Le forze armate russe alleate con il governo siriano hanno recentemente effettuato una serie di attacchi contro le milizie sostenute dagli Stati Uniti. A riportarlo è il Wall Street Journal in un articolo di venerdi scorso. Questa escalation potrebbe portare a un conflitto diretto “non intenzionale” tra le truppe russe e statunitensi presenti in Siria, avverte il quotidiano citando fonti nel governo degli Stati Uniti.
Le relazioni tra USA e Russia sono già tese a causa dell’invasione dell’Ucraina, dove l’amministrazione Biden sta fornendo a Kiev miliardi di dollari di armamenti, cercando di evitare a tutti i costi un’escalation del conflitto e un confronto diretto con la Russia, sottolinea il quotidiano. A loro volta, i malintesi in Siria, secondo i funzionari statunitensi, potrebbero portare a un conflitto non intenzionale ma diretto tra le forze statunitensi e russe presenti nel paese,.
Mercoledì le truppe russe hanno effettuato un attacco aereo su una base militare situata vicino alla città di al-Tanf, nel sud-est del Paese vicino al confine con la Giordania, dove militari statunitensi stanno addestrando le forze locali che combattono i resti dello Stato Islamico (IS ). I russi hanno bombardato la base credendo che i militanti alleati degli Stati Uniti avessero attaccato le truppe del governo siriano .
L’esercito russo ha segnalato in anticipo l’attacco aereo agli Stati Uniti, tramite una linea diretta istituita a tale scopo, indicando che l’obiettivo immediato dei russi non era quello di attaccare i militari statunitensi , scrive il Wall Street Journal, aggiungendo che i soldati statunitensi non erano alla base e nessuno di loro è rimasto ferito. Tuttavia, l’intera operazione è indicativa di quello che una delle fonti del quotidiano ha descritto come un “aumento significativo” delle provocazioni russe in Siria.
C’è stato anche un incidente che ha coinvolto aerei da combattimento russi e statunitensi nel nord-est della Siria questa settimana, afferma il giornale. Gli aerei russi hanno sorvolato in un’area in cui gli Stati Uniti stavano conducendo un’operazione contro i terroristi dell’IS. Sono volati via solo quando i combattenti statunitensi sono arrivati sul posto.
In Siria sono stanziati ancora circa 900 soldati statunitensi. La loro missione ufficiale è quella di “addestrare gli alleati locali per impedire la rinascita dello Stato Islamico”, sconfitto però nel 2019.
Dal 2015 anche truppe russe sono di stanza in Siria, contribuendo alla sua riconquista del controllo da parte del governo siriano di Aassd della maggior parte del Paese nella guerra civile in corso dal 2011. Per evitare tensioni e scontri diretti, Usa e Russia utilizzano ogni giorno una linea telefonica per informarsi reciprocamente delle loro azioni, osserva il Wall Street Journal.
Finora sono stati evitati scontri diretti tra gli eserciti regolari dei due paesi, aggiunge il giornale. Si ricorda, però, che quando nel febbraio 2018 combattenti del Gruppo Wagner (compagnia mercenaria legata al Cremlino) attaccarono le forze americane nella Siria orientale , gli americani risposero con il fuoco, uccidendo – nelle parole dell’ex capo della CIA Mike Pompeo – ” diverse centinaia di russi”. All’epoca le autorità russe hanno comunicato di non avere nulla a che fare con gli eventi, ha sottolineato il WSJ.
Il generale dell’esercito Usa, Erik Kurilla, il capo del comando centrale degli Stati Uniti, ha affermato in una dichiarazione che gli Stati Uniti cercano di evitare errori di calcolo su azioni che potrebbero portare a conflitti inutili e hanno accusato la Russia di provocazione ed escalation.
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