Menu

Una vittoria contundente del Chavismo

Venezuela. Vasapollo: “Una vittoria contro le manovre e le fake news. Ottenuta lottando tutti insieme anche sul fronte dell’informazione”

E’ stata una vittoria strepitosa del Chavismo, una vittoria contundente, incredibile, attorno al 70 per cento dei voti, in elezioni importanti per il Venezuela. L’affluenza viene giudicata bassa da chi ha interesse a screditare il governo bolivariano, dimenticando che al culmine del percorso rivoluzionario di Hugo Chavez, nel 2005 il Parlamento fu eletto con il 21 per cento dei votanti, ovvero con dieci punti percentuali in meno. Inoltre, tradizionalmente, da sempre, e per quasi tutti i paesi dell’America Latina, si guarda con particolare attenzione alle votazioni presidenziali e non a quelle per il Parlamento”.

Commenta così il risultato delle elezioni in Venezuela il professor Luciano Vasapollo, economista che ha collaborato con i governi chavisti, intervistato da FarodiRoma, per il quale ha seguito in collegamento con Caracas l’intera domenica elettorale.

Vasapollo non è deluso dalla affluenza che si è fermata al 31 per cento. “In America Latina – spiega – c’è molto lo spirito presidenziale, quindi si vota il presidente. In più, in quest’occasione c’erano diversi elementi oggettivi che scoraggiavano chi avrebbe voluto andare a votare, il primo di questi è stato ovviamente il Covid: la gente era impaurita, pensate in Italia, chi andrebbe a fare la fila per le elezioni con questa paura – anche se tutti gli esperti hanno detto che i seggi avevano un’ottima copertura biosanitaria, che ha dato agli elettori una sicurezza quasi assoluta, e gli osservatori internazionali l’hanno affermato, però questa paura ha inciso pesantemente.

Ed anche hanno inciso le conseguenze del tremendo blocco economico da parte degli Stati Uniti, che ha piegato le ginocchia a uno dei maggiori paesi di produzione del petrolio, privando le famiglie della benzina e quindi, ovviamente, per andare a votare la gente ha avuto difficoltà, tant’è che a volte i compagni si sono organizzati andando a prendere le persone e via discorrendo.

A questo ci aggiungiamo, non una cosa da poco, la propaganda internazionale contro le elezioni che arrivava dagli Usa e dalla UE sulla base delle denunce false del golpista Juan Guaidò, l’autoproclamato presidente che pur non godendo di alcuna credibilità viene preso sul serio dai governi e dai media filo statunitensi”.

Ma – avverte Vasapollo – stiamo parlando di un voto massiccio a favore del Chavismo, attorno al 70 per cento, quando il primo partito dell’opposizione, quello che ha preso più voti, ha avuto il 19,5, poi gli altri voti si sono, diciamo così, dispersi in liste del 3%, 4%, fino all’incredibile brutta figura che ha fatto il Partito comunista del Venezuela, che non stando dentro il Grande Polo Patriotico, ha dovuto accontentarsi del 2,7%. Veramente una cattiva mossa antiunitaria del Partito comunista del Venezuela, che io, da comunista, critico aspramente, ma con rispetto, per il suo settarismo ideologico”.

Secondo Vasapollo, con questo voto, “il Venezuela è a una svolta: dopo 5 anni di una sorta di paralisi istituzionale, non ci sarà più questa guerra fra poteri. Infatti con l’Assemblea nazionale in mano all’opposizione golpista ci sono stati 5 anni in cui il volere del presidente, i progetti di pianificazione economica e sociale portati avanti dal Governo, non erano assolutamente assecondati dal Parlamento, con una rottura netta fra potere legislativo, potere esecutivo e potere presidenziale; questo fatto chiaramente ha bloccato, insieme ovviamente alle sanzioni e al blocco, qualsiasi spinta, qualsiasi volontà, qualsiasi voglia di camminare sulla transizione al Socialismo. Pertanto rimettere a posto questa situazione, avere un’Assemblea nazionale, un Parlamento, concordi con il Governo e con il presidente, faciliterà in modo significativo il lavoro”.

Questo, spiega il docente, non vuol dire che sia tutto risolto: “prevedo ovviamente attacchi a livello internazionale e quindi un nuovo tentativo di isolamento, se non nuovi colpi di Stato”.

Ma – osserva – nonostante le tensioni esterne al paese e la presenza tuttavia di un’oligarchia possidente che ancora controlla banche e giornali, questa vittoria contundente del Psuv e del Gran polo patriottico porterà a grandi cambiamenti: è una grande vittoria per il popolo, con il popolo, per il chávismo. Per il popolo venezuelano, perché permette di camminare sulla strada della autodeterminazione e fuori da qualsiasi ingerenza”.

Si facessero i fatti loro l’Unione Europea. Gli Stati Uniti, e quant’altro. Non sono d’accordo con la Rivoluzione? Bene, però dovranno rispettarla. L’altro fatto positivo è che avrà un effetto moltiplicatore questa vittoria, perché io so che l’America Latina funziona a ondate. Una vittoria del Venezuela dopo anche l’affermazione in Bolivia, potrà rafforzare non solo Cuba, ma nelle prossime elezioni dei prossimi mesi, l’ondata, non dico rivoluzionaria, ma progressista e democratica, quindi potrà anche rafforzare l’asse argentino-messicano e finalmente mandare a casa quel fascista, nazista di Bolsonaro.

Un effetto positivo dunque anche sul multi-centrismo che Chavez chiamava il pluripolarismo, perché ovviamente questo permette relazioni più serene, più tranquille, più costruttive, con i paesi che sono fuori dal controllo degli Stati Uniti. Quindi un rafforzamento con le relazioni con la Cina, con la Russia, con l’Iran, con la Siria e con l’India”.

Ma oggi, e con questo concludo, possiamo salutare con soddisfazione – sono ancora parole di Vasapollo – un grande rafforzamento da parte di quei pochi rivoluzionari convinti come noi della Rete dei Comunisti, come il capitolo italiano della rete in difesa dell’umanità, come un giornale FarodiRoma, un rafforzamento anche di noi convinti rivoluzionari qui in Europa, siamo pochi ma siamo convinti e la vittoria Chavista ci dà anche fiato, ossigeno.

Una sconfitta avrebbe piegato le gambe moltissimo anche a noi. La Rete dei Comunisti non ha fatto semplice solidarietà, e non è che saliamo ora all’ultimo momento sul carro dei vincitori, ma in questi mesi ci siamo esposti, abbiamo fatto 10 o 11 iniziative come rete dei comunisti in diverse città italiane con Adan Chavez e Ramon Labanino, le abbiamo fatte anche come USP e come capitolo italiano della Difesa dell’umanità di cui fa parte anche l’Associazione Padre Virginio Rotondi per un giornalismo di pace, che promuove Faro di Roma.

Subendo tutti noi, con il Venezuela l’attacco non solo della destra ma anche della sinistra e di giornali che hanno rinunciato ad essere espressioni della sinistra e nelle ultime ore stanno diffondendo notizie false sul Venezuela nè più e nè meno dei media della destra”.

 * dal FarodiRoma

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *