Menu

India: dal più grande sciopero della storia, un movimento di massa per il lavoro e la terra.

Oggi pomeriggio alle 19.00 ci sarà un forum online per far conoscere e confrontarsi su quello che è stato il più grande sciopero della storia: quello dei contadini in India.

Lo scorso settembre il governo Modi ha approvato un pacchetto di tre leggi che liberalizzano il mercato agricolo, da cui dipende più del 40% della popolazione indiana. La riforma rimuove le protezioni residuali che ancora salvaguardavano i contadini dalla deregolamentazione selvaggia del mercato promossa dalle politiche neoliberiste del governo, consegnando di fatto l’intero settore nelle mani delle grandi corporazioni e multinazionali.

Le proteste dei contadini, iniziate nello stato settentrionale del Punjab già prima che leggi venissero approvate, si sono velocemente estese a tutto il paese, assumendo un carattere di massa sfociato nel grande sciopero del 26 novembre, il più grande della storia, a cui hanno partecipato 250 milioni di contadini. Quel giorno decine di migliaia di lavoratori, e più di 500 tra sigle politiche e sindacali, hanno marciato su Delhi sfidando le barricate della polizia e accampandosi alle porte della capitale, decisi a proseguire la lotta fino alla completa cancellazione delle leggi – ora momentaneamente sospese grazie alle mobilitazioni.

Nonostante la pesantissima stretta repressiva del governo – passata anche per i ripetuti arresti di internet e la persecuzione dei media indipendenti che davano voce alle proteste – le mobilitazioni sono continuate a crescere, segnando un salto di qualità il 26 gennaio, giorno della festa della repubblica, con l’invasione pacifica di Delhi e la presa del Forte Rosso, a cui le forze di polizia hanno risposto attaccando violentemente i manifestanti tra centinaia di arresti e feriti e la morte di un giovane contadino di trent’anni.

Nel vergognoso silenzio della gran parte dei media internazionali, le lotte dei contadini hanno oltrepassato i confini indiani ricevendo la solidarietà internazionalista di tante tra le forze politiche, sociali e sindacali conflittuali, così come delle tantissime comunità indiane sparse in tutto l’occidente, che anche in Italia abbiamo visto nelle piazze che a Milano e Roma si sono riempite per chiedere la revoca delle tre leggi e lo stop alla repressione del governo indiano.

La vicenda indiana ha una dimensione di portata storica che è necessario comprendere a fondo in relazione al contesto globale di crisi sistemica del capitalismo e di inasprimento della competizione inter-imperialistica, entro cui la ristrutturazione in chiave neoliberista e autoritaria del governo Modi si inserisce.

Non solo la crisi pandemica, palesando il fallimento di questo modello di sviluppo, ha fatto crollare il dogma dell’ideologia dominante sulla “fine della storia”. C’è un movimento di massa forte e organizzato a dimostrare che la storia non è finita, i contadini indiani la stanno facendo.

Il forum si terrà oggi alle 19.00 sulle pagina https://www.facebook.com/cambiarerotta.milano

Intervengono:
– Giacomo Marchetti di Contropiano.org
– Ranjit Singh e Akashdeep Singh di Punjab.oggi
– Cinzia Della Porta di USB
– Elena Lott di Cambiare Rotta

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *