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La guerra è cominciata nel 2014. Lo dice la Nato…

Se in Italia ci fossero ancora la libera stampa ed il libero confronto politico, e non un regime ed una censura di guerra, le dichiarazioni del segretario della NATO Stoltemberg sarebbero al centro dell’attenzione.

Stoltemberg, in una recente conferenza stampa, ha affermato che la guerra in Ucraina è cominciata nel 2014, che da allora la NATO ha costantemente armato e addestrato l’esercito di Kiev, che nel 2022 quell’esercito era pronto quando è stato attaccato dalla Russia.

Il segretario della NATO ha fatto queste affermazioni per difendersi dalle critiche di chi è più guerrafondaio di lui – basta leggere Rampini sul Corriere della Sera – che lamenta la lentezza e l’insufficienza degli aiuti militari a Zelensky.

Abbiamo fatto tutta la guerra necessaria dal 2014, ha sostenuto Stoltenberg. E così ha svuotato di ogni significato il mantra fondamentale della propaganda guerrafondaia: l’Ucraina paese aggredito a freddo nel 2022, da armare subito perché indifesa. Tutto falso come sempre abbiamo detto noi pacifisti.

Il realtà la guerra in corso dal 2014 in Ucraina era una guerra civile, scoppiata dopo il golpe di Maidan nel quale era stato rovesciato il governo regolarmente eletto e rotto l’equilibrio politico ed etnico del paese.

La popolazione di etnia russa del Donbass non aveva accettato il violento regime ultra nazionalista di Kiev e si era ribellata. La Crimea era stata annessa dalla Russia senza che si sparasse un colpo da entrambe le parti, ma nel Donbass era scoppiata subito una guerra ferocissima, che prima del 2022 aveva già fatto migliaia di morti.

Quindi Stoltemberg ha candidamente ammesso che la NATO è intervenuta militarmente nella guerra civile Ucraina fin dal suo inizio. Come per altro ha fatto in Europa e nel mondo, ovunque i suoi interessi richiedessero azioni di guerra.

La Russia avrebbe dovuto continuare a sostenere le popolazioni del Donbass contro la pulizia etnica di Kiev, senza intervenire direttamente? E avrebbe dovuto perseguire per via negoziale l’applicazione degli accordi di Minsk, che il regime nazionalista ucraino ha sempre boicottato? Secondo me sì, per le stesse ragioni per le quali è stato inaccettabile l’intervento armato di Italia e NATO contro la Serbia per il Kosovo.

Ma resta il fatto che secondo lo stesso Stoltemberg la Russia è intervenuta in una guerra già in corso dal 2014 e da allora alimentata dalla NATO.

Le menzogne del partito unico guerrafondaio sono così clamorosamente smentite dal proprio stesso campo.

Ma soprattutto sorge una domanda di fondo, da rivolgere al nostro e a tutti i governi della NATO. Visto che siete in guerra dal 2014 e da allora inviate armi, aggiungendo sempre più guerra alla guerra, quando e come pensate di finirla? Volete andare avanti cosi fino alla terza guerra mondiale?

Ecco di questo discuterebbe una politica onesta, se ancora esistesse in Italia ed in Europa, invece che ripetere a pappagallo le bugie smentite da Stoltenberg.

Ci vediamo in corteo a Genova il 25 febbraio.

P.S. la dichiarazione integrale di Stoltemberg è ovunque in rete

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4 Commenti


  • Giorgio Raccichini

    Bisogna pure dire che, a differenza dell’intervento NATO contro la Serbia nel 1999, la Russia è intervenuta solo dopo 8 anni, avendo cercato in tutti i modi una via negoziale: creazione di un sistema di sicurezza collettivo; neutralità dell’Ucraina; forme di autonomia per le popolazioni del Donbass. Gli accordi di Minsk furono sabotati dall’Ucraina e dall’Occidente, come gli stessi occidentali e ucraini hanno ammesso: sono stati un modo per prendere tempo e armare la giunta golpista e parafascista di Kiev. La NATO punta alla disgregazione della Russia per mettere le mani sulle sue risorse e per farne una base contro la Cina. Agli inizi del 2022, falliti gli accordi di Minsk, ripresi i bombardamenti ucraini conto le Repubbliche del Donbass, quali erano le vie negoziali che si potevano intraprendere? E’ una domanda a cui nessuno mi sa dare ancora una risposta.


  • EuroDeliri

    Raccichini batte Cremaschi 1 a 0.
    Come si fa a… negoziare con chi non solo non mantiene gli impegni, ma li dichiara per fare il contrario?


    • Redazione Contropiano

      Caro Eurodeliri, lei sicuramente ha in mano delle soluzioni alternative e fattibili. Restiamo in attesa


  • Giorgio Raccichini

    Non volevo sminuire la posizione di Cremaschi,però il parallelo con la Serbia del ’99 è secondo me fuori luogo. Diciamo che oggi l’unica soluzione perché si rimetta in piedi un tavolo diplomatico è la spinta dal basso affinché i governi euroatlantici smettano di inviare armamenti e aiuti militari vari a Kiev. E su questo punto c’è da unire tutte le forze che lo sostengono, indipendentemente dalla loro ideologia politica. Per prendere ad esempio due grandi storici, su questa battaglia un Canfora può star bene con un Cardini.

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