I dintorni della cittadina di Ain Issa, a nord di Raqqa, in Siria, hanno registrato nuovi scontri tra le forze del cosiddetto Esercito nazionale siriano (Ens) – creatura della Turchia – e le Forze democratiche siriane (Fds), in larga parte costituite dalle Ypg curde e sostenute dagli Usa.
Fonti locali hanno riferito all’agenzia siriana Sana che le forze di occupazione turche e i gruppi mercenari dell’Ens hanno attaccato con l’artiglieria nelle vicinanze della città di Ain Issa, causando danni materiali ai residenti, alla proprietà e alle infrastrutture.
Tre miliziani delle Fds invece risultano uccisi da ignoti a colpi d’arma da fuoco tra Deir ez Zor e Hasaka. Mentre quattro civili, tra cui due bambini, sono rimasti feriti domenica in un’esplosione di ordigni esplosivi nella città di Ras al-Ayn nella campagna nord-occidentale di Hasaka, dove sono posizionati i miliziani legati al regime turco.
Scontri a fuoco si segnalano ieri tra anche gruppi del cosiddetto Esercito nazionale siriano e le forze del contingente russo presenti in Siria.
Il perno della ripresa degli scontri sembra essere la strada internazionale M4, che collega Aleppo e Latakia che viene considerata un collegamento strategico per il Nord della Siria, in quanto scorre parallela al confine con la Turchia e rappresenta un canale di rifornimento per le forze curde.
Secondo il sito sicurezzainternazionale.luiss, che cita fonti arabe, in queste ore la Russia ha trasferito decine di militari del cosiddetto “Quinto Corpo” da Deir Ezzor ad Ain Issa. Secondo alcune fonti, Mosca ha provato in precedenza a evitare uno scontro militare, ma le Fds non si sono dette disposte a consegnare la città strategica alle forze del presidente siriano, Bashar al-Assad.
In questo contesto gli Stati Uniti hanno annunciato che continueranno a imporre sanzioni contro il “regime” della Siria finché non avrà fine la sua “campagna di violenza”. La Siria ha reagito affermando che la dichiarazione del Dipartimento di Stato americano sulla continuazione delle sanzioni contro la Siria mostra in pieno lo stato di disconnessione dell’amministrazione americana dalla realtà, e i fatti effettivamente non sembrano dargli torto.
“La Repubblica Araba Siriana è stupita dalla dichiarazione del Dipartimento di Stato USA sulla continuazione delle sanzioni contro la Siria che mostra uno stato di completo disconnessione dalla situazione e l’uso di linguaggi e idiomi da parte dell’amministrazione statunitense che contraddicono i fatti e sono diventati un marchio registrato di l’ostilità degli Stati Uniti contro la Siria”, ha detto una fonte ufficiale del Ministero degli Esteri siriano.
Dal canto suo la Turchia, attraverso il ministro della Difesa Akar, ha ribadito che il suo problema con gli Stati Uniti rimane il loro sostegno alle Ypg curde.
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