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L'”implacabile” drone di Biden e la strage di Kabul

Ad uso e consumo dell’opinione pubblica boccalona.

Si individua un’auto con a bordo un non meglio precisato terrorista.

Si fa fuori, o almeno si dice che sia stato fatto fuori.

Non ci sono immagini ne testimoni, visto che, caso unico e eccezionale, non ci sono vittime collaterali.

Di questo terrorista non sappiamo nemmeno il nome.

Se ne andava da solo in auto in una zona poco frequentata della provincia di Nagahar.

Uno di quei posti dove spostarsi armati in auto è la normalità.

Mentre non è normale che un “alto dirigente” di una organizzazione islamista si sposti da solo.

Di questo sconosciuto militante, ci informano che è una “mente” dell’organizzazione, che stava progettando attentati, anzi “la mente”.

Un dirigente di altissimo livello.

Peccato che l’Isis non se ne sia, al momento, nemmeno accorta, vista l’assoluta mancanza di reazioni.

Insomma al momento c’è solo la parola del Pentagono, e conoscendo la loro credibilità, potrebbe perfino trattarsi di qualcuno che passava per caso “venduto” da qualche spia in cambio di un passaggio “verso la libertà”.

Intanto la BBC, fonte un po’ più credibile della Cia, fa scoppiare la “bomba” che renderà ancora più appannata l’immagine della scomposta ritirata dell’esercito “più potente del mondo”.

Molte delle vittime dell’attentato all’aeroporto sono state colpite dal fuoco amico dei soldati usa che, presi dal panico, hanno iniziato a mitragliare la folla.

Lì i testimoni c’erano e anche qualche giornalista.

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