaterali” – l’induzione alla tossicodipendenza e l’esposizione all’overdose.

Se avessero rubato una mela al supermercato, sicuramente, sarebbero stati immediatamente incarcerati…

I Sackler sono dei rispettati assassini ben inseriti nell’altissimo mondo della finanza internazionale, noti come “filantropi” che regalano magnanimamente soldi a prestigiose fondazioni culturali come il MoMa. In pratica dei licantropi in smoking…

Insistiamo sul punto perché dovrebbe risultare in molti modi sconvolgente. Non stiamo parlando di un palazzinaro che risparmia sulla quantità di cemento nella costruzione di un palazzo o dei piloni di un’autostrada, che alla fin fine provoca “solo” qualche decina di morti quando tutto – dopo qualche decina di anni – viene giù come un castello di carte. Non stiamo parlando di un vignarolo arricchito che usa l’etanolo per alzare la gradazione del suo vinaccio.  E neanche di un terrorista islamico sfigato che pure risulta molto più preoccupante…

Stiamo parlando del gotha dell’imprenditoria mondiale. Di quelli che decidono come dobbiamo vivere e soprattutto morire, pagandogli anche a caro prezzo le pillole che ci ammazzano. Sono insomma esponenti tipici di una classe dirigente fatta di assassini senza scrupoli, su grandissima scala, ma senza mai sporcarsi le mani direttamente anche si una sola goccia di sangue. A questo provvedono – quando necessario – orde di poliziotti, militari, spie, infami e politici “autoritari”.

Siamo troppo prevenuti perché comunisti, dite? Beh, allora leggetevi il lancio dell’agenzia Agi – proprietà dell’Eni, altri “santi imprenditori” ma nel settore petrolifero – e traetene le conclusioni. Non credo saranno molto diverse dalle nostre…

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Dietro la crisi degli oppioidi negli Stati Uniti ci sarebbe un colosso farmaceutico

La famiglia Sackler, medici e filantropi finanziatori del MoMa, secondo l’accusa del procuratore di New York sarebbe la mente dietro l’epidemia di farmaci a base di oppioidi, che ha causato finora oltre 200 mila morti in America 

Massimo Basile

Fino a ieri era solo una invidiata famiglia di Brooklyn, ricchi miliardari, medici e filantropi finanziatori del MoMa. Adesso, dopo l’inchiesta avviata dal procuratore dello Stato di New York, la famiglia Sackler, proprietaria del colosso farmaceutico Purdue Pharma, è accusata di essere la “mente” dietro l’epidemia di farmaci a base di oppioidi che sta avvelenando l’America.

Nel mirino sono finite le fortune, circa 13 miliardi di dollari, che la famiglia Sackler ha accumulato dalla vendita dei farmaci e che ha depositato in una galassia di società, sotto il nome di Mundipharma, che si estende dalla Cina all’Australia fino al Regno Unito. La famiglia Sackler è, soprattutto, la produttrice dell’OxyContin, uno degli analgesici a base di oppioidi, molto più potenti della morfina, considerati causa dell’epidemia di morti da overdose che sta colpendo gli Stati Uniti.

Le sole vendite di OxyContin sono in continua ascesa: dal 2008 al 2015, questo farmaco, diffuso anche in Europa, ha portato ai Sackler ricavi per quattro miliardi di dollari. Negli Usa l’OxyContin, assieme a un altro farmaco, il Fentinyl, sta producendo gli effetti piu’ preoccupanti.

Tra i colpiti persino i neonati

Tra i colpiti incredibilmente persino i neonati. Secondo il Centro americano per la prevenzione e controllo della malattia, il numero di gravidanze di donne dipendenti dai farmaci oppioidi è aumentato in modo esponenziale: nel 2014 quasi 32 mila bambini nati negli Stati Uniti avevano mostrato sintomi di astinenza da oppioidi.

La media era di un neonato ogni quindici minuti. Il fatturato annuo legato ai farmaci a base di oppioidi si aggira sui 78,5 miliardi di dollari. Ma il costo in vite umane è sempre più alto: ogni giorno centotrenta persone muoiono negli Stati Uniti per overdose di farmaci.

Nel campo degli affari i Sackler dunque – secondo il procuratore dello Stato di New York – avrebbero mostrato un altro volto: come risulterebbe da alcuni documenti in mano alla procura, riuniti sotto il nome di “Tango Project”, l’azienda era consapevole di fare affari sfruttando la dipendenza che i loro stessi farmaci inducono nei pazienti: “Trattamento del dolore e dipendenza sono naturalmente legati”, si legge nel documento. Lo schema prevedeva la diffusione del farmaco per lenire i dolori e poi, generando dipendenza del paziente, immettere sul mercato un altro farmaco per lenire la dipendenza.

200 mila americani sono morti per overdose da oppioidi 

Nel mirino della procura ogni tipo di paziente, dalla “donna di cinquant’anni con dolori cronici alla schiena – si legge in un documento interno – all’atleta di diciotto anni reduce da infortunio, dal più ricco al più povero”. Gli avvocati della famiglia hanno negato qualsiasi intento da parte dei Sackler di voler monetizzare gli effetti collaterali dei farmaci, contestando l’ipotesi di aver volutamente favorito l’epidemia per accrescere gli affari.

Da quando l’OxyContin è uscito sul mercato, più di 200 mila americani sono morti per overdose legata alla prescrizione di oppioidi, un dato inquietante che – secondo quanto racconta un’inchiesta del New York Times – poteva rivelarsi cattiva pubblicità per il prodotto. La strategia sarebbe stata quella di dare la colpa ai pazienti. “Dobbiamo martellare in ogni maniera chi ne fa abuso – avrebbe affermato Richard Sackler, rivolgendosi ai suoi dipendenti – loro sono i colpevoli e il problema. Sono criminali imprudenti”.

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