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Mali. Ucciso soldato francese, è il tredicesimo nella guerra d’Africa voluta da Macron

Un soldato francese è morto ieri in una imboscata in Mali. Il brigadiere Ronan Pointeau, del primo reggimento Spahi di Valence, è deceduto a seguito dello scoppio di un ordigno artigianale, fatto deflagrare quando il suo veicolo blindato stava passando. Si tratta dello stesso reggimento a cui apparteneva gli ultimi due soldati francesi uccisi in Mali in circostanze simili nel maggio dello scorso anno. I due caduti facevano parte sempre del 1 ° reggimento di Spahis di Valence.

Con il soldato ucciso ieri salgono a nove  i militari francesi morti in Mali dall’estate del 2017, tredici complessivamente quelli uccisi mentre prestavano servizio nell’operazione Barkhane che riguarda anche l’intervento militare francese nel vicino Niger.

E’ dal 2013 che i contingenti militari francesi sono nel Mali dove hanno rovesciato la giunta che aveva sostituito il governo dell’allora presidente Amadou Toumani Touré (detto ATT) nel marzo 2012. I francesi hanno rovesciato a loro volta il capitano Sanogo Amadou, che aveva guidato la rivolta, e lo hanno costretto a cedere la sua poltrona ad un governo provvisorio “gradito” a Parigi.

Macron ha confermato che la Francia rimarrà in Africa e manterrà comunque i suoi 4.000 soldati dispiegati nel Sahel nell’ambito dell’operazione Barkhane, iniziata il 1° agosto del 2014 dal suo predecessore Hollande.

Macron dichiara che il suo esercito rimarrà in Mali fintantoché durerà la lotta contro il terrorismo, senza fornire alcuna indicazione sulla data in cui Parigi ritirerà i propri soldati.

E’ bene rammentare che in Mali ci sono anche dei militari italiani  inquadrati nella missione CMATT (Combined Advisory Tranining Teams) che vede i paesi dell’Unione Europea della missione in Mali EUTM impegnati nel “ripristinare la piena efficienza delle Forze Armate maliane”.

 

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