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Il gatto e le volpi. TikTok divorato da Bill Gates Walmart è monopolio

Eccoli qua i furbacchioni americani che stanno monopolizzando il pianeta; TikTok è l’ultimo tassello del puzzle che darà a Bill Gates e a Mark Zuckerberg il monopolio assoluto dei social network.

Hanno le faccetta pulite, vanno in giro con magliettina di cotone, volti rassicuranti e un sorrisetto da finti fessi; Bill Gates e Mark Zuckerberg però sono tutt’altro che fessi, e grazie a Donald Trump, la cordata Walmart-Microsoft adesso si compra la divisione americana di TikTok, ma Bill Gates sta puntando ad acquistarne tutto il pacchetto.

Ma andiamo per ordine.

Una volta si chiamava Musical.ly, ora si chiama TikTok.

La piattaforma cinese fondata da Alex Zhu e Luyu Yang nel 2014, che sta spopolando nel mondo dei più giovani (ma non solo), sta per essere acquistata dal quel “bonaccione” di Bill Gates.

TikTok – la storia.

Musically nasce con scopi educativi, dove gli utenti potevano imparare ed insegnare diverse materie mediante brevi video (3–5 minuti). Tuttavia, pur avendo trovato degli investitori disposti a investire nel progetto, la piattaforma non ebbe successo, così Alex Zhu e Luyu Yang decisero di cambiare target e di puntare sugli adolescenti.

L’idea iniziale era di creare una piattaforma che incorporasse musica e video in un social network. La prima versione di musical.ly è stata lanciata ufficialmente nell’agosto 2014.

Il 24 luglio 2016 musical.ly ha poi anciato live.ly, una piattaforma per lo streaming video in diretta.

A settembre 2017, musical.ly ha iniziato ad espandersi nel mercato indonesiano. Nel novembre 2017 l’azienda cinese ByteDance, sviluppatrice dell’aggregatore di notizie Toutiao, ha acquistato musical.ly per una cifra intorno ai 750 milioni di euro.

Il 2 agosto 2018 ByteDance unisce, attraverso un aggiornamento, le piattaforme TikTok e musical.ly al fine di allargare la base utenti, mantenendo TikTok come nome. Gli utenti che utilizzano la piattaforma di TikTok sono noti come tik tokers.

Ad agosto 2020, TikTok, escluso Douyin, ha superato 1 miliardo di utenti in tutto il mondo in meno di quattro anni. Ad aprile 2020, Douyin ha circa 500 milioni di utenti attivi mensilmente.

Fonte wiki

La corazzata Microsoft di Bill Gates

I suoi prodotti principali sono il sistema operativo desktop Microsoft Windows e la suite di produttività personale Microsoft Office, per i quali è al primo posto nel rispettivo mercato.

Altre linee di produzione comprendono: sistemi di sviluppo software (IDE e compilatori), DBMS, periferiche di input (tastiere e mouse), console di gioco (Xbox, Xbox 360 e Xbox One), periferiche di gioco (joystick e cloche per il pilotaggio di velivoli, volanti e altro), smartphone Lumia, tablet computer Surface, nonché videogiochi (sviluppati sotto il marchio Microsoft Games Studios) e il dispositivo Microsoft PixelSense.

Fonte wiki

Walmart

La corazzata Zuckerberg

Zuckerberg è proprietario di: Facebook, Messenger, Whatsapp e Instagram, in pratica è un monopolista. Mica in Russia, mica in Corea del Nord, mica in Cina; Zuckerberg è un monopolista nella “nazione più libera del mondo“. Ma a questa buffonata della “libertà” oramai ci credono solo gli allocchi.

L’assalto a Musical.ly (TikTok), Mark Zuckerberg lo iniziò addirittura nel 2016, quando tentò per la prima volta di comprarsi il social network. (fonti: BuzzFeed e Bloomberg).

Ci aveva visto lungo Zuckerberg, che in fatto di social non è secondo a nessuno; le motivazioni di tale tentativo sono molteplici e molto articolate.

Facebook è un social vecchio, oramai è frequentato da utenti over 40, non a caso è in rampa di lancio un ecosistema che integrerà Messenger, Whatsapp e Instagram anche attraverso Facebook, portando gli utenti ad interagire contemporaneamente su più fronti e su più social (tutti di Zuckerberg ovviamente).

L’iniziativa di unificare i tre servizi consentirebbe a Facebook di aumentare l’utilizzo del proprio social e di «forzarne» in qualche modo la presenza di qualunque persona iscritta all’app di messaggistica o alla piattaforma fotografica.

Fonte C.C.

Tutto questo al solo scopo di contrastare il ciclope cinese TikTok che ha in canna milioni di utenti giovanissimi (cosa che i social di Mark non hanno). A riprova di ciò, in Brasile  Zuckerberg sta testando “Reels”, che non è altro che una grossolana fotocopia di TikTok, in pratica è un editor video identico al social cinese.

Se la cordata Bill Gates Walmart acquisterà tutto il blocco TikTok, entrerà a gamba tesa nel mercato cinese, cosa che non riuscì a Zuckerberg con Facebook in Russia, visto che il social network VK (Vkontakte) ha più di 250 milioni di utenti, né in Cina con Facebook, Instagram ecc…

Non solo; l’attacco a TikTok mira anche al continente africano, dove la Cina ha parecchi interessi.

Se negli anni 50/60 c’era la così detta “guerra fredda“,  tra l’occidente capitalista e il blocco socialista, oggi la guerra fredda è diventata “guerra calda”, e si combatte attraverso internet, la fibra ottica e sopratutto con i social.

La guerra per il controllo sui social è iniziata con il bombardamento da parte di Trump (il mandante), contro il colosso Huawei e la rete 5g, dove la pistola fumante si chiama Google.

Ma cosa c’entra Mark Zuckerberg in tutto questo? Visto che ad acquistare sarà Bill Gates?

Nell’autunno del 2019, durante una cena privata alla Casa Bianca, Zuckerberg avrebbe sottolineato la crescente minaccia rappresentata dalle aziende tecnologiche cinesi, TikTok inclusa.

Nell’autunno del 2019 Mark Zuckerberg lanciò l’allarme sul potenziale pericolo che l’app cinese TikTok rappresentava per i valori americani e la supremazia tecnologica degli Stati Uniti, parlando con politici, intervenendo in conferenze pubbliche, arrivando fino alla Casa Bianca.

Meno di un anno dopo, il presidente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che vieta a persone o aziende Usa di avere rapporti commerciali con la casa madre cinese ByteDance, dando il via a un duro scontro che rischia di finire in tribunale.

A ricostruire la campagna di pressioni portata avanti dal fondatore e AD di Facebook è il Wall Street Journal, raccontando di come Zuckerberg abbia agitato lo spettro di TikTok, scatenando i timori di Washington. Tuttavia, precisa il quotidiano, né è possibile determinare esattamente quanto il ruolo da lui esercitato abbia influenzato la gestione del caso da parte dell’amministrazione Usa. (La Stampa.)

Una volta neutralizzato il 5G/Huawei, il più è fatto. Con l’imminente acquisto di TikTok da parte di Microsoft/Walmart (con Zuckerberg che scodinzola), gli Stati Uniti in pratica avranno il controllo globale su tutti i maggiori social network del pianeta. E con i social (forse) oramai le guerre non servono più- Non servono né eserciti né ordigni nucleari, perché in questo nuovo tipo guerra, le armi convenzionali oramai sono relegate a qualche micro-conflitto del tutto marginale.

Questa è l’armata USA Bill Gates – Zuckerberg

Microsoft – 1,5 miliardi di utenti

Facebook – 2,5 miliardi di utenti

Whatsapp – 2 miliardi di utenti

Messenger – 1,3 miliardi di utenti

Instagram – 500 milioni di utenti

TikTok – 1 miliardo di utenti, 100 milioni solo negli USA, 2 miliardi di download.

Tutti questi utenti lavorano gratis per Mark Zuckerberg e Bill Gates, tutti utenti che quotidianamente postano contenuti, foto, video, commenti, interagiscono, linkano, spammano.

In altre parole Mark Zuckerberg è l’editore più potente e fortunato del mondo, perché ha miliardi di lavoratori che sgobbano gratis 24 ore al giorno per lui, per il suo conto in banca, e per il più grande monopolio editoriale/economico/militare della storia.

Gli utenti dei social sono gli schiavi del ventunesimo secolo, lavorano in media 4 ore al giorno gratis per un solo uomo; è come se il vostro datore di lavoro vi chiedesse di lavorare gratis per 4 ore al giorno, voi lo fareste!?!? No? Peccato perché già lo fate, non solo, siete anche felicissimi di farlo e siete felicissimi di sapere che ogni vostra foto, video, post, commento non fanno altro che arricchire un uomo solo.

Mark Zuckerberg, Bill Gates ringrazia e Donald Trump se la ride.

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4 Commenti


  • Susanna angeleri

    … e io condivido…?


  • Fabiano Melis

    Continuate così..


  • Pietro

    In parte condivisibile.
    Sospetto in un antiamericanismo di maniera, anni sessanta.
    Non credo che i miliardari russi e cinesi non siano anche loro donatori di sangue…


    • Redazione Contropiano

      Sicuramente no… Ma tutta quella retorica da quattro soldi sulla “libertà” e “il mercato”, possiamo accantonarle come paccottiglia da vendere ai gonzi, una volta per tutte?

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