Menu

Afghanistan. Bombardata con razzi la principale base militare Usa

Deve esserci qualcosa che non sta quadrando nel negoziato tra Stati Uniti, governo afghano e talebani sulle sorti dell’Afghanistan. Ieri quattro razzi hanno colpito la principale base militare statunitense, quella di Bagram, a circa 60 chilometri a nord di Kabul.

I razzi sono stati lanciati contro l’aeroporto di Bagram dalla zona di Qalandarkhil, nella provincia di Parwan e,  secondo quanto si apprende, non ci sarebbero state vittime. Nella prima mattinata di ieri ben dieci razzi BM-12 sono stati posizionati su un piccolo camion nella zona di Qalandarkhil, sei dei quali sono stati individuati dalla polizia e disattivati.

Un funzionario della NATO ha confermato l’attacco e ha detto che l’aeroporto della base militare non è stato danneggiato.

L’attacco di ieri arriva mentre gli Stati Uniti stanno via via riducendo il numero di soldati presenti in Afghanistan a 2.500 entro la metà del prossimo mese, il livello più basso dall’inizio della più inutile e brutali delle guerre quasi due decenni fa. Occorre rammentare che anche le Forze Armate Italiane partecipano alla missione Resolute Support, iniziata nel 2015 in seguito alla conclusione di ISAF (International Assistance Security Force), con un contingente di circa 800 militari ancora presenti nel paese.

Per il network statunitense Nbc nessuno ha subito rivendicato la responsabilità e ricorda come ad aprile, i nuclei dello Stato islamico in Afghanistan (avversari dei Talebani)  avevano rivendicato la responsabilità di cinque attacchi missilistici alla base.  Nella parte orientale del paese da tempo si registrano scontri tra i Talebani e i miliziani dello Stato Islamico.

Secondo l’agenzia Nova in seguito allo stallo nei negoziati in corso a Doha tra le delegazioni dei talebani e del governo di Kabul, si sta assistendo a una recrudescenza degli attacchi nel Paese. L’accordo tra Stati Uniti e Talebani ha stabilito un calendario per il ritiro delle forze militari, in cambio di garanzie di uno stop agli attacchi contro le truppe Usa e della Nato ancora presenti all’Afghanistan. Inoltre gli Usa hanno revocato le sanzioni contro i Talebani. La contropartita è che questi dovrebbero impegnarsi a tenere a bada e neutralizzare i nuclei dell’Isis e di Al Qaida ancora attivi nel paese.

All’inizio di questa settimana, il generale statunitense Mark Milley, presidente del Joint Chiefs of Staff degli Stati Uniti, ha tenuto un incontro senza preavviso con i leader talebani a Doha per discutere gli aspetti militari dell’accordo tra Stati Uniti e talebani apertosi ufficialmente a settembre ma avviato in segreto sin dallo scorso febbraio. Dopo i colloqui con i talebani, Milley è volato a Kabul per consultarsi con il presidente afghano Ashraf Ghani.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *