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L’America Latina al centro del mondo che cambia

In America Latina la Storia con la S maiuscola ha ricominciato a muoversi da tempo in direzione opposta ai desiderata di Washington e di Bruxelles.

Nel continente prende forma quel mondo multipolare sempre più sganciato dall’egemonia statunitense e dagli appetiti neo-coloniali europei.

Naturalmente le trame di potere imperialiste cercano in ogni modo di mettere i bastoni tra le ruote di questo processo, ma è chiaro che si sta consolidando un asse della speranza.

Ultimi esempi di questo tentativo concreto di “cambiar rotta” sono le varie relazioni economiche che diversi Stati hanno stretto con Pechino e Mosca, configurando una cornice di relazioni che mina ulteriormente la capacità egemonica occidentale.

L’Argentina, durante lo svolgimento delle Olimpiadi Invernali di Pechino, è entrata nella “Nuova Via della Seta” cinese, e coltiva da tempo un rapporto stretto con Mosca.

Prima degli accordi tra Argentina e Cina, vi erano state iniziative politico-economiche simili per ciò che concerne il Nicaragua – dopo il trionfo elettorale del FSLN a novembre – e Cuba, che aveva respinto con determinazione i tentativi di destabilizzazione a luglio e si era avviata ad un “ritorno alla normalità” a novembre, nonostante il blocco economico statunitense.

Un mondo che cambia, potremmo dire, sotto i nostri occhi ma che viene nascosto dal cono dei luce dei media.

L’intensificarsi di queste relazioni avviene in un contesto in cui il mondo economico-finanziario potrebbe subire sconvolgimenti epocali dovuti al debutto dello Yuan digitale (e-CNY) e l’intreccio tra i circuiti di pagamento russo e cinese, alternativi a quello occidentale. Scarsa attenzione è stata infatti dedicata all’avvio, sempre durante le Olimpiadi invernali di Pechino, della cripto-valuta cinese ed il consolidarsi della cornice dei sistemi di scambi economico-commerciali che farà perno non più sullo Swift statunitense ma sul Spdf russo e soprattutto sullo Cips cinese.

Questi acronimi – Spdf e Cips – diranno poco ai più, ma il oro potenziale è ben colto dalla stampa economico-finanziaria del nostro Paese. ‟Cips è un sistema snello in grado di veicolare lo Yuan nei trasferimenti all’estero e di sostenere, al contempo l’espansione del sistema russo Spfs. Grazie al peso dell’e-commerce nell’economia cinese Cips ormai garantisce un’operatività che si allunga su tutti i fusi orari„ Riporta il Sole 24-ORE di sabato 19 febbraio.

Si tratta di “Un nuovo asse globale di trasferimenti di denaro” capace tendenzialmente di indebolire parte degli strumenti della guerra economica di Washington, in gran parte avvallati da Bruxelles, e che possa essere da perno per l’ulteriore indebolimento del dollaro e delle catene del valore occidentali.

Osserva Giovanni Trovato, intervistato dal quotidiano di Confindustria il 3 febbraio: ‟L’operazione e-CNY ha una grande valenza dal punto di vista politico, potendo impensierire il dollaro USA, e di riflesso l’economia americana. Del resto l’idea di una moneta elettronica controllata dallo Stato può senza dubbio essere una caratteristica da non sottovalutare nell’ottica di una politica economica globale„.

In questa nuova condizione quindi i Paesi che voglio de-connettersi da USA e UE hanno uno strumento in più per la propria traiettoria ed intraprendere, appoggiandosi al nuovo blocco cino-russo. Possono cioè intraprendere più agevolmente percorsi di transizione dal neo-liberalismo – che le élite occidentali e le oligarchie locali a loro alleate vorrebbero perpetrare – a forme di sovranità economica più inclini al soddisfacimento dei bisogni della popolazione.

In questo nuovo contesto assume quindi una luce particolare il Terzo incontro continentale dell’ALBA (http://albamovimientos.net) che si terrà a Buenos Aires a fine aprile – dal 27 di quel mese al Primo Maggio – in cui dopo quattro anni ci potrà essere un confronto plenario tra l’latro sulle strategie da intraprendere per i processi di transizione che l’affermazione politico-elettorale di differenti esperienze progressiste rende, al netto di tutte le difficoltà, praticabili “ad ampio raggio” anche in quei contesti dove le oligarchie locali filo-statunitensi hanno fatto fino ad ora il bello ed il cattivo tempo.

L’ALBA è una piattaforma che comprende 400 organizzazioni di 25 Paesi in lotta per l’unione e l’integrazione della Nuestra América con il fine di sviluppare un progetto di emancipazione per e da il popolo e che rappresenti la ricchezza e la diversità della lotta. É una piattaforma che ha 6 principali assi di strategici: unità de Nuestra América e internazionalismo, battaglia ideologico-culturale e decolonizzazione, difesa della Madre Terra e della sovranità dei popoli, una economia che sia al servizio del benessere collettivo, democratizzazione e costruzione del potere popolare, femminismo popolare.

L’ALBA ha differenti campagne politiche tra cui quella in solidarietà con Haiti, per la cacciata di Bolsonaro e la liberà per Julian Assange.

Un appuntamento importante, quindi, che attraversa e precede il processo elettorale colombiano (politiche a marzo, presidenziali a maggio con possibile ballottaggio a Giugno) e brasiliano previsto il prossimo ottobre.

Colombia e Brasile vanno alle urne, completando un lungo ciclo elettorale continentale, che potrebbe “concludersi” con un cambio radicale in entrambi i paesi, e fare mutare il profilo continentale proprio in quei Paesi che sono stati il bastione della contro-rivoluzione in America Latina.

In questo contesto, tornando all’Italia, l’incontro in solidarietà con l’America Latina che si svolgerà a Bologna il 6 marzo per lanciare una Campagna Nazionale  co-organizzata dalla Rete dei Comunisti e da varie rappresentanze e attivisti latino americani ed italiani – assume un significato particolare perché oltre a “fare il punto” sui differenti Paesi, cercherà di mettere in campo iniziative concrete di sensibilizzazione e sostegno sui prossimi appuntamenti elettorali (Colombia e Brasile) e referendari (Cile), ed in generale cercherà di mettere al centro dell’agenda politica un continente che si conferma essere un speranza per l’Umanità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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