Secondo il consigliere del presidente ucraino, Mykhaylo Podolyak “Con la rapida ritirata dei russi da Kiev e dalla regione di Chernihiv, è assolutamente chiaro che la Russia sta dando la priorità a una tattica diversa: ripiegare verso est e sud, mantenere il controllo di vasti territori occupati e entrarvi in maniera potente”.
Le forze armate ucraine rivendicano di aver ripreso il controllo dell’intera regione di Kiev. Il ritiro russo dalle aree intorno alla capitale ha consentito all’esercito ucraino di riconquistare numerosi sobborghi teatro nelle scorse settimane di furiosi combattimenti.
A Nord Ovest, dopo Irpin, gli ucraini hanno ripreso il controllo di Gostomel, sede di un aeroporto strategico, e di Bucha, dove sono stati reperiti venti cadaveri in abiti civili sparsi per una strada residenziale. “Non ci facciamo illusioni, ci aspettano ancora pesanti battaglie nel sud, per Mariupol, e nell’est”, ha stimato il consigliere della presidenza ucraina Arestovych.
Il Ministero della Difesa russo ha confermato che le forze armate russe hanno lanciato un attacco missilistico, navale e aereo, su una raffineria e tre depositi di carburanti nei pressi di Odessa. Lo stesso ministero ieri ha mostrato ai giornalisti il filmato di un attacco di precisione di un missile Iskander contro il quartier generale della difesa a Kharkiv. Il filmato ha mostrato il momento in cui il proiettile ha colpito il bersaglio. Secondo le fonti russe ci sarebbero un centinaio di morti tra soldati e ufficiali ucraini.
Secondo le fonti di Kiev le forze armate russe stanno cercando di stringere la morsa sul Donbass mandando rinforzi proprio dal nord-est. A testimonianza di questo, secondo le fonti ucraine, si segnalano combattimenti sempre più aspri tra Kharkiv e Izyum (in uno dei villaggi della regione è stata colpita una diga facendo esondare il fiume Seversky Donets). E lungo la stessa direzione, nelle regioni centrali del Paese, pesanti bombardamenti russi hanno colpito Dnipro e Poltava, dove sono state distrutte le piste d’atterraggio delle forze armate ucraine.
Le autorità ucraine riferiscono anche di bombardamenti russi contro la città che si trova vicino alla nucleare di Zhaporizhzhia.
Un miliziano del battaglione Azov, Yevgeny Pozdnyakov, è stato arrestato nella regione di Leningrado. È arrivato a Ivangorod sotto le spoglie di un rifugiato, dopo di che aveva pianificato la fuga nella vicina Estonia. Pozdnyakov aveva lasciato Mariupol lungo il corridoio umanitario organizzato dall’esercito russo. Le autorità russe stanno indagando su come il miliziano sia entrato in Russia, visto che corpo è coperto di tatuaggi nazisti e ai posti di controllo i militari russi controllavano attentamente la loro presenza.
L’agenzia russa Tass riferisce che, stando ad un comunicato del Ministero della Difesa, la Russia aprirà il corridoio umanitario da Mariupol a Berdyansk e garantirà il cessate il fuoco per l’evacuazione degli stranieri.
Una manifestazione nella città ucraina di Energodar, occupata dalle forze armate russe è stata dispersa da lacrimogeni e granate assordanti da parte dei militari russi, quattro cittadini ucraini sarebbero rimasti feriti. A riferirlo è l’emittente britannica “Bbc” che mostra un video dove si vede l’uso di lacrimogeni e bombe assordanti ma non colpi di arma da fuoco come era circolato nel pomeriggio di ieri.
L’Ucraina chiede un maggiore coinvolgimento dell’Italia nella guerra
“Noi ci aspettiamo dall’Italia le armi necessarie a difenderci e siamo felici si sia assunta il ruolo di Paese guida nello sforzo di farci entrare in Europa come membro a pieno titolo”: ad affermarlo è il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in un’intervista al Corriere della Sera in cui ha avvertito che “siamo nel mezzo della guerra, il peggio deve ancora venire”. “L’Ucraina ha vinto la battaglia di Kiev, ma quella per il Donbass e nel Sud sta per cominciare e sara’ terribile, devastante, lo prova tra l’altro lo scempio di Mariupol”, ha spiegato, “noi siamo pronti, non ci tireremo indietro e speriamo nel vostro sostegno. Sulla questione garanzie, vorrei comunque rassicurare gli italiani: si possono trovare modi per cui le garanzie non comportano automaticamente il vostro coinvolgimento bellico diretto”.
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