15 ottobre
7.43: Dopo che oggi il Regno Unito ha dichiarato di non voler esportare altre armi alla Turchia, ora seguono Spagna e Canada. Anche Francia, Germania, Italia, Norveglia e Olanda hanno già parzialmente interrotto le loro vendite di armi alla Turchia per via della guerra di aggressione in Siria del nord/Rojava.
17.24: Nei dintorni di Girê Spî/Tal Abyad continuano i combattimenti tra le Forze Democratiche della Siria (FDS) e gli occupanti turchi. L’agenzia stampa Mezopotamya (MA) ha ripreso immagini degli scontri.
16.58: Combattenti FDS nel villaggio Alya nei pressi di Ain Issa hanno messo fuori combattimento tre veicoli muniti di DSchK e quattro carichi di soldati. Sarebbero rimasti uccisi diversi soldati turchi e jihadisti.
16.46: Aerei da combattimento turchi bombardano Serêkaniyê (Ras al-Ain). Ci sono violenti combattimenti sulla strada dalla zona industriale verso Serêkaniyê. Le FDS impediscono l’avanzata delle truppe di invasione nel centro città.
16.20: Le truppe di invasione hanno tentato un’avanzata con un convoglio di veicoli corazzati e armi pesanti passando per i villaggi di Alya e Erbagin verso Til Temir. Le FDS hanno attaccato il convoglio e lo hanno diviso in due colonne. Una parte del convoglio è rimasta a Alya, un’altra a Erbagin. Ci sono morti e feriti, ma finora mancano numeri precisi. L’esercito turco a seguito di voli di ricognizione bombarda i dintorni di Alya. Entrambi i villaggi si trovano tra Til Temir e Ain Issa, a circa 20 chilometri di distanza da Til Temir.
16.04: L’inviato per la Siria del Cremlino, Aleksandr Lavrentiev, definisce la guerra di aggressione della Turchia alla Siria del nord „inaccettabile” e smentisce che Mosca abbia dato il suo assenso per l’operazione di Ankara.
15.37:„Reporter senza Frontiere“ mette in guardia da un „buco nero dell‘informazione“ in Siria del nord. Sabrina Bennoui come responsabile dell’ufficio per il Medio Oriente ha fatto notare che dopo la morte di due giornalisti curdi in un attacco aereo dell’esercito turco, numerosi corrispondenti internazionali per motivi di sicurezza lasciano la regione.
14.45: Le Forze Democratiche della Siria (FDS) hanno inferto un duro colpo agli aggressori all’ingresso della città di Serêkaniyê. Almeno sei occupanti sono stati uccisi.
14.12: Sulla situazione a Minbic (Manbij): il consiglio militare di Minbic e le forze del regime procedono insieme contro le forze di occupazione turche. Negli attacchi hanno perso la vita due civili e 14 persone sono rimaste ferite. I soldati USA ormai hanno lasciato la città.
13.24: Anche il Regno Unito ora emana uno stop all’esportazione di armi alla Turchia.
13.20: La Federazione Democratica Siria del Nord e dell’Est stima il numero di persone che finora sono dovute fuggire per via della guerra di aggressione turca in 275.000.
13.10: Le Forze Democratiche della Siria (FDS) pubblicano il bilancio della giornata di ieri: negli scontri sono rimasti uccisi 103 aggressori, nelle proprie file hanno perso la vita 23 combattenti e altri 39 sono rimasti feriti.
12.58: Kerem Pehlivan (Demhat Günebakan), combattente dell’organizzazione MLKP-Kurdistan è caduto nella difesa del Rojava contro la guerra di aggressione turca.
12.30: Nel campo Ain Issa i famigliari di IS hanno appiccato un incendio e poi sono fuggiti. La situazione sul posto al momento è poco controllabile.
12.25: Su Dirbêsiyê (al-Darbasiyah) attualmente volano aerei da combattimento. Già ieri la città è stata attaccata con artiglieria pesante.
12.09: le Forze Democratiche della Siria (FDS) a Serêkaniyê nella zona industriale e nella zona di Hawarne sono passate al contrattacco contro gli occupanti. Il centro città invece continua a essere sotto attacco degli aggressori con l’uso di droni, missili e proiettili dai carri armati.
11.57: I partiti del Kurdistan del sud attualmente sono riuniti nel Parlamento della regione autonoma del Kurdistan per consultarsi su una posizione comune sulla guerra di aggressione turca in Siria del nord/Rojava.
11.26: La scorsa notte unità delle Forze Siriane Democratiche (FDS) alle 1.30 ora locale hanno eseguito un attacco a tre veicoli militari turchi a sud di Cerablus (Jarablus). La Turchia attualmente cerca di attaccare Kobanê da Cerablus.
11.21: Truppe di invasione bombardano il villaggio Eseliyê nei pressi di Minbic. Per via dei colpi di granata gli abitanti lasciano le loro case. Il consiglio militare di Minbic risponde all’attacco e finora è riuscito a uccidere 45 jihadisti.
10.41: Le truppe di invasione sparano su auto di civili a Ain Issa. Due civili sono rimasti uccisi e uno ferito gravemente.
10.26: Il Rojava Information Center a Til Temir riferisce che il lazzaretto da campo della Mezza Luna Rossa Curda resta in città, ma che la maggior parte dei pazienti sono stati evacuati a Hesekê. Le forze del regime sono stazionate a un chilometro di distanza da Til Temir dato che gli jihadisti sostenuti dalla Turchia si trovano nei pressi della città stracolma di profughi.
10.05: Oltre 70 partiti e organizzazioni curde, tra cui KNK, PUK, Gorran, PYD, PJAK, KODAR e Komala chiedono una zona di non sorvolo su Rojava.
09:55: Anche la Cina chiede alla Turchia di mettere fine al suo attacco alla Siria del nord e dell‘est.
09.50: Pesanti scontri a Serêkaniyê
9.41: Il deputato del PUK Osman Sederi ha dichiarato che bisogna mandare truppe dal Kurdistan del sud in Rojava. Anche il KDP ha dichiarato: „Dobbiamo prendere misure insieme.“
9.27: Due civili uccisi nell’attacco di artiglieria delle truppe di invasione a Minbic. L’esercito turco aveva attaccato il villaggio Um Edeset al-Farat a ovest di Minbic con missili e granate di artiglieria uccidendo i civili Ahmed Abdulla e Mihemed Abdullah al-Safari. Altri 13 civili, tra cui donne e bambini, sono stati feriti, tre di loro gravemente.
09.22: I soldati USA di stanza a Minbic si ritirano e sono in viaggio verso la diga di Tishrin a sudest della città.
08.50: A Serêkaniyê (Ras al-Ain) sono di nuovo scoppiati scontri tra le Forze Democratiche della Siria (FDS) e l’esercito turco. Con carri armati e batteria di artiglieria le truppe di invasione cercando di aprirsi un varco per entrare in città. I e le combattenti delle FDS oppongono resistenza.
5.30: I villaggi Şikeft, Siftik, Xurxirê e Bûbanê nel cantone di Kobanê nel nord della Siria vengono attaccati dall’esercito turco con obici e mortai.
01:57: Dopo tre giorni di violenti combattimenti le Forze Democratiche della Siria (FDS) hanno scacciato del tutto l’esercito turco e i suoi alleati islamisti da Tell Halaf presso Serêkaniyê (Ras al-Ain).
01.15: Il Presidente USA Donald Trump ha imposto sanzioni alla Turchia. Come ha fatto sapere il Ministero dell’Economia di Washington, le misure punitive sono rivolte contro il Ministro degli Interni, della Difesa e dell’Energia e contro tutti i loro staff.
00.56: Il Ministro della Difesa USA Mark Esper vuole spingere la NATO a misure contro la Turchia. L’ „inaccettabile ingresso” in Sira avrebbe „minato” la missione di successo contro la milizia terroristica Stato Islamico (IS), ha dichiarato il capo del Pentagono. Il suo Ministero inoltre accusa la Turchia di aver liberato „molti pericolosi detenuti di IS”.
00.39: Il vice Presidente USA Mike Pence vuole recarsi in Turchia „il prima possibile“ per mediare tra Ankara e le Forze Democratiche Siriane (FDS). Gli USA „semplicemente non continueranno a tollerare l’invasione della Turchia in Siria“, ha detto Pence a Washington.
00.25: Il Presidente USA Donald Trump ha firmato l’annunciata misura che autorizza il Ministro delle Finanze USA Steven Mnuchin a imporre sanzioni contro „ogni persona con legami con il governo turco“.
00.02: L’esercito turco e i suoi alleati jihadisti attaccano con mortai e obici il villaggio Qeremox nei pressi di Kobanê.
14 ottobre 2019
23.42: Il produttore automobilistico a causa della guerra di aggressione in Siria del nord e dell’est rinvia la decisione su nuovo stabilimento a Izmir, pur confermando la decisione dal punto di vista economico.
23.24: UPDATE Secondo informazioni non confermate pare che i soldati della coalizione prima del ritiro avrebbero distrutto materiale delle proprie scorte causando in questo modo la detonazione.
23.13: A Tabqa davanti all’edificio della coalizione internazionale ha avuto luogo una forte esplosione. I dettagli non sono ancora chiari.
22.12: Il Presidente USA Donald Trump annuncia sanzioni contro il governo turco, tra cui l’aumento del 50 percento dei dazi sull’acciaio e la fine delle trattative commerciali.
22.08: Un primo convoglio militare della quarta divisione dell’esercito siriano ha raggiunto Tabqa. Il convoglio consiste di 75 veicoli, dodici carri armati da combattimento e sei blindati per trasporto truppe di tipo Typ BMP-1.
21.34: Le Forze Democratiche della Siria a Serêkaniyê (Ras al-Ain) hanno respinto tre attacchi dei soldati proxy jihadisti della Turchia che attraverso Menecir nella zona di confine cercavano di penetrare nella città.
21.20: A Minbic due appartenenti all’esercito siriano hanno perso la vita in un attacco di gruppi di mercenari filo-turchi. Altri tre sono rimasti feriti.
20.59: Il capo del regime turco Erdogan in un incontro in Azerbaijan ha ringraziato il Presidente del Consiglio dei Ministri ungherese Orbán per il fatto che il Paese UE è al fianco della Turchia nella sua guerra di aggressione in Siria del nord.
20.28: Nella pesantemente combattuta città di Serêkaniyê (Ras al-Ain) oggi sono rimasti uccisi almeno 59 appartenenti all’esercito turco-jihadista. Sul fronte occidentale il numero di perdite dalla parte degli invasori ammonta a 30. Inoltre sono stati distrutti due veicoli sui quali era montata una difesa antiaerea e un carro armato reso inservibile. Sono rimasti uccisi anche due jihadisti che si muovevano nel centro della città.
Sul fronte orientale negli scontri sono rimasti uccisi 27 soldati/islamisti. Inoltre sono stati distrutti due carri armati. A Girê Spî (Tall Abyad) combattenti YPG/YPJ hanno proceduto contro le truppe di occupazione con tattiche di guerriglia. Anche lì il partner della Nato Turchia ha subito gravi perdite.
20.12: Un gruppo di nome „Iniziativa Figli del Fuoco“ ha rivendicato l’azione di sabotaggio contro un trasporto turco di armamenti nei pressi della città di Tarso nella provincia di Mersin nel sud della Turchia. Il convoglio domenica si trovava sulla via di collegamento Pozantı-Tarso diretto verso la Siria del nord quando ha avuto luogo il sabotaggio. Media turchi hanno riferito che si tratta dell’incendio di un camion.
19.54: L’esercito russo nel villaggio di al-Farat a ovest di Minbic spara su truppe di occupazione turco-jihadiste con artiglieria pesante.
19.46: L’agenzia stampa NPA con sede in Siria del nord ha pubblicato riprese della scuola nel villaggio di Qasr al-Deeb nel nord di Dêrik (al-Malikiya) che è stata distruttra durante un attacco di artiglieria turco.
19.12: A Minbic (Manbij) continuano gli scontri tra combattenti del consiglio militare locale e le truppe di occupazione. Viene riferito di forti perdite da parte dell’aggressore turco-jihadista dopo pesanti scontri sulla riva del fiume Sajur.
18.44: Lo FC St. Pauli ha sospeso con effetto immediato il giocatore Cenk Sahin dalle partite e dagli allenamenti. In questo modo il club reagisce al sostegno di Sahin alla guerra di attacco della Turchia contro la Siria del nord e dell’est.
La squadra „non sarebbe in grado di valutare percezioni e atteggiamenti differenziati nel dettaglio“, ma rifiuta „azioni belliche senza alcuna discussione e alcun dubbio“.
18.38: L’esercito turco e i suoi mercenari jihadisti attaccano Dirbêsiyê (al-Darbasiyah) con obici.
18.23: L’esercito turco a Efrîn-Şera attacca il villaggio con artiglieria pesante.
17.54: Nel villaggio di Menacir ai lati della strada tra Til Temir e Serêkaniyê (Ras al-Ain) ci sono pesanti scontri tra le FDS e l’esercito turco-jihadista.
17.50: Nei combattimenti nel villaggio al-Jhad presso Minbic secondo il consiglio militare sono stati uccisi quattro jihadisti filo-turchi. Ha perso la vita un soldato del regime e altri tre sono rimasti feriti.
17.42: L’aviazione turca bombarda il centro di Serêkaniyê (Ras al-Ain). Contemporaneamente operano droni di ricognizione.
17.19: Il portavoce dell‘ONU Antonio Guterres è profondamente preoccupato degli sviluppi militari nel nordest della Siria nei quali secondo i rapporti hanno già perso la vita molti vivili almeno 160.000 civili sono stati scacciati. Chiede una immediata de-escalation e sottolinea che la popolazione civile e le infrastrutture civili devono essere protette in ogni momento.
17.04: Il centro stampa delle FDS ha pubblicato un bilancio delle ultime 24 ore. Sarebbero stati 78 soldati turchi/mercenari islamisti. Hanno perso la vita 20 combattenti delle FDS e 15 civili.
16.37: Sul fronte di Girê Spî (Tall Abyad) le truppe di occupazione hanno subito gravi perdite. Le Forze Siriane Democratiche hanno proceduto in contemporanea da diversi lati. Un veicolo corazzato è stato distrutto, diversi mercenari islamisti uccisi.
16.34: Nel villaggio al-Jhad presso Minbic sono in corso violenti scontri tra combattenti del consiglio militare e le truppe di invasione.
16.27: Nostr* corrispondent* da Serêkaniyê (Ras al-Ain) fanno sapere che è di nuovo ripreso il bombardamento della città da parte di aerei da combattimento turchi.
16.20: Celle vuote del carcere IS nel campo Ain Issa. Dopo il bombardamento del campo da parte dell’esercito turco-jihadista domenica numerosi membri di IS e loro famigliari sono riusciti a fuggire.
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Salih Muslim riferisce dell’accordo con lo Stato siriano
L’accordo con il regime siriano è un primo passo militare, i contenuti precisi vengono ancora definiti, dichiara il politico curdo Salih Muslim (PYD) rispetto agli ultimi sviluppi in Siria del nord.
Il portavoce del PYD Salih Muslim ha parlato con ANF dell’accordo raggiunto domenica tra l’Amministrazione Autonoma della Siria del Nord e dell’Est e il governo siriano:
„L’accordo raggiunto tra il regime e l’Amministrazione Autonoma è un accordo militare e un primo passo al quale seguiranno colloqui per riempirlo interamente di contenuti.
L’accordo per sommi tratti dice quanto segue: la sicurezza del confine dello Stato siriano è stata lesa. Per mantenere la sovranità, i confini devono essere protetti insieme. A questo scopo soldati siriani verranno stazionati tra Dêrik e l’Eufrate e issate bandiere siriane. I soldati siriani non staranno all’interno delle città, ma in determinati luoghi all’esterno delle città.
Non ci sarà ingerenza nel lavoro dell’Amministrazione autonoma. I consigli continueranno il loro lavoro come finora.“
Obiettivo dell’accordo è la protezione della popolazione
L’obiettivo dell’accordo è la protezione della popolazione spiega Muslim: „La Turchia sotto la guida di Erdoğan ha preparato un genocidio. Le Forze Democratiche in Siria del nord e dell’est, in precedenza insieme agli USA e con la loro mediazione, con un accordo sulla sicurezza del confine hanno cercato di impedire questo genocidio. Gli USA tuttavia si sono ritirati senza alcun preavviso e lo Stato turco ha iniziato con decine di migliaia di mercenari islamisti da Serêkaniyê [Ras al-Ain] e Girê Spî [Tall Abyad], un’invasione che mira all’occupazione della Siria del nord e dell’est e a un genocidio. Gli USA hanno motivato il loro passo tra l’altro con il fatto di non voler combattere contro la Turchia.“
Anche la liberazione di Efrîn è sull’agenda
Secondo Muslim già in precedenza sono stato condotti diversi colloqui con la Russia e il governo siriano per raggiungere un accordo. Nell’accordo finora raggiunto, l’agenda comprende anche la liberazione di Efrîn, così il portavoce del PYD: „Prima della ritirata degli statunitensi, i russi e il regime hanno rifiutato un accordo. Ora lo hanno accettato. I colloqui vengono continuati. Uno dei punti importanti di questo accordo riguarda Efrîn. Una volta garantita la sicurezza nella regione, dovrà avere luogo una collaborazione per la liberazione di Efrîn.“
Contenuti vengono fissati in ulteriori colloqui
I colloqui verranno continuati tra pochi giorni a Damasco, comunica Salih Muslim. I punti chiave dei negoziati sono i seguenti: „Riconoscimento dell’Amministrazione Autonoma, riconoscimento costituzionale del gruppo di popolazione curdo e di tutti gli altri gruppi di popolazione. I loro diritti andranno garantiti nella Costituzione. Si tratta di un processo. Quale dimensione avrà il quadro di questo accordo si vedrà nei prossimi colloqui.“
USA non hanno fermato l’invasione turca
Secondo Muslim, gli attacchi turchi ormai possono essere fermati solo dalla Russia: „Gli USA non sono stati in grado o non hanno voluto. Lo hanno motivato con l’ostinazione della Turchia e con possibili svantaggi per il futuro in caso si arrivi a un conflitto con la Turchia. Nessuno ha fermato l’invasione. Gli statunitensi comunque si sono ritirati, sono andati lontano. Come andrà avanti con loro d’ora in avanti non lo so. Questo non è neanche un nostro problema. Riguarda piuttosto lo Stato siriano.“
Russia come potenza garante
Muslim spiega inoltre che gli equilibri sono mutati nel giro di pochi giorni e che questo fatto ha spinto il governo siriano e la Russia a un accordo. La Russia, secondo Muslim dispone della forza di fermare gli attacchi e è la potenza garante dell’accordo.
„Importante è tuttavia l’attuazione dell’accordo. Se con questo vengono fermati gli attacchi, lo vedremo nella pratica“, dice Muslim: „Come detto prima, ci siamo impegnati già in precedenza per un dialogo e un accordo. Gli attacchi, gli sviluppi e la grandiosa resistenza hanno costretto tutte le parti a riflettere sulla questione. I russi hanno visto che lo Stato siriano ci rimette se la Turchia occupa la regione. Una volta che la Turchia si è insediata, non va più via. Nonostante questo non si tratta di un vero accordo, ma piuttosto di un colloquio preliminare.“
Impegno per una zona di non sorvolo
„La guerra continuerà. La Turchia attacca con tutta la sua forza. In questo momento i soldati siriani non combatteranno contro la Turchia, noi combatteremo. La presenza delle truppe governative sul confine rappresenterà la sovranità dello Stato siriano.
È stata fatta anche un’altra promessa. La Russia e il regime si sono impegnati a chiudere lo spazio aereo sulla Siria del nord e dell’est agli aerei turchi e a opporsi agli attacchi aerei. Questo sarebbe un sostegno che viene dato alla resistenza opposta dalla popolazione e dalle FDS [Forze Demoratiche della Siria].“
Nessun prigioniero di IS rilasciato
Rispetto all’esternazione del Presidente USA Trump, che „i curdi“ potrebbero rilasciare islamisti prigionieri per tirare gli USA in una guerra, il portavoce del PYD Salih Muslim dichiara:
„Noi non abbiamo liberato nessuno. Ad alcuni, a causa dei bombardamenti turchi nei pressi delle carceri e dei campi, è riuscita la fuga. Per esempio sono stati bombardati i dintorni del carcere e del campo a Ain Issa. A Ain Issa c’erano anche militari statunitensi. Perché hanno taciuto quando i turchi hanno bombardato? Perché non hanno fermato la Turchia? Una criminalizzazione dei curdi non serve a nessuno.“
di BÊRÎTAN SARYA
Fonte: ANF – Tradotto e pubblicat da Rete Kurdistan
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