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Lafontaine: “La preoccupazione fondamentale degli europei è come liberarsi dalla tutela degli Stati Uniti”

La Germania ha annunciato l’invio di carri armati Leopard all’Ucraina, anche se lo stesso Cancelliere Olaf Scholz ci aveva assicurato a marzo che una simile mossa avrebbe potuto portare il Paese e i suoi partner NATO direttamente in guerra.

Abbiamo intervistato Oskar Lafontaine, ex ministro delle Finanze, ex presidente del partito socialdemocratico SPD e fondatore del partito di sinistra Die Linke, che ha lasciato a marzo. Lafontaine ha scritto un libro intitolato “Amico, è ora di andare”, in cui riflette sulla guerra in Ucraina e sul ruolo della Germania e dell’Europa nel conflitto. Questa intervista per il portale spagnolo CTXT è stata condotta telefonicamente nella prima settimana di gennaio.

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Perché ritiene importante opporsi alla fornitura di armi all’Ucraina?

Il continuo invio di armi all’Ucraina non fa che prolungare le sofferenze, la morte delle persone e la distruzione dell’Ucraina. La guerra in Ucraina non è una guerra della Russia contro l’Ucraina o viceversa, ma una guerra degli Stati Uniti contro la Russia.

È un confronto geostrategico già annunciato negli anni ’90 da politici come Henry Kissinger. Gli ucraini sono solo le vittime di questo confronto strategico, che pagano con le loro vite e la distruzione del loro Paese.

Il riarmo della Germania dovrebbe preoccuparci come europei, in quanto Paese che ha condotto l’Europa alla Seconda guerra mondiale?

Questa paura è infondata. La questione se la Germania vuole rimanere un protettorato degli Stati Uniti è molto più importante, perché le decisioni militari che comportano il pericolo di una guerra nucleare sul territorio europeo sono prese esclusivamente dagli Stati Uniti e gli europei non hanno voce in capitolo. La preoccupazione fondamentale degli europei deve essere quella di liberarsi dalla tutela statunitense.

Questa è la tesi che lei difende nel suo libro Ami, il est temps de partir, che è diventato un bestseller. Eppure i media ci dicono continuamente che gli Stati Uniti spendono di più per la difesa e che questo ci protegge da potenziali avversari. È un’idea sbagliata?

Gli Stati hanno interessi e li difendono. L’interesse degli Stati Uniti non è difendere l’Europa, ma avere l’Europa come avamposto disponibile per i propri interessi di potenza mondiale.

Al momento, gli Stati Uniti sono i grandi vincitori della guerra in Ucraina. Stanno rifornendo i loro partner, come i tedeschi e i polacchi, di grandi quantità di armi; hanno spremuto il gas russo a basso costo fuori dall’Europa e possono finalmente fare quello che volevano fare da anni: vendere il loro gas di scisto dannoso per l’ambiente in Europa.

E hanno realizzato ciò che Kissinger aveva proposto molti anni fa: mettere l’Europa di fronte alla Russia secondo il principio del “divide et impera” per assicurarsi il potere. Credere che gli Stati Uniti vogliano proteggerci non è solo ingenuo, è anche dannoso.

Per la Germania, l’energia più costosa dei terminali di gas liquefatto si ripercuote sulla sua industria, per cui molte aziende vogliono spostare la loro produzione in altri Paesi, tra cui gli stessi Stati Uniti.

Il gas russo è molto importante per la Germania e per l’Europa. Eppure l’attacco ai gasdotti russi Nord Stream è scomparso dal discorso pubblico prima ancora di essere chiarito.

Non c’è più nulla da chiarire. Possiamo credere al Presidente Joe Biden, che ha detto che se i russi avessero marciato in Ucraina, avrebbero fermato il gasdotto. Tutte le speculazioni sul fatto che sia stato un altro Paese a causare le esplosioni sono ridicole e dimostrano lo stato in cui si trova l’Europa.

L’attacco all’oleodotto è stato un atto terroristico che potrebbe essere considerato un atto di guerra, e il governo vassallo tedesco non ne parla.

Nel frattempo, un ministro verde ha decretato il prolungamento della vita delle centrali nucleari e la riapertura di decine di centrali a carbone. Come si è arrivati a questa situazione assurda?

È una diretta conseguenza della decisione della Germania di sostenere la politica aggressiva degli Stati Uniti, che ha portato alla guerra economica contro la Russia, preparata da tempo, impedendo le spedizioni di gas alla Germania.

Nel 2017 era già stato progettato un embargo sul gas russo. In questo senso, il tentativo di trasformare l’economia tedesca per coprire il suo fabbisogno con le energie rinnovabili, con un periodo di transizione basato sul gas naturale, è fallito miseramente.

Ora siamo costretti a produrre elettricità dal carbone. È incomprensibile che il partito dei Verdi (Die Grünen), nato dal movimento pacifista e che aveva come bandiera la tutela dell’ambiente, sia diventato il partito della guerra.

Quanto è pericolosa la situazione in Ucraina per noi europei?

Il pericolo per gli europei è che la guerra continui ad aggravarsi, perché gli Stati Uniti hanno deciso di continuare questa guerra finché la Russia non sarà chiaramente indebolita. Questo è importante quando si tratta di fare previsioni, perché quando gli Stati Uniti dicono di volere che questa guerra finisca presto, è poco credibile.

Joe Biden è stato vicepresidente sotto Barack Obama, che è il presidente che ha finanziato il colpo di Stato di Maidan. D’altra parte, il suo stesso figlio sembra essere coinvolto nella corruzione in Ucraina. Gli assistenti del ministero degli Esteri di Biden, tra cui Victoria Nuland, continuano la loro strategia di provocazione della Russia e, a quanto pare, non ascoltano nemmeno il Pentagono.

Lo stesso presidente degli Stati Maggiori Riuniti, Mark Milley, la più alta autorità militare dopo il Presidente, ha proposto di cercare negoziati di pace, ma a quanto pare non viene ascoltato dalla Casa Bianca.

Purtroppo, negli Stati Uniti c’è più di un politico che ritiene che una guerra nucleare sarebbe giustificabile e che sarebbe anche possibile limitarla all’Europa. Per questo è necessario che l’Europa conduca una propria politica di difesa e si liberi dalla fatale politica di aggressione degli Stati Uniti.

Agli europei va ricordato ogni giorno che non ci sono truppe russe o cinesi al confine degli Stati Uniti con il Messico o il Canada, ma che le truppe statunitensi sono ovunque ai confini con la Russia e la Cina.

Gli accordi di Minsk erano solo una strategia per guadagnare tempo, come ha suggerito l’ex cancelliere Angela Merkel in un’intervista a Die Zeit?

Queste dichiarazioni di Angela Merkel sono state fatali, perché con esse ha riconosciuto pubblicamente che gli sforzi di pace in Ucraina, la cui guerra è iniziata già nel 2014, non erano seri. Merkel, come l’oligarca Poroshenko, ha ammesso di aver sostenuto i negoziati di pace solo per dare all’Ucraina il tempo di armarsi.

Queste dichiarazioni insensate peggiorano le relazioni con la Russia e portano il presidente e i politici russi a concludere che con gli europei non si possono firmare accordi, perché mentono e imbrogliano soltanto.

Come valuta i 16 anni di mandato dell’ex Cancelliere Merkel?

Basta ascoltare le lamentele del suo stesso partito ora che è all’opposizione nel Bundestag. Si lamentano che le infrastrutture tedesche si stanno sgretolando e questa lamentela è giustificata. Un Paese industrializzato che lascia che le sue infrastrutture, comprese la cultura, le scuole e le università, vadano in rovina sta facendo una cattiva politica e non assicura il futuro del suo Paese e della sua gente.

La signora Merkel è anche corresponsabile della politica ultraliberista nei confronti dell’Europa meridionale. Abbiamo imparato qualcosa a questo proposito?

I problemi in Europa sono iniziati con l’introduzione dell’euro, perché era troppo debole per i Paesi del Nord come la Germania e troppo forte per quelli del Sud. Questo ha portato a svantaggi competitivi per i Paesi dell’Europa meridionale e la Germania è stata in grado di dominare il mercato europeo delle esportazioni. Sarebbe importante che tutti i Paesi dell’Unione monetaria avessero le stesse opportunità, ma al momento non è così.

Durante la crisi dell’euro si è formato il partito di estrema destra Alternativa per la Germania. Possiamo parlare di fascismo in questo caso?

Nel partito ci sono diversi politici le cui idee possono essere descritte come fasciste. In Germania, l’AfD si è formato inizialmente contro l’Unione monetaria europea. Quindi la questione del fascismo è molto più ampia: stiamo andando verso il fascismo in tutto il mondo? Penso agli Stati Uniti, ma anche alla Germania, e la domanda è se stiamo andando verso il totalitarismo.

Certamente stiamo assistendo a tendenze molto problematiche. Il premio per la pace dell’industria libraria tedesca è stato assegnato a Serhiy Viktorovych Zhadan, un autore ucraino che ha definito i russi “spazzatura” e “animali“, “maiali che dovrebbero bruciare all’inferno“. Per questo motivo la questione del fascismo deve essere vista in modo più ampio e non solo come l’arrivo dei partiti di estrema destra, perché l’estremismo in Europa si sta spostando al centro della società. Il ministro degli Esteri tedesco ha detto che le sanzioni dovrebbero “rovinare” la Russia. Questo è un linguaggio fascista.

Che speranza c’è per la sinistra in Europa e in particolare in Germania?

In tutta Europa, la sinistra deve riflettere sul significato di politica di sinistra. In parole povere: difendere le persone che non hanno redditi e ricchezze elevati.

Negli ultimi decenni, le questioni relative al sistema economico, la questione marxista della contraddizione fondamentale tra capitale e lavoro, sono state messe in secondo piano. Di conseguenza, la concentrazione della ricchezza è cresciuta sempre di più e il divario salariale ha continuato ad aumentare. La questione è stata spostata da altri dibattiti, come il razzismo, l’orientamento sessuale o la diversità.

Tutti questi temi sono importanti, ma sono stati privilegiati, come si può vedere nelle multinazionali statunitensi, a scapito di questioni fondamentali sul nostro sistema economico in relazione alla distribuzione della ricchezza.

Questo è un problema che si può vedere molto chiaramente nei partiti socialdemocratici. La SPD, di cui ero presidente, era un partito per la pace, il disarmo e lo sviluppo dello Stato sociale. Oggi il Cancelliere Scholz del Partito Socialdemocratico dà la priorità al riarmo e alla guerra in Ucraina e sostiene lo smantellamento dello Stato sociale degli anni ’90, che ha portato un pensionato tedesco a guadagnare in media 800 euro in meno al mese di un pensionato austriaco.

La questione più importante al momento è il prezzo dell’energia, che svolge un ruolo fondamentale per le imprese e i cittadini tedeschi. Dobbiamo tornare ai bassi prezzi dell’energia che hanno giovato al benessere della Germania e dell’Europa nel suo complesso. A tal fine, per qualche tempo sarà inevitabile dover fare nuovamente affidamento sul gas russo.

 

 * Carmela Negrete (Nerva, Spagna, 1984) è una giornalista freelance spagnola che vive a Berlino dal 2009, dove si occupa del precariato tedesco, di cui lei stessa fa parte. Scrive regolarmente per Junge Welt, Neues Deutschland, ctxt es, eldiario.es e il settimanale Diagonal,

fonte: tlaxcala (traduzione di Fausto Giudice)

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1 Commento


  • Bernardino Marconi

    Il commento di Lafontaine non fa una grinza sottolineando l’aggressività degli Stati Uniti ed il ruolo ricattatorio verso una Europa sottoposta e politicamente impotente. La Russia e la Cina, ma anche altri paesi asiatici, possono scalfire questo strapotere dittatoriale, la guerra in Ucraina fa parte di questo inizio di ribellione. Se poi la scelta dovesse essere la mattanza di una guerra nucleare, allora equivarrebbe al suicidio di massa.

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