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Stati Uniti. Trump chiama alla mobilitazione contro la sua incriminazione

L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di aspettarsi di essere arrestato martedì mentre i pubblici ministeri di New York stanno esaminando le accuse per un pagamento in denaro ad una porno star.

Con due messaggi Trump ha invitato i suoi sostenitori a protestare. “Fughe di notizie illegali dall’ufficio di un procuratore distrettuale di Manhattan corrotto e altamente politico … indicano che, senza che alcun crimine possa essere provato il candidato repubblicano di gran lunga in vantaggio ed ex presidente degli Stati Uniti d’America, sarà arrestato martedì della prossima settimana”, ha scritto Trump su Truth Social.

In un secondo messaggio ha scritto: “Protesta, riprenditi la nostra nazione!”. Un tono che ricorda quando i suoi sostenitori presero d’assalto il Campidoglio degli Stati Uniti il ​​6 gennaio 2021, per cercare di ribaltare la sua sconfitta alle elezioni presidenziali del 2020.

L’indagine arriva mentre Trump è in corsa la nomination repubblicana alla presidenza nel 2024.

Il procuratore distrettuale di Manhattan, ha promesso che il suo staff non sarà intimidito dopo che l’ex presidente degli Stati Uniti ha invitato i suoi sostenitori a protestare contro qualsiasi azione contro di lui.

Ma le dichiarazioni di Trump hanno innescato una raffica di titoli frenetici dei giornali e dichiarazioni dei suoi alleati e avversari politici.

Secondo alcuni media l’incriminazione è imminente, anche se la data è incerta, ma Donald Trump ha annunciato ai suoi cinque milioni di follower su Truth che la data dell’arresto è prevista per martedì e ha invitato la base a scendere in piazza per protestare e a “riprendersi indietro la nazione”. Il giorno dopo essere tornato su Facebook, ed essere reintegrato da YouTube, dopo più di due anni di esilio digitale a causa dei suoi messaggi, Trump è tornato a minacciare e a infiammare la sua base. Stavolta nel tentativo di bloccare quello che, con il passare delle ore, appare un epilogo quasi certo: l’incriminazione per il pagamento in nero alla pornostar Stormy Daniels che, nell’ottobre 2016, a un mese dalle elezioni, minacciò di rivelare la sua breve relazione con Trump.

La procura di Manhattan non ha voluto commentare. Non è chiaro come sia saltata fuori la data di martedì, ma è possibile che fosse un’ipotesi avanzata da uno dei legali che assistono l’ex presidente. Ad agitare il clima nel resort di Mar-a-Lago, in Florida, dove Trump vive da due anni come residente, è la prospettiva di essere sottoposto alla procedura prevista per i criminali: gli potrebbero essere prese le impronte digitali, e forse potrebbe davvero essere arrestato.

Il “fronte interno” negli Stati Uniti torna così ad infiammarsi nel momento di minima popolarità dell’amministrazione Biden e del pesante riaffacciarsi dell’inflazione, della crisi finanziaria e sociale nel paese. Questa volta la guerra contro la Russia e la Cina potrebbe non bastare a “distrarre” la popolazione statunitense, al contrario.

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1 Commento


  • E Sem

    Le lobby al potere stanno trascinando lentamente verso il baratro l’ impero usa. Lasciamoli fare, noi in ogni caso rimaniamo tra I perdenti, cosi’ abbiamo “democraticamente” deciso. Non penso utile per il resto del mondo tenere in vita l’ impero, l’ Ex, potrebbe rendere meno travagliata la fine, ma sempre di fine parliamo.

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