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Niger. Denunciato l’accordo per il ridispiegamento delle truppe europee

Il movimento nigerino Tournons La Page (TLP), composto da membri della società civile con l’obiettivo di promuovere il progresso democratico, ha condannato il ridispiegamento delle forze francesi ed europee sul territorio del Niger e ritiene che l’accordo concluso dal presidente Bazoum sia illegale e illegittimo.

La Francia e i suoi partner europei hanno annunciato giovedì scorso il ritiro delle loro forze dal Mali, sullo sfondo della crisi politica con il nuovo governo, ed il loro ridispiegamento in Niger, come in altri paesi saheliani e del Golfo di Guinea (https://contropiano.org/news/internazionale-news/2022/02/22/sahel-punto-di-caduta-dellimperialismo-dellunione-europea-0146820).

Sia il ritiro dal Mali – che Parigi vorrebbe completare entro 4/6 mesi – che il ridispiegamento non si annunciano operazioni semplici in un contesto in cui la leadership politica su la Francia, ed in generale l’Unione Europa, fa affidamento sono piuttosto traballanti.

Il comunicato che qui abbiamo tradotto integralmente mette in luce il grado di espropriazione delle capacità di decisione sulle scelte politiche di fondo che la dinamica neo-coloniale sta imponendo a dei paesi sovrani africani, ed il livello di complicità dell’élite politica locale con Parigi e Bruxelles.

Maliactu riportava alcune dichiarazioni che esprimevano il proprio dissenso a tale ridispiegamento in Niger.

Elhadj Idi Abdu, analista geo-strategico, ha dichiarato alla Agenzia Anadolu: “Nell’argomentazione ufficiale, ci si spiega che queste forze proteggeranno il Niger. Ma si dimentica che noi sappiamo che queste forze sono restate per nove anni nel Mali senza riuscire a mettere in sicurezza quel paese”.

Gli fa eco Maikoul Zodi, coordinatore del movimento “Tournons la Page”: “le forze francesi ed europee sono là unicamente per difendere gli interessi dei loro paesi nel Sahel che abbondano di importanti ricchezze minerarie. Dopo il loro fallimento in Mali, la loro presenza è inaccettabile in Niger

Tra le forze che integrano la Task Force Takouba a guida francese – composte da truppe speciali di una quindicina di Paesi europei e supportata dalla NATO – ed il cui baricentro verrà spostato in Niger, c’è anche un non rilevante contingente italiano: più di 200 effettivi con 8 elicotteri.

La richiesta del Capo di Stato Maggiore francese agli omologhi europei per la realizzazione di tale forza multinazionale, composta da elementi del comparto Operazioni Speciali (OS) dei paesi europei sul modello CJSOTF, risale all’aprile del 2019, in piena crisi dell’Operazione Barkhane.

La partecipazione italiana è stata approvata il 16 giugno 2020 nell’ambito della proroga e avvio di nuove missioni per l’anno 2020 (ex.L145/16), senza che si sviluppasse il minimo dibattito pubblico.

Tale missione avrebbe raggiunto la sua piena operatività all’inizio di quest’anno e, stando alla “Deliberazione del Governo in merito alla partecipazione a missioni internazionali” del 2021, la consistenza massima di personale autorizzato era di 250 unità, con a disposizione 40 mezzi terrestri e fino ad un massimo di 8 elicotteri (Chinook e Mangusta sono sul terreno) che erano nella base aerea avanzata di Ménaka, in Mali.

Anche pochi giorni fa il Ministro della Difesa Guerini, commentando la decisione di sospendere le attività della Task Force Takouba in Mali, ha dichiarato: “la lotta al terrorismo e l’impegno per la stabilizzazione del Sahel restano una priorità per l’Italia”, riferisce Report Difesa.

Ha poi aggiunto: “la missione bilaterale di addestramento e di assistenza in Niger – ha aggiunto il ministro – dove ad oggi siamo presenti con circa 250 militari italiani, rappresenta il fulcro della nostra presenza nella regione e stiamo incrementando il nostro sforzo attraverso il completamento di un hub logistico a Niamey, in pieno coordinamento con le istituzioni locali

Le parole di Guerini ci confermano come quest’appello dell’opposizione Nigeria ci deve sentire chiamati in causa, per non essere complici del nostro imperialismo.

Anche di questo ne discuteremo sabato pomeriggio 26 febbraio a Casa della Pace nell’iniziativa: “Sahel: punto di caduta dell’imperialismo dell’Unione Europea?https://contropiano.org/eventi/roma-sahel-punto-di-caduta-dellimperialismo-dellunione-europea

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Quando Mohamed Bazoum presta il fianco alla ricolonizzazione del Niger

https://tournonslapageniger.org/2022/02/18/communique-004-02-2022

Il Coordinamento Nazionale di Tournons La Page (TLP) ha preso atto con stupore e stupefazione della decisione dei capi di Stato della CEDEAO e dell’Unione Europea di giovedì 17 febbraio 2022 che annuncia il ridispiegamento delle forze Takuba e Barkhane in Niger.

Questa decisione è tanto più sorprendente quanto più è inaccettabile perché non viene dal presidente della Repubblica del Niger, ma dai capi di stato della CEDEAO e dell’Unione Europea.

Un altro fatto inquietante è la seguente dichiarazione di Emmanuel Macron: “con l’accordo delle autorità nigerine, elementi europei saranno riposizionati a fianco delle forze armate nigerine nella regione di confine del Mali”.

TLP-Niger si interroga sulle modalità di un tale accordo da parte delle autorità nigerine, sapendo che la Costituzione del Niger prevede all’articolo 169 che: “I trattati di pace e di difesa non possono essere ratificati che dopo una legge che ne autorizzi la ratifica”.

È chiaro che questo accordo non è stato oggetto di alcun dibattito nel Parlamento nigerino per discuterne i meriti, e tanto meno per ratificare una legge che lo autorizzi.

Questo accordo impopolare viola gravemente la Costituzione nigerina, il che lo rende totalmente illegale, oltre ad essere illegittimo.

Di fronte a questa situazione, inadeguata rispetto allo Stato di diritto, TLP-Niger:

– condanna fermamente e decisamente questo accordo colonialista che autorizza il dispiegamento di queste forze di occupazione sul territorio del Niger;

– deplora la sudditanza dei capi di Stato africani che li porta a firmare accordi, spesso illegali, in spregio al popolo africano;

– esorta le autorità nigerine a dissociarsi incondizionatamente da questo accordo che non è voluto dal Niger e dal suo popolo;

– invita tutti i nigerini preoccupati e bramosi della sovranità nazionale a rimanere mobilitati a sostegno delle prossime azioni.

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