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Guerra in Ucraina. Le forze armate russe stanno prevalendo nella battaglia del Donbass. Ucciso un altro mercenario britannico

Le truppe ucraine si sono ritirate dal centro di Severodonetsk, la strategica città la cui conquista che consentirebbe a quelle russe e repubblicane il controllo dell’intero Lugansk. Lo fa sapere lo Stato maggiore ucraino, nel suo ultimo aggiornamento, assicurando comunque che “la battaglia continua”.

Le truppe russe hanno respinto le forze armate ucraine dal centro di Severodonetsk, nella regione di Luhansk. A confermarlo questa mattina è lo Stato maggiore delle forze armate ucraine spiegando che l’esercito russo, con il supporto dell’artiglieria, ha effettuato “operazioni d’assalto” a Severodonetsk, ottenendo un “successo parziale”, mentre “i combattimenti proseguono”.

Secondo lo Stato maggiore ucraino, in direzione di Donetsk le truppe russe si stanno concentrando su operazioni offensive per circondare le forze ucraine nelle aree di Severodonetsk e Lysychansk, bloccando le linee logistiche dal villaggio di Bakhmut. “In direzione di Bakhmut, i nostri soldati hanno respinto con successo le operazioni di assalto nelle direzioni di Viktorivka – Vrubivka e Komyshuvakha – Vrubivka”, si legge inoltre nel rapporto.

“La Russia vuole isolare completamente Severodonetsk” e l’Ucraina teme un massiccio attacco “per prendere la città” entro 48 ore afferma il governatore ucraino della regione di Lugansk, Haidai. “La situazione a Severodonetsk è estremamente difficile”.

I combattimenti proseguono anche intorno alla fabbrica chimica Azot, all’indomani del vasto incendio provocato dai combattimenti. Rimane incerta la situazione dei circa 800 civili nascosti all’interno (500 per il governatore ucraino). Secondo fonti della Repubblica Popolare di Lugansk, alcuni civili hanno iniziato a lasciare il complesso, da un varco non controllato dagli ucraini, “portati in salvo dalle forze alleate”. Le milizie della Repubblica di Lugansk  hanno affermato anche di non voler prendere d’assalto l’impianto, ma hanno chiesto alle “truppe ucraine all’interno di arrendersi”.

Questa mattina il governatore regionale ucraino di Dnipropetrovsk, Valentin Reznichenko, ha affermato che si è trattato “della notte più intensa. Il nemico ha colpito con gli Uragan le aree residenziali della comunità di Zelenodolsk. A Zelenodolsk hanno puntato al centro della città”, ha affermato Reznichenko.

Missili da crociera russi hanno colpito anche nell’ovest dell’Ucraina, a Tchortkiv, a 140 km dal confine con la Romania. L’obiettivo, secondo Mosca, era un deposito di armi fornite da americani ed europei. Nel raid, ha riferito Kiev, ci sono stati 22 feriti.

L’agenzia di stampa statale russa RIA Novosti riporta che dell’esplosivo è stato piazzato vicino alla sede della polizia di Melitopol, nell’Oblast’ di Zaporizhzhia. A seguito dell’esplosione, quattro persone sono rimaste ferite, ha riferito RIA Novosti.

Ucciso un altro mercenario britannico

Stando a quanto riferisce la Bbc, un altro mercenario britannico risulta essere stato ucciso. Si tratta di Jordan Gatley, che ha combattuto in Ucraina dopo aver lasciato l’esercito britannico a marzo ed è stato colpito a Severodonetsk. Secondo la BBC, Gatley ha prestato servizio nell’esercito britannico come fuciliere presso il terzo battaglione dei Rifles di Edimburgo ed è stato congedato dalle forze armate a marzo, prima di recarsi in Ucraina. “Ha fatto una grande differenza nella vita di molte persone, non solo facendo il soldato, ma anche addestrando le forze ucraine”, ha scritto il padre di Jordan, Dean Gatley.

Il presidente della Repubblica Popolare di Donetsk (RPD) Denis Pushilin ha dichiarato domenica ai giornalisti di non vederr alcun motivo per graziare i mercenari stranieri condannati a morte nella Repubblica. In una dichiarazione riferito dalla Donetsk news agency ha affermato: “In primo luogo, dovrei essere guidato dalla decisione del tribunale. Per la natura di quegli articoli, per i reati che hanno commesso, non vedo alcun motivo, alcun prerequisito per prendere una decisione sulla loro grazia”.

L’Ucraina attacca la Germania per la mancata fornitura di armi

“Perché rifiutate all’esercito ucraino questi veicoli da combattimento di fanteria Marder, disponibili immediatamente da Rheinmetall, mentre l’Ucraina si sta dissanguando nel Donbas sotto i vostri occhi?”. Ha twittato Andriy Melnyk, ambasciatore dell’Ucraina in Germania. Il produttore di armi tedesco Rheinmetall ha dichiarato il 12 giugno che i primi veicoli Marder sono pronti, ma spetta al governo tedesco decidere se spedirli all’Ucraina. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz è stato accusato dall’Ucraina di bloccare le forniture di armi all’Ucraina e finora la Germania non ha fornito nemmeno un’arma pesante.

Il produttore tedesco di armi Rheinmetall sta riparando 100 veicoli da combattimento di fanteria Marder e i primi Marder sono pronti, ha dichiarato Armin Papperger, amministratore delegato dell’azienda, al quotidiano tedesco Bild. Il giornale ha pubblicato una foto di cinque Marder pronti. Tuttavia, spetta al governo tedesco decidere dove verranno spediti i Marder, ha dichiarato Papperger. Ha aggiunto che anche 88 carri armati Leopard, saranno equipaggiati e revisionati per essere inviati nella guerra in Ucraina.

 

 

 

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