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Germania. Zittire e diffamare la campagna BDS

Il gruppo “Bundestag 3 per la Palestina” (BT3P) ha intentato una causa contro la risoluzione anti-BDS del Bundestag (parlamento tedesco) del 17 maggio 2019 presso il Tribunale amministrativo di Berlino. Tale risoluzione del parlamento era diretta contro la campagna transnazionale BDS che mira a esercitare pressioni su Israele attraverso boicottaggi, disinvestimenti e sanzioni. La risoluzione affermava: “I modelli e i metodi di argomentazione del movimento BDS sono antisemiti”.

Al movimento vengono imputati metodi nazisti mentre i veri obiettivi non venivano citati. Né è stato fatto il tentativo di identificare il presunto contenuto antisemita della campagna BDS al di là delle accuse. La decisione era stata presa a stragrande maggioranza dai democristiani, socialdemocratici, liberali e parte dei verdi. La Linke e parte dei Verdi avevano votato contro.

Con  il BT3P ci sono i tre “attivisti ebreo-palestinesi-tedeschi” Judith Bernstein, Amir Ali e Christoph Glanz. In passato già tre tribunali amministrativi hanno respinto l’accusa di antisemitismo del BDS. Il gruppo BT3P tramite il suo avvocato respinge con veemenza l’accusa secondo cui il BDS è essenzialmente antisemita e perfino paragonabile con le pratiche dell’era nazista.

La co-fondatrice del gruppo, l’ebrea tedesca Judith Bernstein, fa notare l’errore di categoria storico di questo confronto: “L’odio razziale dei nazisti aveva come obiettivo la ‘Soluzione Finale’. Il BDS, invece, si basa sui diritti umani e ha un chiaro obiettivo politico: queste misure non violente devono essere applicate finché Israele non agisca secondo il diritto internazionale “.

In passato c’è stata spesso una repressione contro gli attivisti del BDS, in misura crescente a seguito della decisione del Bundestag, come riferisce Christoph Glanz. Città e comuni vietano l’uso di spazi pubblici e si ripetono insulti verbali, minacce e aggressioni. La decisione del Bundestag viene sempre più utilizzata de facto come base giuridica per agire contro gli eventi filo-palestinesi.

Il BT3P considera quindi ciò come una violazione della Legge fondamentale tedesca, poiché in particolare la libertà di opinione, la libertà di arte e scienza, nonché la libertà di riunione sarebbero lese.

Un’ expertise commissionata dall’European Legal Support Center (ELSC) sostiene l’interpretazione giuridica del gruppo, come spiega Amir Ali di BT3P. L’ELSC fornisce supporto legale a gruppi e individui che difendono i diritti dei palestinesi.

Nell’ottobre 2019, anche l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha rimproverato il governo federale per la decisione anti-BDS. La risoluzione viene definita una preoccupante tendenza a limitare in modo sproporzionato la libertà di espressione, riunione e associazione”.

Con l’accusa generalizzata di antisemitismo contro la campagna BDS, la lotta urgentemente necessaria contro l’antisemitismo viene utilizzata per proteggere il governo israeliano dalle critiche ed è secondo lo storico israeliano Moshe Zimmermann una “tecnica di silenziamento”.

Le dichiarazioni dei protagonisti:

Amir Ali: Dal nostro punto di vista, il punto è che con la risoluzione il Bundestag si schiera dalla parte del governo israeliano di estrema destra, che pratica un sistema di apartheid e limita massicciamente le condizioni di vita dei palestinesi.

Ahmed Abed: Con la risoluzione anti-BDS, il Bundestag viola il nostro diritto alla libertà di espressione e di riunione. Chiede persino una violazione della legge invitando città e comuni a negare l’uso degli spazi pubblici – e senza una base legale! Pertanto la delibera deve essere abrogata.

Judith Bernstein: La decisione del parlamento è il culmine di un lungo sviluppo. In passato c’era ancora più opportunità per criticare oggettivamente lo stato israeliano. Nel frattempo, chiunque lo provi viene accusato di antisemitismo. Non possiamo più tollerare questo tentativo, tristemente riuscito, di mettere a tacere i palestinesi e i loro alleati. È abbastanza!

*da Junge Welt

Traduzione dal tedesco: Leonhard Schaefer, Associazione di Amicizia Italo-Palestinese

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