Il prossimo 29 e 30giugno a Madrid si terrà il vertice della Nato. Nelle strade della capitale spagnola, convocata dalla Plataforma Estatal por la Paz NATO NO, dall’Asamblea Popular contra la Guerra e dall’Asamblea OTAN NO Madrid, migliaia di persone hanno marciato dalla stazione di Atocha a Plaza de España, lungo il Paseo del Prado, Calle Alcalá e Gran Vía. Gli attivisti per la pace sono scesi in piazza dopo due giorni di Summit della Pace ricchi di dibattiti e workshop.
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Gli slogan erano piuttosto espliciti: “No alla NATO”, “Via le basi” e “Spese militari per scuole e ospedali”. Alcuni gruppi hanno messo in campo slogan come “governo guerrafondaio, vassallo imperialista”.
Da segnalare il grande numero di poliziotti schierati nelle strade, che hanno effettuato perquisizioni, identificazioni e sequestri di oggetti come le aste di legno delle bandiere. Nonostante le accuse agli organizzatori e gli allarmismi di alcuni mass media, non si sono verificati atti di violenza da parte dei manifestanti.
Di fronte a una città militarizzata e piena di forze di polizia, la Rete per l’Osservazione dei Diritti nel Contesto della Protesta ha debuttato questa domenica a Madrid per monitorare eventuali violazioni dei diritti da parte delle Forze di Sicurezza dello Stato e dei Corpi.
Una rappresentante dell’Assemblea Popolare contro la Guerra, che con la manifestazione di oggi si chiede di mettere al centro la vita di fronte all’insicurezza causata dalla NATO: “La sicurezza umana sta davvero nell’affrontare le disuguaglianze sociali e la crisi climatica”.
L’aumento delle spese militari sottrarrà risorse alla sanità, agli alloggi e ad altre spese sociali, ha denunciato il pacifista. “È una conquista essere riusciti ad arrivare a questa manifestazione uniti da posizioni molto diverse”, ha sottolineato. Oltre ai pullman provenienti da altre regioni della Spagna, hanno sfilato contro la NATO anche organizzazioni di altri Paesi, come il Partito Comunista Greco e la Gioventù Comunista Portoghese, con i propri striscioni.
Gli slogan centrali della manifestazione sono “No alla NATO. No alle guerre. Per la pace” e con le richieste “Fuori le basi” e “No al bilancio militarista”. Tra gli argomenti esposti nel manifesto di convocazione della manifestazione viene sottolineato che con le “enormi” spedizioni di armi, “la Spagna diventerà ancora più complice dell’attacco alla sovranità dei popoli e dell’aumento dei conflitti militari nel mondo”.
Sulla manifestazione è piombata come un macigno la notizia del massacro di oltre 30 persone che cercavano di entrare a Melilla dal Marocco. Questo eccidio di migranti è stato ricordato più volte durante marcia anti-NATO per ricordare la responsabilità della militarizzazione delle frontiere in queste morti. Manifestazioni spontanee contro l’eccidio sono state convocate già per oggi in diverse città spagnole.
Il testo di convocazione della manifestazione sottolinea anche che il governo del PSOE e Podemos sta utilizzando l’invasione russa dell’Ucraina per “militarizzare ulteriormente il confine meridionale dell’Europa e criminalizzare i migranti”, oltre che per “negare il diritto all’autodeterminazione del popolo Saharawi, riconosciuto dall’ONU”. Ritiene inoltre che conflitti come la guerra in Ucraina siano stati “aperti o provocati” dalla NATO o dai suoi partner.
Il manifesto include il rifiuto della guerra “come strumento di risoluzione dei conflitti mondiali” e chiede la cessazione di tutte le aggressioni e il ritiro delle truppe militari, l’uscita immediata della Spagna dalla NATO, la fine di tutte le basi militari straniere, l’opposizione all’allargamento della NATO e l’aumento dei bilanci militari.
La marcia è stata divisa in tre blocchi. Il primo blocco era composto dalla società civile e dai movimenti sociali che sostenevano la Piattaforma Statale per la Pace, seguito da un altro con i sindacati e l’ultimo con i partiti politici. Ma questa divisione, come avviene ovunque, alla fine non è stata rispettata da tutti i partecipanti.
Al termine della manifestazione, l’amplificazione ha fatto sentire “il ripudio per i signori della guerra, le guerre imperialiste e le guerre per le risorse” come il petrolio e i minerali per “sostenere il sistema capitalista”. Il grido “Per la guerra niente, per la vita tutto” ha riempito la Gran Vía.
A nome di Unidas Podemos, erano presenti rappresentanti eletti di Izquierda Unida e del Partito Comunista di Spagna (PCE), il Segretario di Stato per l’Agenda 2030 e il Segretario Generale del PCE, per protestare contro la NATO. Non si sono però visti striscioni di Podemos, né hanno comunicato la loro presenza sui social network.
Il vertice NATO, che si terrà mercoledì 29 e giovedì 30 giugno a Madrid, ed è stato blindato da un apparato di sicurezza impressionante definito “operazione Eirene”, che per paradosso è il nome della dea greca della pace. L’operazione coinvolge 6.550 poliziotti, 2.400 guardie civili e più di 1.000 poliziotti municipali posti a protezione del vertice della Nato. Secondo il giornale “Publico” si tratta del più grande dispiegamento di polizia nella storia della Spagna.
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