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Più di 5 milioni di morti di covid nel mondo

Secondo i dati diffusi ieri dalla Università Johns Hopkins sono stati superati i 5 milioni di morti nel mondo per e da covid-19. Il conteggio è stato effettuato sugli ultimi dati disponibili, ma secondo gli esperti è sottostimato per la difficoltà di diagnosticare il virus e di accertare le cause dei decessi in larga parte dell’Asia e dell’Africa.

Inoltre, la variante Delta del virus ha fatto emergere l’enorme divario nel tasso di vaccinazione fra Paesi ricchi e Paesi poveri. Oltre la metà di tutti i decessi su media settimanale sono avvenuti in Russia, Brasile, Messico ed India.

Ma soprattutto negli Usa (700 mila decessi), dove si muore di più di Covid negli Stati in cui c’è maggiore concentrazione di No Vax. Il Portogallo è il paese più virtuoso (pochissimi contagi e ieri un solo morto per covid), paese in cui la quasi totalità della popolazione ha ricevuto almeno due dosi di vaccino.

In ogni caso, finché la risposta non sarà globale non se ne esce. Solo vaccinando in maniera omogenea l’intera popolazione mondiale potremmo vedere davvero la luce in fondo al tunnel e ciò vuol dire liberalizzare subito i brevetti dei vaccini e sottrarli ai grandi colossi farmaceutici che già si leccano i baffi in vista della annunciata somministrazione di massa (ma solo nei paesi più ricchi) della terza dose in diversi paesi tra i quali anche il nostro.

Nel corso del G20, i leader hanno rivendicato successi sui vaccini ai paesi poveri ma i risultati registrati sinora sono assolutamente risibili. Sabato scorso Mario Draghi aveva affermato che “dobbiamo stare attenti alle sfide che affrontiamo collettivamente. La pandemia non è finita e ci sono disparità sconvolgenti nella distribuzione globale dei vaccini“.

Una dichiarazione che, tuttavia, fa letteralmente a pugni con la realtà perché proprio l’Italia con Francia e Germania si sono opposti alla liberalizzazione dei brevetti sui vaccini auspicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS,) ma che avrebbe drasticamente ridotto i profitti dei colossi farmaceutici.

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1 Commento


  • ANTONIO SANNA

    Si potrebbe aggiungere che Cuba invece ha già prodotto tre vaccini a subunità, non mRNA, che pertanto hanno effetti collaterali insignificanti ma un’ottima efficacia, e che l’Italia, per esempio, non pensa neanche lontanamente a utilizzarli, tra l’altro con considerevole risparmio di denaro pubblico. Qui esiste solo il prodotto USA, sia chiaro che siamo una colonia in tutto e per tutto. Potreste promuovere una campagna d’opinione nazionale su questo tema, perché no?

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