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La Palestina sta esplodendo. Spari contro postazione israeliana, manifestazioni contro l’ANP, ucciso un palestinese

Ormai da settimane si rilevano i segnali di come la Cisgiordania palestinese – e non solo Gaza – stia esplodendo. Gli attacchi militari contro i soldati israeliani si ripetono, ma martedi la rabbia si è diretta anche contro l’Autorità Nazionale Palestinese accusata di non perseguire e sostenere più la lotta della popolazione contro l’occupazione israeliana.

Ieri sono stati sparati diversi proiettili contro una postazione militare israeliana lungo il Muro nel nord della Cisgiordania. Secondo quanto ha dichiarato la polizia di israeliana, l’episodio ha avuto luogo vicino alla base militare di Salem, nell’omonima cittadina arabo-israeliana. Al momento non si registrano feriti, ma le forze di difesa israeliane (Idf) hanno lanciato una caccia all’uomo per rintracciare gli attentatori.

La sparatoria è avvenuta in un momento di crescente violenza in Cisgiordania, in particolare nell’area settentrionale. La scorsa settimana, un ufficiale israeliano è stato ucciso in uno scontro a fuoco con due palestinesi, uccisi a loro volta, nella Cisgiordania settentrionale, vicino al villaggio palestinese di Jalamah.

Ma problemi seri stanno emergendo con forza anche nei rapporti con l’ANP accusata di inerzia e in alcuni casi di collaborazione con la sicurezza israeliana.

Secondo l’agenzia palestinese Quds Press un cittadino palestinese, Firas Yaish, 53 anni, è morto all’alba di martedì a causa di una grave ferita da proiettile subita durante la partecipazione a una marcia organizzata nel centro di Nablus, la scorsa notte, per chiedere il rilascio di due militanti di Hamas ricercati dagli israeliani e rinchiusi nelle carceri dell’Autorità Palestinese (ANP).

Secondo fonti locali, le forze di sicurezza dell’ANP hanno aperto il fuoco contro i partecipanti a una marcia organizzata nella città di Nablus, ferendo gravemente alla testa Yaish. La vittima è il fratello di Amjad Yaish, ucciso dalle forze di occupazione israeliane nel 1987.

La marcia di protesta ha avuto luogo dopo che le forze di sicurezza dell’ANP avevano arrestato, la scorsa notte, due combattenti della resistenza – Musab Shtayyeh e Amid Tabila – ricercati da Israele.

“Uomini armati stavano sparando contro il centro di polizia di Nablus, poi la polizia ha iniziato a sparare indiscriminatamente: un proiettile della polizia lo ha colpito e ucciso davanti a casa sua”, ha detto ad Al Jazeera il giornalista di Nablus Hazem Nasser, citando i testimoni.

Secondo l’agenzia palestinese Wafa, il portavoce delle forze di sicurezza dell’ANP Talal Dweikat ha dichiarato che la morte del cittadino di Nablus Firas Yaish è stata causata da una ferita la cui natura non è ancora stata determinata e che si sta aspettando il referto medico, sottolineando che le testimonianze dei testimoni oculari presenti nell’area dell’incidente hanno confermato che non c’erano elementi della sicurezza nel luogo in cui Yaish è stato ucciso.

“Oggi, che abbiamo un disperato bisogno di unire i ranghi e non essere trascinati dietro alcune agende discutibili, affermiamo la sacralità del sangue palestinese” ha dichiarato Dweikat – “sottolineiamo anche che la decisione di detenere Musab Shtayyeh e Ameed Tbeileh è arrivata per ragioni di cui dispone la direzione della sicurezza che saranno rivelate in seguito, e che i due uomini non hanno e non saranno danneggiati e le organizzazioni per i diritti umani saranno autorizzate a visitarli immediatamente”, ha detto l’esponente della sicurezza dell’ANP.

Nel frattempo, il portavoce presidenziale Nabil Abu Rudeina ha esortato alla calma a Nablus per non cedere il passo a coloro che cospirano contro il progetto nazionale e “per affrontare le cospirazioni dell’occupazione e di alcuni Paesi regionali che vogliono danneggiare il nostro progetto nazionale”.

Abu Rudeina ha invitato la popolazione ad essere unita in questo periodo critico e a mantenere la legge e l’ordine perché “la nostra battaglia è principalmente contro l’occupazione e per la liberazione di Gerusalemme con i suoi luoghi santi musulmani e cristiani, e per stabilire il nostro Stato palestinese indipendente sul nostro suolo nazionale”.

La Jihad Islamica Palestinese, il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e Hamas hanno condannato l’arresto da parte delle forze dell’Autorità Palestinese di Shtayyeh e di altri dirigenti di Hamas ricercati da Israele per terrorismo, affermando che impediranno alle forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese di operare a Nablus finché non saranno scarcerati.

Un sondaggio pubblicato martedì ha rilevato che solo il 26% dei palestinesi è soddisfatto dell’operato del presidente Mahmoud Abbas, mentre il 74% spera nelle sue dimissioni. Ha anche previsto che il leader di Hamas Ismail Haniyeh sconfiggerebbe l’attuale presidente Mahmoud Abbas (Abu Mazen)  in un’elezione, anche in Cisgiordania. Il sondaggio, condotto dal Palestinian Center for Policy and Survey Research, ha interrogato 1.270 persone con un margine di errore di tre punti percentuali.

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