Menu

Sulla guerra in Ucraina cresce lo scontro interno negli Stati Uniti

Il presidente americano Joe Biden, ospite in un evento, ha criticato i repubblicani Usa per aver ventilato l’idea di imporre paletti agli aiuti economici e militari per l’Ucraina. “Hanno detto che se vincono le elezioni di metà mandato probabilmente non continueranno a finanziare Kiev. Non hanno alcun senso della politica estera e non capiscono che quello che fa l’America determina quella che fa il resto del mondo”, ha affermato Biden evocando ancora l’idea di una supremazia statunitense sul mondo che sta subendo molte smentite.

Alla vigilia delle elezioni di medio termine un numero crescente di congressisti ed esponenti repubblicani si oppongono ormai apertamente all’autorizzazione di miliardi di dollari in armi e aiuti all’Ucraina. Ed anche i sondaggi vedono aumentare l’opposizione dell’opinione pubblica Usa al coinvolgimento nella guerra.

Già a maggio 57 repubblicani della Camera avevano votato contro un pacchetto di aiuti da 40 miliardi di dollari. Al Senato, invece, erano stati 11 i senatori dissidenti dopo che Mitch McConnell, il leader repubblicano al Senato, aveva dichiarato il suo aperto appoggio al piano di finanziamento della resistenza ucraina. Ma questi numeri e questa opposizione è via via cresciuta proporzionalmente agli impegni militari ed economici dell’amministrazione Biden nella guerra contro la Russia.

Ma l’avvicinarsi delle elezioni di mid term e le difficoltà dell’amministrazione Biden, hanno fatto fiutare il sangue ai conservatori Usa. Il leader dei repubblicani alla Camera, Kevin McCarthy, ha avvertito che se conquisteranno la maggioranza alle elezioni di novembre, non ci saranno “assegni in bianco” all’Ucraina, esprimendo pubblicamente il crescente scetticismo del suo partito sul sostegno finanziario e militare a Kiev. McCarthy, molto vicino all’ex presidente Donald Trump, è in lizza per diventare speaker della Camera se i repubblicani avranno la maggioranza (il è ruolo attualmente ricoperto dalla democratica Nancy Pelosi, ndr).

Trump è intervenuto nel dibattito condannando l’ultimo pacchetto di aiuti Usa all’Ucraina: “I democratici stanno inviando altri 40 miliardi di dollari all’Ucraina, mentre i genitori americani faticano persino a sfamare i propri figli”. Intervenendo ad un comizio a Minden, nel Nevada, a sostegno di candidati repubblicani alle prossime elezioni ha affermato che: “Dobbiamo chiedere negoziati immediati per una conclusione pacifica della guerra in Ucraina o finiremo nella terza guerra mondiale e non rimarrà niente del nostro pianeta”, ha dichiarato Trump, sottolineando che in Ucraina ci sono centinaia di migliaia di potenziali morti. “Non capiscono davvero che hanno a che fare con la potenza del nucleare. Non hanno idea di che cosa stiano facendo”.

Secondo i più recenti sondaggi d’opinione la maggior parte della popolazione statunitense considera l’Ucraina un paese lontano e assolutamente non vitale per la nazione, con una situazione economica che volge al negativo, l’opinione pubblica statunitense non sembra sostenere, come in passato, un coinvolgimento in una guerra di cui non vede i vantaggi ma solo gli svantaggi. Una ricerca condotta dall’università di Harvard tra i giovani statunitensi rivela come la maggioranza di essi ritengano che i soldi e il tempo che il governo utilizza per finanziare la guerre debbano essere invece usati per concentrarsi sui diritti civili e sociali.

Secondo un sondaggio del Pew Research Center tra 10.588 adulti statunitensi, condotto dal 13 al 18 settembre, la quota di adulti statunitensi che sono estremamente o molto preoccupati per una sconfitta ucraina è scesa di 17 punti percentuali da maggio, scendendo dal 55% di allora al 38% di oggi. Circa un quarto (26%) afferma di non essere troppo preoccupato o per nulla preoccupato per la vittoria della Russia sull’Ucraina, rispetto al 16% di inizio anno. Un ulteriore 34% è alquanto preoccupato per questo, rispetto al 28% che lo ha affermato a maggio,

Sul fronte del Partito Democratico è stato addirittura l’ex presidente Barak Obama a dare voce ai dubbi sulla linea tenuta dagli Usa nella guerra in Ucraina: “Dobbiamo dire onestamente all’Ucraina cosa possiamo fare e cosa non possiamo fare. Gli Stati Uniti, la NATO e altri dovrebbero determinare in modo indipendente dei limiti, sulla base della possibilità che il conflitto tra Russia e Ucraina finisca col degenerare in un’escalation tra la Russia, gli Stati Uniti e la NATO”  Si è trattato di un intervento pesante, che mette in discussione la linea dei falchi dell’amministrazione Usa sulla gestione della guerra ucraina.

Ma anche la giovane congressista democratica Ocasio Cortez è stata duramente contestata da alcuni giovani pacifisti in una conferenza per il suo sostegno agli aiuti militari Usa all’Ucraina.

Del resto è apparso evidente che l’amministrazione Biden contasse su una offensiva militare ucraina che sul campo ottenesse risultati da poter utilizzare come giustificazione al proprio interventismo militare. Ma i fatti, come noto e nonostante la manipolazione massmediatica, sono andati e stanno andando diversamente. Ragione per cui Biden e il partito della guerra arrivano alle elezioni di medio termine con molti soldi spesi, con molte armi inviate all’Ucraina ma con scarsi risultati e nessun idea sul come mettere fine alla guerra con la Russia.

 

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *