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La super arma segreta di Trump. Bluff o minaccia? L’irritazione del Pentagono

Con un tono degno del personaggio, Trump ha fatto sapere che gli Stati Uniti dispongono di un nuovo missile nucleare segreto e con prestazioni superiori a qualsiasi altra arma simile conosciuta.

La notizia però è trapelata non per vie ufficiali ma nel libro-intervista “Rage” di Bob Woodward, il decano del giornalismo statunitense. “Ho costruito un sistema d’arma nucleare che nessuno ha mai avuto prima in questo Paese”. Afferma Trump in una delle interviste pubblicate sul libro svelando così che Washington è in possesso di “roba della quale nessuno ha mai sentito parlare”. Neppure “Putin o Xi”, ha tenuto a sottolineare Trump riferendosi a Russia e Cina. “Quel che abbiamo è incredibile”.

In realtà non si tratta della prima sortita di Trump tesa a giocare sul terreno della propaganda e della deterrenza verso le altre potenze rivali.

Già lo scorso maggio il presidente Usa aveva parlato di un missile definito “favoloso” che poteva viaggiare 17 volte più veloce di qualsiasi altra. Ancora prima, a febbraio, il Pentagono  aveva confermato l’esistenza di una nuova testata nucleare installata per la prima volta su un sottomarino, dopo che la notizia aveva cominciato a circolare alle fine del 2019.

Fonti dell’amministrazione Trump, ancora una volte colte di sorpresa dall’ammissione del Presidente, hanno confermato al Washington Post l’esistenza di un “sistema d’arma segreto”, ovviamente non ne hanno rivelato dettagli, lasciando così aperta la strada a una ridda di ipotesi.

Alcuni esperti parlano di una nuova generazione di armi atomiche tattiche, più piccole e precise e meno potenti, ma proprio per questo più duttili ed utilizzabili. A corrispondere a queste caratteristiche è il nuovo missile balistico D5 installato sui sottomarini e dotato di un mini ordigno nucleare W76-2

C’è poi il sistema missilistico Trident II, che sarebbe già stato sviluppato e dispiegato dall’inizio di quest’anno sul sottomarino USS Tennessee, in servizio nell’Oceano Atlantico. Un secondo sottomarino che solca le acque del Pacifico potrebbe a sua volta essere già armato con gli innovativi ordigni.

Inutile dire che la sortita di Trump sulla super arma segreta non ha fatto sorridere i vertici del Pentagono, tra i quali l’attuale presidente non gode certo di buona reputazione. Uno scollamento nell’amministrazione sul quale il libro di Wodward insiste in parecchie pagine e che rappresenta il serio, serissimo problema dell’establishmment statunitense oggi, e ne mina fortemente la credibilità. E’ utile rammentare che anche le “Guerre stellari” di Reagan furono più un progetto di ricerca ed un effetto annuncio che una realtà, ma si rivelarono decisive per piegare l’Urss nella seconda e ultima fase della guerra fredda.

Ma è altrettanto bene ricordare che una superpotenza in declino è disposta a fare qualsiasi cosa per non perdere le posizioni acuisite in decenni e rinviare tale scenario il più possibile.

 

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