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Guerra in Ucraina/44. Giallo sull’interruzione del gas russo alla Polonia. Abbattuti droni ucraini su città russe. Negoziati in salita, nonostante l’Onu

E’ giallo sull’interruzione di gas russo alla Polonia

L’agenzia Agi, in un lancio delle 8.16 citando la Reuters, riferisce che le consegne di gas russo alla Polonia erano state ripristinate dopo essere state interrotte brevemente. Secondo l’agenzia russa Tass di prima mattina, la Gazprom non aveva confermato l’informazione che la fornitura di gas russo alla Polonia sia già stata interrotta, lo avrebbe comunicato ai giornalisti il portavoce della compagnia russa Sergey Kupriyanov. Insomma c’è stato un giallo sulla interruzione o meno delle forniture di gas russo alla Polonia.

Ma in mattinata la compagnia energetica polacca PGNiG ha confermato un arresto completo delle forniture di gas da parte di Gazprom sotto il contratto Yamal, ha annunciato mercoledì sul suo sito ufficiale. “Polskie Górnictwo Naftowe i Gazownictwo SA annuncia che Gazprom ha interrotto tutte le forniture di gas naturale sotto il contratto Yamal. Lo sviluppo non ha alcun impatto sulle attuali consegne ai clienti di PGNiG, che stanno ricevendo il combustibile secondo la loro domanda”.

La societa’ statale polacca Pgnig aveva comunicato in precedenza che le forniture da Gazprom attraverso l’Ucraina e la Bielorussia sarebbero state ridotte alle 8 di questa mattina, ma a quanto pare la notizia non trova per ora conferme. Secondo l’European Network of Transmission System Operators for Gas (ENTSOG), il flusso fisico di gas russo attraverso la stazione Kondratki si è fermato la notte del 26 aprile. Allo stesso tempo, una situazione simile è stata osservata la notte del 24 aprile.

La società russa Gazprom aveva infatti annunciato da questa mattina l’interruzione completa delle forniture alla Bulgargaz della Bulgaria e alla PGNiG della Polonia a causa del loro rifiuto di pagare le materie prime in rubli. La Bulgaria dipende per oltre il 90% dal gas di Mosca. Il 1° aprile scorso, la Russia ha iniziato ad accettare pagamenti di gas da paesi considerati “non amici” in rubli per allontanarsi dalle transazioni in dollari ed euro. Secondo un decreto presidenziale, Gazprombank deve aprire conti in valuta speciale e in rubli. L’acquirente trasferisce sul primo conto l’importo necessario nella valuta specificata nel contratto, la banca lo vende alla Borsa di Mosca e accredita il rublo sul secondo conto. Questo conto è utilizzato per pagare Gazprom per le materie prime consegnate.

Essendo Polonia e Bulgaria degli Stati di transito del gas verso Paesi terzi, Gazprom ha inoltre avvertito i due Paesi che in caso di prelievo non autorizzato di gas russo destinato a Paesi terzi, le forniture di transito verranno ridotte di un ammontare analogo.

Gazprom ha fatto sapere che continuano le sue forniture di gas naturale all’Europa attraverso l’Ucraina in linea con le richieste dei consumatori europei. Ma ha precisato di aver ricevuto oggi meno richieste rispetto al giorno precedente: sono state infatti pari a 48,7 milioni di metri cubi per la giornata del 27 aprile, in calo rispetto ai 56 milioni di metri cubi del 26 aprile.

In una intervista pubblicata oggi su “La Stampa”, il cancelliere tedesco Scholz ha riaffermato che relativamente ad un eventuale embargo sul gas russo “non vedo come potrebbe porre fine alla guerra. Se Putin fosse stato aperto ad argomenti economici, non avrebbe mai iniziato questa guerra folle. Secondo: vogliamo evitare una crisi economica drammatica, la perdita di milioni di posti di lavoro e di fabbriche che non riaprirebbero più. Questo avrebbe grandi conseguenze per il nostro Paese, e per tutta Europa, e avrebbe anche un grande impatto sul finanziamento della ricostruzione dell’Ucraina. Pertanto, è mia responsabilità dire che non possiamo permetterlo”.

Droni ucraini abbattuti su città russe. In fiamme deposito a Beogorod

Mercoledì, un drone da ricognizione è stato distrutto nel cielo sopra Voronezh, in Russia a 300 km dal confine con l’Ucraina.  Il governatore della regione, Alexander Gusev, ha specificato che si trattava di un drone di piccole dimensioni che è stato rilevato da un sistema di difesa aerea.

Anche il governatore della regione di Kursk, Roman Starovoit, ha comunicato che un drone ucraino era stato intercettato nel cielo sopra la regione durante la notte.

Il governatore della regione di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha riferito di esplosioni nella regione. Più tardi ha chiarito che un deposito di munizioni vicino al villaggio di Staraya Nelidovka nella regione di Belgorod aveva preso fuoco.

Dall’11 aprile, in diverse regioni russe che confinano con l’Ucraina è stato dichiarato un livello “giallo” di allarme in cinque distretti settentrionali e due orientali della Crimea, due distretti della regione di Krasnodar, territori delle regioni di Belgorod, Bryansk, Kursk e due distretti della regione di Voronezh.

Il fronte militare

Secondo il ministero della Difesa ucraino l’offensiva russa si va intensificando nell’Est del paese. I soldati dell’esercito ucraino si sono ritirati tra tre villaggi nella regione di Kharkiv e di altri due nella regione di Donetsk, spiegando che le forze russe hanno preso i villaggi di Velyka, Komyshuvakha e Zavody nella regione di Kharkiv e quelli di Zarichne e Novotoshkivske, nella regione di Donetsk.

Missili Kalibr russi hanno colpito e distrutto un deposito di armi e munizioni fornite da Usa ed Unione Europea nell’impianto di produzione di alluminio a Zaporizhia, in Ucraina. Lo ha riferito il ministero della Difesa di Mosca.

C’è stato un raid ucraino sull’isola dei Serpenti, in Crimea, dove la Russia ha installato i suoi missili Stena-10.

Gli Stati Uniti hanno problemi con le scorte di armamenti

Le scorte di armi statunitensi potrebbero esaurirsi in pochi mesi se la Casa Bianca continua le consegne all’Ucraina. A riportarlo è l’agenzia Bloomberg del 26 aprile, citando i relatori del Comitato per i servizi armati della Camera degli Stati Uniti. “Questa è un’enorme minaccia per la nostra sicurezza”, ha detto all’udienza Ellen Lord, ex sottosegretario alla difesa per l’acquisizione e la logistica, secondo il quale Washington ha già inviato quasi un quarto della sua scorta di missili Stinger all’Ucraina.

Il fronte dei negoziati

Il Segretario generale dell’Onu, Guterres ieri si è incontrato a Mosca con il presidente russo Putin e domani volerà a Kiev per colloqui con il presidente ucraino Zelenski, il quale non aveva mancato di contestare anche la decisione del segretario dell’Onu di andare prima a Mosca e poi a a Kiev. Putin durante il colloquio con Guterres ha chiarito che “senza un accordo sulla Crimea e sul Donbass non è possibile firmare delle garanzie di sicurezza sull’Ucraina”, inoltre, ha respinto le accuse sulle atrocità avvenute a Bucha, il sobborgo a nord ovest di Kiev, affermando che con tutto ciò “l’esercito russo non ha nulla a che fare” derubricandola come una “messa in scena”. La conversazione si è concentrata anche sulla situazione in corso a Mariupol, dove i russi hanno quasi il completo controllo della città a eccezione dell’acciaieria Azovstal dove sono asserragliati militari ucraini e combattenti del reggimento Azov, oltre a un numero imprecisato di civili. Putin si è detto disposto a concedere alla Croce Rossa la gestione delle evacuazioni dei civili dall’acciaieria assediata.

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