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Guerra in Ucraina. In Donbass si va alla resa dei conti. La Gran Bretagna si prepara alla “guerra in Europa”?

Secondo il governatore della regione di  Lugansk, Serguii Haidai, “bisogna prepararci al peggio”. “A Severodonetsk le forze russe e ucraine si scontrano per le strade, mentre a Lyssychansk il fuoco dell’artiglieria russa è permanente”.

A Lysytchansk ci sono segni di preparativi per i combattimenti di strada: i soldati stanno scavando buche e montando filo spinato, e la polizia sta piazzando veicoli bruciati attraverso le strade per rallentare il traffico. La vita è molto dura per quel 10% dei residenti di Lyssytchansk rimasti in città nelle cantine, senza rete telefonica, acqua corrente o elettricità. “Cerchiamo di convincerli ad andarsene”, ma “alcuni rifiutano categoricamente”. E solo una “piccola percentuale” spera che Mosca trasformi la regione in un “mondo russo”.

Ma secondo fonti ucraine anche a Kharkhiv , nel Nord dell’Ucraina, ”la situazione è piuttosto complicata”. È quanto sottolineano fonti del governo ucraino citate dall’agenzia Ukrinform, spiegando che l’area è bersaglio di continui attacchi di artiglieria russi, che hanno causato almeno un morto.

Le truppe russe stanno cercando di recuperare terreno intorno alla città vicino al confine con la Russia e la seconda più grande dell’Ucraina, dopo essere stati costretti a ritirarsi a maggio. Secondo quanto riferito dallo stato maggiore delle forze armate ucraine, i russi hanno attaccato gli insediamenti di Kozacha Lopan, Mali Prokhody, Dementiivka, Petrivka, Verkhniy Saltiv e Rubizhne, tutti nella regione di Kharkiv, e anche nei dintorni della capitale della regione.

Le forze ucraine hanno invece bombardato una località sul territorio russo, si tratta del villaggio di confine di Suzemka, nella regione russa di Brjansk,  bombardato nelle prime ore del mattino dall’Ucraina, e dove si conta un ferito. Lo ha dichiarato il governatore della regione di Brjansk, Aleksandr Bogomaz, sul proprio canale Telegram. Bogomaz ha aggiunto che nel villaggio sono stati danneggiati un edificio residenziale privato e le finestre di due condomini a tre piani.

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Le rassicuranti notizie dell’intelligence fornite ai mass media occidentali possono non corrispondere alla realtà sul campo

Secondo l’ultimo bollettino dell’intelligence britannica – diventato il riferimento per i mass media occidentale sulla situazione bellica in Ucraina – “l’incapacità di una potenza aerea costante è probabilmente uno dei fattori più importanti alla base del limitato successo della campagna russa. A fronte di un impressionante stormo di jet da combattimento corrispondono carenze nell’addestramento del personale militare. Il risultato è uno sforzo maggiore che ricade sulle truppe di terra da una parte e di un eccessivo utilizzo di missili da crociera, le cui scorte sono probabilmente in esaurimento”, afferma il bollettino.

Ma il prendere come oro colato le valutazioni dell’intelligence britannica potrebbe rivelarsi un clamoroso errore di valutazione.

“Quando le bugie tornano a casa. Dopo molti mesi di bugie, i media stanno preparando l’opinione pubblica occidentale al collasso militare dell’Ucraina”. Questo invece è il titolo di un articolo di una famosa pubblicazione conservatrice statunitense The American Conservative. In esso, Douglas Macgregor, un colonnello statunitense in pensione analizza una serie di fatti sulla posizione perdente delle forze armate ucraine contro l’esercito russo, che sono stati ostinatamente nascosti dai media occidentali fino ad ora.

“I media occidentali hanno fatto di tutto per dare alla difesa ucraina l’impressione di essere molto più forte di quanto fosse in realtà. Gli osservatori più attenti hanno notato che sono stati mostrati ripetutamente gli stessi filmati di carri armati russi all’attacco. I contrattacchi locali sono stati riportati come se si trattasse di manovre operative. Gli errori della Russia sono stati esagerati all’estremo. Le perdite russe e la reale entità delle perdite ucraine sono state distorte, inventate o semplicemente ignorate”, si legge nelle parole di un ufficiale americano in pensione.

“La guerra di Kiev con Mosca è persa. Le forze ucraine sono state dissanguate. I rimpiazzi addestrati non sono in numero sufficiente per influenzare la battaglia e la situazione si fa di ora in ora più disperata” scrive il col. Macgregor – “Nessun aiuto o assistenza militare degli Stati Uniti e degli alleati, a meno di un intervento militare diretto delle forze di terra degli Stati Uniti e della NATO, può cambiare questa dura realtà”.

Ed ancora scrive Macgregor “Il problema oggi non è cedere a Mosca il territorio e la popolazione dell’Ucraina orientale che Mosca già controlla. Il futuro delle regioni di Kherson e Zaporozhye e del Donbas è deciso. È probabile che Mosca si assicuri anche Kharkov e Odessa, due città storicamente russe e russofone, nonché il territorio ad esse adiacente. Queste operazioni prolungheranno il conflitto fino all’estate. Il problema ora è come fermare i combattimenti”.

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La Gran Bretagna si prepara alla “guerra in Europa”?

C’è uno scenario inquietante nelle parole del nuovo comandante delle forze armate britanniche secondo il quale “il Regno Unito deve essere pronto a combattere in Europa ancora una volta”. Questo è quanto affermato dal nuovo comandante delle forze armate britanniche, Patrick Sanders, insediatosi questo mese.

“Siamo la generazione che deve preparare l’esercito a combattere in Europa ancora una volta. Ora è imperativo forgiare un esercito in grado di combattere al fianco dei nostri alleati e sconfiggere la Russia in battaglia”, ha affermato in un discorso alle truppe riportato dalla stampa britannica.

“Sono il primo capo di Stato maggiore dal 1941 a prendere il comando dell’esercito all’ombra di una guerra di terra in Europa che coinvolge una potenza continentale”.

Sulla stessa lunghezza d’onda del generale Sanders, è anche il primo ministro britannico Johnson, il quale in un articolo pubblicato dal Sunday Times, ha avvertito che la guerra in Ucraina sara’ lunga e che i leader occidentali devono accettare che Kiev avrà bisogno di sostegno per anni. “Dobbiamo armarci di coraggio per una lunga guerra”, ha scritto Johnson in un articolo per il Sunday Times. “Il tempo e’ un fattore vitale”, continua Johnson. “Tutto dipenderà dal fatto che l’Ucraina potrà rafforzare la sua capacita’ di difendersi più rapidamente di quanto la Russia possa rinnovare la sua capacita’ di attaccare”. Per fare questo, spiega il premier britannico, l’Ucraina deve “ricevere armi, equipaggiamento, munizioni e addestramento più rapidamente dell’invasore”.

A fargli da sponda è l’altrettanto inquietante del segretario della Nato Stoltemberg secondo cui la guerra in Ucraina potrebbe “andare avanti per anni”, l’Occidente deve quindi essere pronto a offrire a Kiev un supporto di lungo periodo. Stoltenberg, lo ha dichiarato in un’intervista al giornale tedesco Bild. Il capo dell’Alleanza atlantica ha esortato a non “indebolire” il sostegno al Paese invaso dai russi, “anche se i costi sono alti, non solo in termini militari ma anche per l’aumento dei costi dell’energia e dei beni alimentari”.

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I miliziani del battaglione Azov catturati trasferiti nelle carceri russe

Diversi comandanti del battaglione Azov, arresisi a Mariupol, sono stati portati nel centro detentivo di Lefortovo a Mosca. Lo riferisce l’agenzia di stampa russa Tass, citando una fonte nelle forze di sicurezza, senza specificare le identità dei detenuti.
Già in precedenza era stato rivelato che il vice comandante di Azov, Svyatoslav Palamar, chiamato ‘Kalina’, e il comandante della 36esima brigata dei marines ucraini, Sergey Volynsky (‘Volyn’), erano stati trasferiti in Russia.
Secondo quanto riferito dalla Tass, Palamar, prima della guerra in Donbass, aveva già partecipato alle violente proteste a Maidan e alla Rivoluzione arancione nel 2004-2005. Volynsky era diventato un volto noto alla stampa internazionale per i suoi appelli al presidente americano Joe Biden, al Papa e al premier Boris Johnson durante l’assedio russo della fabbrica Azovstal.
Sono oltre un migliaio i miliziani ucraini catturati a Mariupol che sono stati trasferiti in Russia e un’altra parte dei prigionieri di guerra ucraini dovrebbe essere portato nella Federazione a breve, ha aggiunto la fonte alla Tass, sostenendo che potrebbero essercene più di 100 a Mosca, inclusi i mercenari stranieri che si sono arresi alla Azovstal.

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La tensione per la guerra in Ucraina si estende alla Moldavia

A Chisinau, fino a 40.000 persone sono scese in piazza, irritate dalle politiche delle attuali autorità. I manifestanti esprimono insoddisfazione per l’aumento dei prezzi dei generi alimentari e delle tariffe energetiche.

I manifestanti cantano: “Elezioni anticipate”, “Abbasso le autorità!”, “Dimissioni”, “Abbasso Maia Sandu!”.

Secondo l’agenzia di stampa moldava NewsMaker, il Presidente moldavo Maia Sandu ha firmato una legge che vieta la trasmissione di notizie russe, programmi televisivi politici e film di guerra in Moldova. La legge entrerà in vigore la prossima settimana.

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