È salito a 11 il numero dei palestinesi uccisi nel raid dell’esercito israeliano di ieri a Nablus, nella Cisgiordania settentrionale.
Come ritorsione al raid israeliano di ieri a Nablus, nella notte sei razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza verso Israele, cinque dei quali sono stati intercettati dalle difese aeree mentre il sesto è finito in un’area disabitata. Due ore dopo, all’alba, l’esercito israeliano ha lanciato una serie di raid aerei contro Gaza.
Tutta la Palestina è in agitazione e per oggi è stato convocato uno sciopero generale in Cisgiordania per reagire all’incursione israeliana a Nablus, diventata insieme a Jenin, la roccaforte della resistenza armata.
“Condanniamo il raid dell’occupazione a Nablus e chiediamo la fine dei continui attacchi contro il nostro popolo”, ha detto Nabil Abu Rudeineh, portavoce dell’Autorità nazionale palestinese.
La nuova escalation in Cisgiordania arriva due mesi dopo l’insediamento del nuovo governo del premier israeliano Benjamin Netanyahu, dominato da ultranazionalisti che hanno spinto per la linea dura contro la resistenza palestinese.
La situazione nei Territori Palestinesi occupati “è la più incandescente da anni”, ha avvertito il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, che ha definito “profondamente preoccupante” l’operazione israeliana a Nablus. Guterres ha esortato a intensificare gli sforzi per prevenire un’ulteriore escalation di violenza, ridurre le tensioni e ripristinare la calma
Ieri mattina un grande spiegamento di forze dell’esercito di occupazione israeliano ha preso d’assalto il quartiere Sheikh Muslim e il mercato orientale alla periferia della Città Vecchia di Nablus e hanno circondato una casa per dare la “caccia” ai combattenti palestinesi del gruppo “Tana dei Leoni” che da mesi si oppone sul piano militare alle incursioni dei soldati israeliani in Cisgiordania.
Gli agenti israeliani dell’unità d’élite Yamam della polizia hanno sparato missili contro l’edificio, per stanare gli uomini con una tecnica nota come “pentola a pressione”.
Secondo fonti del ministero della Salute palestinese, il bilancio del raid israeliano a Nablus e degli scontri scoppiati con i giovani e la resistenza è salito a 10 morti e a 102 feriti, tra cui alcuni gravissimi; oltre 250 gli asfissiati da gas lacrimogeno.
Il ministero della Salute ha fornito i nomi di alcune delle vittime: “Adnan Sabaa Baara (72 anni), Muhammad Khaled Anbousi (25 anni), Tamer Nimr Ahmed Minawi (14 anni), Musab Munir Muhammad Awais (26 anni), Hussam Bassam Aslim (24 anni) e Muhammad Omar Abu Bakr (23 anni). Morti e feriti sono giunti all’ospedale di Nablus mentre le forze israeliane continuavano a sparare contro di loro e le ambulanze.
Il raid israeliano è avvenuto alla vigilia dell’appello lanciato dal gruppo della resistenza palestinese “Tana dei Leoni” per una “giornata della rabbia” venerdi a Gerusalemme est, suscitando la preoccupazione degli apparati di sicurezza israeliani già alle prese con le tensioni interne nella società israeliana.
I palestinesi di Gerusalemme est sono stati invitati a incendiare pneumatici e a dichiarare la disobbedienza civile bloccando le strade e distruggendo le telecamere di sorveglianza della polizia. Nella sua dichiarazione, la Tana dei Leoni si è impegnata a “rispondere agli attacchi della polizia di occupazione”, aggiungendo: “Siamo con voi, i nostri cuori sono con voi e combatteremo sempre con voi”.
Con l’uccisione degli 11 palestinesi di ieri, è salito ad un totale di 60 il numero di palestinesi uccisi dall’esercito israeliano dall’inizio dell’anno, tra cui 11 minorenni, una donna e due uomini anziani.
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Agustin Angel Domingo De Michele
BASTA LUTTI
BASTA !!
NON C’È RAGIONE PER QUESTO!
BASTAAAAA