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In Siria raid israeliani. Abbattuti i missili. Nuovo raid statunitense e attacchi turchi

Occorre tenere d’occhio la situazione in Siria dove si succedono raid aerei israeliani e statunitensi e attacchi ai militari Usa da parte delle milizie legate alla rete iraniana. Sul confine a nordest si segnalano anche attacchi da parte delle forze armate turche e delle milizie legate alla Turchia.

Ieri due civili sono rimasti feriti dopo che le difese aeree siriane hanno intercettato quella che, secondo l’agenzia siriana Sana, era una “aggressione aerea” israeliana che aveva come obiettivo le città di Hama e Tartus. L’agenzia riferisce che due missili sono stati abbattuti. Il raid ha causato anche danni materiali e incendi in diverse aree. Secondo alcune fonti uno degli obiettivi era una struttura di ricerca scientifica.

Di norma, l’esercito israeliano non commenta gli attacchi specifici in Siria, ma ha ammesso di aver condotto centinaia di raid in Siria contro gruppi sostenuti dall’Iran che tentano di prendere piede nel Paese. L’area intorno a Masyaf, che si pensa sia usata come base per le forze iraniane e le milizie filo-iraniane, è stata ripetutamente presa di mira negli ultimi anni in attacchi ampiamente attribuiti a Israele.

Secondo il giornale israeliano Times of Israel, l’area ospita anche una struttura del Centro studi e ricerche scientifiche, noto come CERS, che è stato colpito più volte in passato.

I funzionari occidentali hanno da tempo associato il CERS alla produzione di armi chimiche. Secondo gli Stati Uniti, il gas sarin è stato sviluppato in quel centro, un’accusa negata dalle autorità siriane e finora mai dimostrata dagli Usa.

Sempre in Siria il Comando centrale degli Stati Uniti ha dichiarato giovedì che quattro militanti affiliati a organizzazioni vicine all’Iran sono stati uccisi nei condotti in risposta agli attacchi contro le truppe americane dislocate sul posto.

“Risponderemo in modo appropriato e proporzionale agli attacchi contro i nostri militari”, ha dichiarato Michael “Erik” Kurilla, comandante del Comando centrale degli Stati Uniti, in un tweet. “Nessun gruppo colpirà le nostre truppe impunemente. Prenderemo tutte le misure necessarie per difendere la nostra gente”.

Infine, e non certo per importanza, le fonti siriane denunciano attacchi da parte della Turchia e delle milizie legate ad Ankara nella zona di confine. Due civili risultano uccise e altri dieci feriti nei bombardamenti da parte delle forze armate turche e delle milizie a loro affiliate nelle aree residenziali delle campagne di Aleppo e Hasaka. Preso di mira il villaggio di Tal al-Laban, affiliato al distretto di Tel Tamer, causando danni alle case e alle proprietà pubbliche, ma non si rilevano vittime.

Appare piuttosto evidente come l’escalation in corso in Siria sia collegata al conflitto su due fronti: quello tra Israele e Usa contro l’Iran e quello della Turchia sul confine siriano contro i kurdi ma anche per sottrarre territorio alla Siria. Ma è indubbio che sia anche parte dello scontro frontale con la Russia, che in Siria ha due basi militari strategiche e sostiene il governo di Damasco. Una situazione dunque molto preoccupante e che potrebbe innescare una escalation in tutto il quadrante.

 

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