Radio Cina Internazionale riferisce che è stata raggiunta un’intesa commerciale con la Federazione Russa per estendere la produzione di soia in tutto il territorio russo al fine di esportarla in Cina.
Questa è l’ultima intesa commerciale tra i due paesi che stanno costruendo filiere agricole e industriali integrate. Dopo le sanzioni per l’unificazione della Crimea, Putin ha trasformato il suo paese non solo con una diversificazione industriale, grazie ad intese di joint venture, ma ha fatto della Russia una potenza agricola mondiale.
L’intesa di ieri coincide con l’applicazione di dazi al 10% su 300 miliardi di prodotti cinesi decisi da Trump, a cui i cinesi, hanno fatto sapere, risponderanno con misure adeguate e informando che l’economia cinese è molto resistente ai dazi. Infatti l’export cinese verso gli Usa nei primi sei mesi è calato del 2.6%, ma l’import cinese di prodotti americani è crollato del 26%, segno della sostituibilità del Made in Usa.
Con l’intesa di ieri con la Russia la Cina dà un colpo micidiale a Trump che da tre anni fa forti pressioni verso la Cina al fine di importare soia americana e altri prodotti agricoli. La costruzione di filiere integrate russo-cinesi darà un ulteriore impulso all’interscambio commerciale tra i due paesi, già oggi è a 103 miliardi di dollari, che decollerà nei prossimi due anni.
Il primo step è il 20 dicembre del 2019, quando verrà inaugurato il mega-gasdotto Power of Siberia con il gas diretto in Cina. Il secondo step è nel 2022, quando la Cina si allaccerà al gasdotto Altai, che attualmente serve l’Europa. Dopo il 20 dicembre nulla sarà come prima.
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