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“Trapani non è in guerra”. Manifestazione chiede riapertura dell’aereoporto

Sta sfilando da Marsala a Trapani, lungo la strada delle Saline, un corteo di auto che partecipano alla manifestazione convocata sullo slogan «Trapani non è in guerra». I manifestanti chiedono la riapertura immediata dell’aeroporto civile «Vincenzo Florio» di Trapani-Birgi, chiuso al traffico per consentire il decollo e l’atterraggio degli aerei militari della Nato che bombardano la Libia e il ritorno alla piena operatività dei voli. Alla manifestazione aderiscono i Comuni, le scuole, le associazioni del territorio. Il corteo intende raggiungere Trapani intorno a mezzogiorno. Una delegazione sarà successivamente ricevuta dal prefetto. Bellicose – ma un pizzico campaniliste – le dichiarazioni dell’UdC siciliana “se entro oggi non avremo precise assicurazioni circa la riapertura dell’aeroporto di Birgi, il gruppo dell’Udc occuperà l’aula dell’Ars»ha affermato Giulia Adamo, capogruppo alla regione, durante il corteo di protesta per la riattivazione dello scalo civile di Trapani, chiuso dallo scorso 21 marzo. “Continuiamo a chiedere a gran voce di trasferire le operazioni di volo presso Sigonella che, in quanto struttura esclusivamente militare, non inciderebbe sulla vita degli abitanti della zona”. Già giovedi davanti all’aereoporto di Birgi si era tenuta una prima manifestazione convocata dalle forze della sinistra e dai movimenti contro la guerra, ma non chiedeva di spostare i bombardieri a Sigonella, chiedeva che nessuna base militare sul territorio italiano venisse utilizzata per andare a bombardare altri paesi.

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