Aggiornamenti dal fronte militare:
Un attacco russo contro la stazione ferroviaria di Kramatorsk nella regione di Donetsk avrebbe provocato oltre 30 morti e 100 feriti, è quanto riferisce l’agenzia ucraina Unian, citando il presidente della rete ferroviaria ucraina Alexander Kamyshin. Secondo quanto riferito in precedenza, la stazione ferroviaria della città situata nella regione ucraina di Donetsk è stata colpita da dei missili Iskander. Ma il residuo del missile trovato e mostrato nelle fotografie dimostra che si tratta di un Tochka-U in dotazione agli ucraini e non di un Iskander in dotazione alle forze armate russe.
L’agenzia Reuters scrive che non ha potuto verificare le informazioni e che la Russia non ha commentato immediatamente le notizie dell’attacco e il bilancio delle vittime. Mosca ha negato di aver preso di mira i civili da quando ha invaso l’Ucraina il 24 febbraio. Il governatore ucraino della regione, Paul Kyrylenko ha pubblicato online una fotografia che mostra diversi corpi a terra accanto a pile di valigie e altri bagagli. La polizia armata con i giubbotti antiproiettile stava accanto a loro. Un’altra foto mostrava i servizi di soccorso che affrontavano quello che sembrava essere un incendio, con una coltre di fumo grigio che si alzava nell’aria
“I rottami di un missile Tochka-U sono caduti in prossimità della stazione ferroviaria”, riferisce invece il canale Telegram delle forze armate russe, sostenendo che quel tipo di missili vengono utilizzati dalle forze armate ucraine e non da quelle russe.
Le forze russe questa notte hanno lanciato un attacco missilistico a Krasnoselka, nella regione di Odessa, nell’area sud occidentale dell’Ucraina. Lo riferisce il portavoce del governatore regionale di Odessa Sergey Bratchuk sul suo canale Telegram. La Difesa russa ha affermato di aver distrutto “un centro di addestramento per mercenari stranieri” a Nord di Odessa, riporta l’agenzia russa Tass. In precedenza le autorità ucraine avevano riferito di un “attacco missilistico alle infrastrutture” della città portuale.
Secondo fonti russe di Intel Slava, Mariupol è liberata al 98%. Sono rimasti solo i rifugi fortificati nello stabilimento Azovstal, che i miliziani ucraini dell’Azov hanno trasformato in una vera fortezza.
L’agenzia Ansa riporta che in vista dell’aumento delle attività belliche nel sud-est dell’Ucraina, il Pentagono si prepara inviare a Kiev più di 1.400 missili Stinger, più di 5.000 Javelin anticarro e centinaia di droni. Il presidente del Consiglio Ue Charles Michel ha anticipato che l’Ue proporrà di aumentare il fondo per il sostegno militare all’Ucraina con ulteriori 500 milioni portandolo a 1,5 miliardi di euro
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Intorno al Donbass la battaglia tra Ucraina e Russia sarà simile alla Seconda guerra mondiale. Ad affermarlo è stato il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, dopo aver partecipato a una riunione dei ministri degli Esteri della Nato a Bruxelles.
“Mi dispiace dirlo, ma è vero: la battaglia per il Donbass vi ricorderà la Seconda guerra mondiale, con grandi manovre, migliaia di carri armati, mezzi corazzati e aerei”, ha sostenuto il diplomatico. “La Russia ha il suo piano, noi abbiamo il nostro e il risultato di questo scontro sarà deciso sul campo di battaglia”, ha dichiarato Kuleba.
Il giudizio di Mosca su questa significativa dichiarazione di guerra totale sul Donbass non si è fatto attendere. “L’Ucraina è controllata dagli Stati Uniti e dai suoi alleati, i quali stanno spingendo il presidente ucraino Zelensky a proseguire le ostilità”, ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, aggiungendo che Kiev vuole ritardare e persino sabotare i negoziati attraverso un allontanamento dalle intese raggiunte.
A tal proposito il diplomatico russo ha osservato che l’Ucraina ha presentato ieri a Mosca una bozza di intesa che si discosta dalle posizioni finora concordate nei negoziati ad Istanbul del 29 marzo. In particolare, secondo Lavrov, l’Ucraina aveva inizialmente convenuto che le garanzie di sicurezza non si sarebbero applicate alla Crimea e a Sebastopoli e che eventuali esercitazioni militari potranno essere svolte dall’Ucraina solo con il consenso di tutti i paesi garanti, inclusa la Russia.
Tuttavia, nella nuova bozza di documento, questo paragrafo è sostituito dalla necessità di ottenere il consenso solo della maggioranza dei paesi garanti.
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La Russia sta avendo gravi perdite in termini di soldati nel corso della guerra in Ucraina e questa “è una grave tragedia per il Paese”. Ad affermarlo questa volta non sono i rapporti dell’intelligence britannica ma il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, in un’intervista all’emittente britannica Sky News.
La storia dell’Ucraina, secondo il portavoce russo, è cambiata nel 2014 con “il colpo di stato illegale” ed è diventata una nazione “anti Russia”.
Le autorità russe “per decenni sono state preoccupate per la propria sicurezza”, considerando che la Nato è vista da Mosca come “una macchina per lo scontro”.
“Non è un’alleanza pacifica. E’ stata costruita per lo scontro e il suo principale obiettivo è l’opposizione al nostro Paese”, ha detto Peskov.
Il portavoce del Cremlino ha poi evidenziato come il bombardamento contro l’ospedale per la maternità di Mariupol fosse “un falso”, mentre il massacro avvenuto a Bucha, vicino Kiev, “è un’insinuazione ben messa in scena, nient’altro”
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L’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato con 93 voti a favore la richiesta degli Usa di sospendere la Russia dal Consiglio dei diritti umani di Ginevra. Nella bozza di risoluzione approvata si chiedeva di “sospendere il diritto della Russia di far parte” del Consiglio esprimendo “grave preoccupazione per la crisi umanitaria in Ucraina, in particolare per le notizie di violazioni e abusi del diritto internazionale umanitario da parte di Mosca“.
La risoluzione per sospendere la Russia dal Consiglio per i diritti umani è stata approvata con 93 voti a favore, 24 contrari e 58 astenuti.
Per il via libera serviva la maggioranza dei due terzi dei Paesi votanti (dei 193 paesi membri delle Nazioni Unite). Nel conteggio contavano però solo i “Si” e i “No”, le astensioni non hanno valore ai fini della percentuale di consensi o meno sulla risoluzione. La Cina e altri 23 paesi hanno votato contro.
L’agenzia Prensa Latina riferisce che diverse delegazioni diplomatiche di paesi del Sud hanno denunciato che il testo non era stato discusso preliminarmente con gli stati membri delle Nazioni Unite.
L’ambasciatore cubano all’Onu, Pedro Luis Pedroso, ha motivato il voto contrario alla risoluzione spiegando che un tale meccanismo è facilmente utilizzabile in modo selettivo: “oggi è la Russia, domani può essere chiunque, in particolare le nazioni del sud che non si piegano agli interessi del dominio e difendono la propria indipendenza”.
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A quanto pare, 5 giorni fa, sono spuntati due video di Mariana, la “Madonnina” incinta dell’ospedale di Mariupol. Uno è una Instagram story, l’altro un’intervista ad una televisione filogovernativa russa. Questa donna si troverebbe in Russia. Secondo i russi avrebbe trovato riparo da loro, mentre secondo gli ucraini potrebbe essere stata rapita. Sarebbe buono se la redazione riuscisse, grazie alla sua expertise, redigere un integrale tradotto delle sue dichiarazioni, dato che la copertura italiana di questo fatto (velina del corriere) si limita a ridurne il significato.
Zapata
Esiste in realtà un’intervista condotta da Giorgio Bianchi a Mariana, pubblicata da poco su YouTube. è un documento interessante…
Gianfranco
Niente civili, niente “scudi umani” con cui riparasi dall’artiglieria russa. Se a questo si aggiunge che la città di Kramators’k si trova nel distretto di Donetsk ed è stata una città “ribelle”, non è difficile indivinare chi ha interesse a fare “strage di civili” e soprattutto a pubblicizzarlo.
Mauro
Ormai possono dire e fare di tutto tanto la colpa è sempre dei russi come dicono le cornacchie inviate sul campo…non ultimo si dice che i soldati russi in mancanza di donne e bambini si accaniscano sessualmente anche sui cani,gatti e galline prima di mangiarli…Domando x un amico:ma tutte queste armi che i paesi Democratici stanno inviando in Ucraina servono adesso o dopo?