Signora Loiseau, signora Schiappa,
Voi rivendicate sia Gisèle Halimi che Simone Veil, voi pretendete di promuovere i diritti delle donne nell’Unione europea applicando la “clausola della donna europea più favorita”. Ma il vostro appello è inutile in quanto si inscrive nel quadro della politica di austerità e distruzione dei servizi pubblici attuata con zelo dal Presidente Macron, sotto l’egida della Commissione Europea.
Negli ultimi venti anni, il numero di ospedali di maternità in Francia si è dimezzato. Questo scandalo sanitario si accompagna ad un altro, meno pubblicizzato: sono scomparsi anche molti centri che praticano l’interruzione volontaria della gravidanza (IVG), rendendo ancora più difficile l’accesso all’aborto. La riduzione delle risorse umane e materiali dell’ospedale pubblico sta creando tempi di attesa sempre più lunghi, che troppo spesso portano a superare il termine legale entro il quale è consentito l’aborto. Tutto ciò costringe alcune donne a continuare una gravidanza indesiderata o a ricorrere a servizi medici nei paesi vicini, o addirittura a pratiche che mettono in pericolo la loro salute.
Più in generale, la distruzione dei servizi pubblici nei settori dell’assistenza all’infanzia, della cura della persona e dei servizi sociali sta pesando sulle donne come obbligo di assicurare tutto ciò che non è più fornito – o lo è in minor quantità – dalle autorità pubbliche. Il tempo che trascorrono nella sfera privata per occuparsi dei bambini e degli anziani va a scapito del lavoro retribuito e spiega il crescente ricorso al lavoro a tempo parziale, che è ancora prevalentemente femminile: il 30% delle donne lavora a tempo parziale in Francia, contro meno dell’8% degli uomini.
Per quanto riguarda il suo dichiarato desiderio di combattere le violenze contro le donne, sarebbe più credibile se il suo governo non avesse deciso di abolire i Tribunali d’istanza, che inevitabilmente non faranno che aumentare il sovraffollamento delle Tribunali superiori, che ascoltano le denunce di donne vittime di violenza domestica.
Infine, la vostra posizione femminista non è adatta al recente rifiuto del Presidente Macron di meglio retribuire il congedo parentale, una proposta contenuta in un progetto di direttiva della Commissione europea attualmente in discussione. Motivo addotto: troppo costoso!
Signore, il femminismo non si accontenta delle parole. L’utra-liberalismo che difendete è incompatibile con l’emancipazione delle donne, tanto in Francia quanto in Europa.
* Traduzione a cura di Giada Pistilli (Potere al Popolo Parigi) del comunicato congiunto di Manon Aubry, capolista de La France Insoumise alle elezioni europee, Prune Helfter-Noah, candidata alle elezioni europee, e Clémentine Autain, deputato al Parlamento di Seine-Saint-Denis, in risposta alla tribune di Nathalie Loiseau, capolista di LREM alle europee, e Marlène Schiappa, segretario di Stato per la parità di genere: https://lafranceinsoumise.fr/2019/05/07/marlene-schiappa-et-nathalie-loiseau-votre-politique-feministe-europeenne-ultra-liberale-nexiste-pas
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