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In Ucraina a rischio la libertà di stampa

La Federazione Internazionale dei Giornalisti ha reso pubblica una nota seriamente preoccupata per lo stato della libertà di stampa in Ucraina. Forse tardiva rispetto all’abisso di autoritarismo mostrato dal potere locale, ma almeno chiara.

Qui di seguito il testo integrale del comunicato della IFJ:

“La libertà e il pluralismo dei media sono a rischio in Ucraina a causa della legge “sui media”, presentata al Parlamento nel 2020 e approvata il 13 dicembre 2022, che aumenta il controllo governativo sull’informazione.

La legge conferisce al regolatore, il Consiglio nazionale per la radiotelevisione, i cui membri sono nominati dal Presidente e dal Parlamento, un’autorità più ampia sul panorama mediatico ucraino.

Secondo la legislazione recentemente approvata, firmata da Zelensky il 29 dicembre, il Consiglio nazionale per la televisione e la radiodiffusione sarà in grado di vietare temporaneamente il lavoro dei mass media online e di chiedere ai provider di Internet di bloccare l’accesso alle pubblicazioni online senza un’udienza in tribunale, di emettere ordini vincolanti per le redazioni dei media, di regolamentare il lavoro degli operatori televisivi via cavo e online e di cancellare la registrazione della carta stampata, tra le altre cose.

Nel luglio 2022, quando all’Ucraina è stato concesso lo status di Paese candidato all’adesione all’UE, le affiliate della Federazione Internazionale dei Giornalisti – NUJU e IMTUU – insieme alla Federazione europea dei giornalisti (EFJ), hanno chiesto alle autorità ucraine di allineare il progetto di legge sui media agli standard europei di libertà di stampa.

In una dichiarazione pubblicata il 13 dicembre, il NUJU ha avvertito che la libertà di parola è minacciata in Ucraina e ha bollato come “eccessivo” il più ampio potere concesso all’autorità di regolamentazione nazionale. Il sindacato ha affermato che “la legge non prevede la regolamentazione della sfera mediatica, ma di fatto l’instaurazione di rapporti di subordinazione, quando i media diventano sotto il controllo delle autorità“.

In una dichiarazione rilasciata all’inizio di gennaio, l’IMTUU ha avvertito che la legge non contiene restrizioni alla creazione di servizi mediatici lineari da parte dello Stato, consentendo la monopolizzazione delle onde radio con contenuti creati esclusivamente da media di proprietà statale.

Questo stato di cose non contribuisce a limitare l’influenza politica della forza politica filogovernativa sui media e contraddice il principio del pluralismo, creando problemi sistemici alla democrazia“.

Inoltre, il sindacato ha osservato che, secondo la legge, la cancellazione delle licenze e la messa al bando delle attività dei media possono avvenire senza una decisione dell’autorità di regolamentazione e del tribunale, il che “annulla il ruolo dell’autorità di regolamentazione e pone i proprietari dei media in piena dipendenza politica ed economica dalle decisioni personali del presidente del Paese, il che creerà problemi alla democrazia“, ha aggiunto.

Il segretario generale dell’IFJ Anthony Bellanger ha avvertito che la legge avrà un effetto raggelante sulla libertà di espressione.

Siamo estremamente preoccupati per la deriva autoritaria del governo ucraino nei confronti dei media e dei giornalisti. Sebbene la nuova legislazione sia intesa ad attuare la direttiva europea, potrebbe creare problemi sistemici per la democrazia in Ucraina, in quanto espande il controllo statale sui media“, ha dichiarato Bellanger. 

Chiediamo al governo di riscrivere la legge e di aprire una discussione con le organizzazioni dei giornalisti e i media. Non può esistere una democrazia senza un giornalismo indipendente“, ha aggiunto il segretario della Federazione Internazionale dei Giornalisti”.

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1 Commento


  • Franco Broccoli

    Queste notizie ,,dopo il divieto di insegnamento della lingua russa, nelle scuole ,e lo scioglimento di tutti i partiti all’opposizione a cominciare da tutti quelli di sinistra ,e la sitematica caccia hai cittadini considerati filo russi residenti nellalUcraina meridionale culminato con il massacro di oltre quindicimila persone anno scatenato la reazione di Mosca .pertanto le responsabilità di questo conflitto è quantomeno al 50/% e il paradosso è che noi siamo costretti a obbedire alla NATO e aderire alle sanzioni della cumunita europea che di fatto ci penalizza ,vedi l’aumento dei prezzi del carburante che determina un aumento di tutti i prezzi dei prodotti a cominciare da quelli alimentari . Ora bisogna denunciare la cmm/ne,europea e tutti i paesi aderenti con il nostro in prima fila ,che anno,firmato per continuare questa guerra assurda ignorando,gli appelli del Papà .occorre che gli Italiani aprano gli occhi protestino con il,governo per fermare il massacro

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