Lunedi il tribunale di Palermo ha respinto il riesame delle misure cautelari disposte per tre appartenenti ad Antudo: Luigi resta in carcere con l’accusa di atto terroristico, con disposizione di trasferimento al carcere speciale di Alessandria.
Ad un anno e mezzo dai fatti che hanno visto la sede di Palermo della Leonardo SPA, leader mondiale dell’ingegneria e tecnologia militare, raggiunta da un’iniziativa di protesta in solidarietà al popolo curdo, di cui il portale antudo.info aveva diffuso il video, lo sproporzionato impianto accusatorio mira a relegare Luigi nell’ambito della pericolosità sociale e del terrorismo anche in assenza di prove concrete o di flagranza di reato.
E accade così che mentre con gli elicotteri e i droni prodotti da Leonardo vengono impiegati dal governo Turco contro il popolo curdo, da Israele per i bombardamenti su Gaza, dagli eserciti di mezzo mondo per alimentare i venti di sterminio e conquista, sul territorio italiano chi si è mobilitato contro la guerra si trovi adesso in carcere in via cautelare.
Un clima di totale asservimento del governo italiano alle politiche di guerra in cui centrale è la necessità di trarre profitto dall’escalation bellica e dalle fabbriche di armi (Leonardo, partecipata statale, tra tutte ha un fatturato di quasi 15 miliardi di euro), che giustifica dispositivi giudiziari mirati a spegnere le proteste con ogni mezzo. Sembrerebbe assurdo, ma è la realta’ dei fatti: un genocidio avviene sotto ai nostri occhi in Palestina, con la complicità dei governi della Nato.
Ciononostante, su vari livelli (delle scelte politiche, dell’informazione, della repressione sociale, della spesa pubblica) la macchina dello stato continua ad aumentare gli investimenti sulla guerra, a nascondere la verità, a ingabbiare le forme di dissenso, a vantare profitti e innovazione sul sangue di migliaia di morti.
La solita stampa affamata di visualizzazioni ad ogni costo continua a usare titoli sensazionalistici e creativi su Luigi. Noi però Luigi lo conosciamo bene e sappiamo quanta passione e generosità lo ha sempre animato: vigile del fuoco, istruttore sportivo, in prima fila nelle esperienze sociali e di solidarietà dal basso nei quartieri popolari del centro storico di Palermo; esperienze come la Palestra Popolare Palermo a cui fanno riferimento atleti pluripremiati, o l’ambulatorio Popolare Centro Storico, che da anni è un presidio sanitario autorganizzato che permette a tutte e tutti di accedere a cure gratuite.
Luigi lo abbiamo trovato sempre al fianco dei più deboli per difendere il diritto allo sport, alla salute, alla casa di tutti e tutte. E sempre in prima fila nelle mobilitazioni sociali contro la guerra, al fianco del popolo palestinese, contro la militarizzazione della Sicilia e per la difesa del territorio.
La criminalizzazione violenta e gli attacchi “ad personam” che subisce Luigi sono lo specchio della collusione tra gli apparati dello Stato e le imprese di morte come la Leonardo: una complicità che si salda attorno alla volontà di fiaccare ogni resistenza, ogni possibilità di riscatto, ogni speranza di ribaltare un mondo di ingiustizie, dai quartieri popolari palermitani alle guerre internazionali.
Contro questo ennesimo tentativo di mettere a tacere ogni voce di dissenso e ogni possibilità di contestazione è necessario mobilitare solidarietà e complicità attiva: per questo chiediamo a tutte e tutti di firmare e diffondere questo appello per la liberazione di Luigi e di tutte e tutti coloro vedono oggi la propria libertà limitata a causa del loro impegno contro la guerra.
Aderire a questo appello di liberazione è un segnale indispensabile: a partire da questo grave atto repressivo, moltiplichiamo le forme di solidarietà e di mobilitazione, contro le spese militari e i finanziamenti dell’apparato bellico, libertà per chi lotta contro la guerra!
Luigi Libero! Liber* di lottare contro la guerra!
Campagna nazionale per la liberazione di Luigi
In solidarietà a chi lotta contro la guerra, contro le fabbriche di morte.
Per firmare l’appello: Appello per la liberazione di Luigi (google.com)
Raccolta fondi per le spese legali:
IBAN IT12S3608105138244036544045
Intestato a Tagliarini Alessandro
Causale: solidarietà
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Sulla vicenda pubblichiamo il comunicato della Federazione del Sociale dell’Usb Sicilia
Abbiamo appreso che l’udienza per il riesame ha avuto esito negativo: è stato riconfermato l’ impianto accusatorio con atto terroristico per i/le 6 militanti di Antudo (280 bis c.p.)
Il nostro compagno e iscritto Luigi resterà in carcere.
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Per chi non lo sapesse le persone coinvolte sono accusate di essere esecutori di un’azione di protesta svoltasi a Palermo nel novembre 2022 contro la Leonardo S.p.a. , l’azienda produttrice di armi utilizzate tanto in Siria dalla Turchia di Erdogan contro gli eserciti curdi, quanto, in queste settimane, contro la popolazione di Gaza.
La rabbia è immensa. Quello a cui stiamo assistendo è un feroce atto repressivo volto a soffocare un intero movimento anticapitalista, antimilitarista e anticoloniale, in difesa della Palestina e contro lo sperpero di denaro pubblico investito per sostenere le industrie della morte. Un movimento che ha saputo intercettare il malessere di chi vive la crisi economica fatta di salari da fame, tagli al welfare e sfruttamento delle risorse naturali nei territori. Come sindacato conflittuale da tempo con lo slogan “Abbassate le armi, alzate i salari” abbiamo dato forma e sostanza a questa opposizione sociale e politica nella lotta contro queste guerre infami e genocidi che stanno sconvolgendo l’area del Mediterraneo e il mondo tutto e trasfigurando lo Stato sociale trasformandolo in stato militare.
Per questo, per Luigi è stato richiesto il trasferimento al carcere di alta sicurezza di Alessandria, atto gravissimo per dimostrarne la pericolosità sociale e relegarlo nella sfera del terrorismo. A Luigi e a tutte le persone coinvolte va tutta la nostra solidarietà e vicinanza nell’attesa di un immediato ritorno alla libertà: noi saremo sempre al loro fianco e contro ogni disegno bellicista che reprime chi lotta per uno stop al riarmo.
LIBER* DI LOTTARE CONTRO LA GUERRA
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