Il 16 giugno in Guatemala si è votato per eleggere il presidente del paese ed i membri del nuovo parlamento. Sandra Torres è stata la candidata più votata con il 25,7%; Alejandro Giammattei, del partito Vamos, ha ottenuto il 13,92%; Edmond Mulet, del partito Umanista l’11,18% e Thelma Cabrera, candidata presidenziale del Movimento per la liberazione dei popoli (MLP) si è sorprendentemente classificata al quarto posto con il 10,36%.
La centrista Sandra Torres partiva come favorita ma la sua candidatura è stata molto controversa. La Torres cercò già di arrivare alla presidenza del paese nel 2011 subito dopo il divorzio dall’ex presidente Alvaro Colom, ma venne esclusa per tentata frode. Secondo i giudici si separò dal marito solo per potersi presentare alle elezioni ed aggirare così la legge che prevede che i parenti dei presidenti in carica non possano candidarsi alle elezioni. Ripresentatasi alle presidenziali del 2015 contro Jimmy Morales perse e subito dopo venne indagata per finanziamenti illeciti.
Le elezioni si sono svolte in un clima di forte tensione a causa della “questione migranti” poiché il paese è terra di passaggio dei profughi che migrano dall’America Latina verso gli USA e dal momento che Donald Trump ha minacciato dure sanzioni contro i paesi che permettono il transito dei migranti verso gli Stati Uniti. Oltre alla questione dei migranti e delle relazioni con gli Stati Uniti, altro tema sensibile della campagna elettorale guatemalteca è stato quello della lotta contro la criminalità soprattutto legata al traffico di droga.
Il candidato presidenziale del Movimento per la Liberazione dei Popoli (MLP), Thelma Cabrera, non ha riconosciuto i risultati delle elezioni generali annunciate dal Supreme Electoral Tribunal (TSE) il quale ha risposto, a stretto giro di posta, “chiunque ha il diritto di contestare ciò che considera rilevante” ,
Thelma Cabrera, durante una conferenza stampa tenuta lunedì scorso, ha dichiarato che l’atteggiamento della TSE è stato palesemente “passivo” perché quest’ultimo non ha fatto nulla in risposta alle accuse di irregolarità nelle schede elettorali e di trasferimenti di elettori in diversi comuni. “ Stiamo denunciando la frode elettorale manifestamente perpetratasi nei seggi elettorali, dove la gente si è lamentata del fatto che stavano andando a votare già con le schede precompilate dell’UNE (Unidad Nacional Esperanza)”, ha detto il candidato del MLP.
Prima di questa denuncia, il presidente della TSE, Julio Solórzano, aveva affermato che quella istituzione rispetta tutte le opinioni espresse perché “ coperte dal diritto di petizione costituzionale”, ma aveva anche aggiunto che ”[…] le denunce devono essere adeguatamente motivate”.
Thelma Cabrera ha evidenziato che ci sono state anche segnalazioni sul fatto che in alcuni luoghi hanno consegnato agli elettori schede elettorali incomplete, oltre a schede in cui il logo dell’MLP era più piccolo di quello degli altri partiti politici in lizza o in cui, addirittura, non era nemmeno comparso.
La candidata del MLP ha dichiarato che nei prossimi giorni il suo movimento annuncerà le date in cui si terranno manifestazioni di protesta ed ha chiesto al TSE di ricontare i voti attraverso i registri elettorali aggiungendo“… a livello nazionale, ci sono prove di acquisti di voti da parte dei partiti tradizionali che sono stati debitamente segnalati al TSE. Ma sul punto non abbiamo finora ricevuto nessuna risposta“. Thelma Cabrera ha denunciato anche il fatto che in molti seggi le commissioni elettorali si sono rifiutate di consegnare copie dei verbali dei risultati ai rappresentati del MLP.
Last but non least, Thelma Cabrera ha affermato che il TSE non ha mai assegnato il contributo economico da corrispondere per legge per la campagna nei media al MLP e che non è stato permesso ai comitati elettorali che la sostenevano di aprire conti bancari per la raccolta e la gestione dei fondi per la campagna elettorale.
A conferma delle denunce del MLP, durante la giornata elettorale di domenica 16 giugno, è circolato un video in cui un cittadino ha denunciato che, nel seggio che gli era stato assegnato, il voto era già stato attribuito all’UNE. Sul fatto è stata avviata un’indagine da parte del Ministero dell’interno.
Video: https://www.facebook.com/
Fonti: 1. Prensa Libre del 17.06.2019; 2. El Pais del 17.06.2019
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