L’articolo recentemente pubblicato dal New York Times e ripreso con molta enfasi dai media in tutto il mondo aggiunge un nuovo tassello alle voci e alle psyop (“operazioni psicologiche”) che circondano il progetto di controffensiva ucraina nelle regioni occupate dalle truppe russe.
Facciamo il punto della situazione (sulla quale il NYT è un po’ reticente).
Due giorni fa sono comparse, su alcuni canali russi, delle foto che allego a questo post. Si tratta, o si tratterebbe, di alcuni documenti per ovvio uso interno NATO che descrivono in dettaglio la composizione, il numero di mezzi e il grado di preparazione di una serie di unità ucraine di nuova costituzione che dovrebbero essere impiegate nella controffensiva, oltre ad altri dettagli interessanti quali la stima delle perdite sia di parte russa che ucraina e il numero di specialisti NATO presenti sul territorio ucraino.
Le foto sono state pubblicate o senza commenti o con commenti molto cauti (Zoka, propagandista notorio, ha commentato così: ), e vari canali, tra cui tutti quelli più seri, non le hanno prese in considerazione.
Non ne ho parlato nemmeno io, che non sono un canale serio (né tantomeno un canale russo). Varie cose, nelle foto in questione, mi convincono poco: soprattutto il fatto che non c’è una scansione in alta definizione dei documenti e la qualità delle foto è molto bassa, a tratti sfocata. Se si prova a ingrandirle non si ottiene molto. E altre cose, che non hanno a che vedere con le foto in sé ma con i dati che riportano.
Ad ogni modo, l’articolo del NYT ci obbliga a riconsiderare la questione, e quantomeno a credere all’esistenza fisica di quelle pagine. Credere alla veridicità del contenuto è naturalmente un altro paio di maniche.
Lo stesso NYT ritiene che le foto siano state alterate “dalla propaganda russa”, mentre vari canali russi ritengono al contrario che siano in toto un prodotto degli uffici di disinformazione occidentali.
Se sono opera di disinformazione sarebbe più logico ritenerle opera di disinformazione occidentale, visto che le unità ucraine di cui nelle foto si discute non verranno certo informate di se stesse da queste foto, né lo sarebbe il comando ucraino sulla composizione e il numero delle unità russe schierate nella zona di operazioni.
Dunque, qual è il contenuto di queste foto?
Innanzitutto la data delle stesse, questo va ricordato subito, è D+370, ossia il 370° giorno dall’inizio dell’invasione. Essendo la stessa incominciata il 24 febbraio, i documenti sono datati 1° marzo e arrivano, in proiezione, fino alla fine del mese di marzo: se anche fossero veri fotograferebbero una situazione già vecchia di più di un mese. Veniamo al dettaglio delle foto.
La prima foto è un quadro generale del fronte con l’indicazione delle forze russe presenti sul campo e una valutazione della loro capacità di combattimento. I dati sono tutti noti e non sono diversi da quelli delle fonti open source, quindi nessuna novità.
Invece è interessante l’indicazione nel riquadro nero intitolato “Total assessed losses”: 16-17.500 caduti russi e dal 61 ai 71.500 caduti ucraini. Stime basse per entrambi gli eserciti ed è strano che i caduti ucraini siano una stima, se il documento è originale: ci si aspetterebbe non dico un numero esatto, ma quantomeno non una discrepanza di 10.000 perdite.
Manca poi il numero delle perdite ucraine di mezzi corazzati (carri e trasporto truppe) mentre quelli russi sono quantificati in 600 (un numero sensato). Le perdite di aerei ed elicotteri certificano anche qui quello che già sappiamo: 15 tra aerei ed elicotteri russi abbattuti, 92 (rispettivamente 60 e 32) ucraini.
Inoltre ci sono le perdite ucraine di sistemi antiaerei, abbastanza ingenti – e anche questo lo sappiamo – 95 tra strategici e tattici. Se il documento fosse vero, si capirebbe l’insistenza del NYT a dire che la propaganda russa ci ha messo le mani, visto che il quadro delle perdite non corrisponde affatto a quanto solitamente riportano i media occidentali (che poi sia più vicino alla realtà, abbiamo già capito, importa poco).
La seconda foto è il quadro generale delle attività NATO nel teatro europeo, con particolare attenzione alle attività di addestramento delle FFAA ucraine (segnate come “train and advise UAF”), con tanto di calendario dei corsi, alle attività di ricognizione aerea, alle munizioni GMLRS e 155 mm impiegate (fino al 1 marzo 9612 GMLRS e 952.856 proiettili da 155).
Al centro della pagina un dettaglio molto interessante: gli operativi delle forze speciali NATO in Ucraina, quantificati in 14 USA, 50 UK, 15 Francia, 17 Lettonia, 1 Olanda, per un totale di 97 – ma mancano i polacchi, che sappiamo per certo essere presenti – e il totale del personale militare USA in Ucraina, 100 unità di cui 71 del Dipartimento di Stato (i servizi segreti) e 29 del Dipartimento della Difesa (i militari).
Cosa facciano in Ucraina queste persone non è ovviamente specificato.
La terza foto è quella più interessante: il quadro delle unità delle FFAA ucraine di nuova costituzione che saranno impegnate nella controffensiva, con il dettaglio di tutti i mezzi a disposizione e del livello di addestramento.
Sono 9 addestrate ed equipaggiate dai paesi NATO e 3 dal comando ucraino (queste tre non sono descritte nello schema e della loro composizione, equipaggiamento e addestramento non si sa nulla), e sono considerate pronte per il 30 aprile.
In realtà, andando a controllare l’ultima colonna, si nota come addestramento (A) ed equipaggiamento (E) abbiano ancora bisogno di parecchio lavoro.
Sempre al 1 marzo, infatti, seguendo l’ordine dall’alto in basso notiamo che la 116a meccanizzata è A 60%, E 79%; la 47a meccanizzata è A 40%, E 40%; la 33a meccanizzata è A 20%, E 32%; la 21a meccanizzata è A 0%, E 38%; la 32a meccanizzata è A 0%, E 56%; la 37a meccanizzata è A 10%, E 43%; la 118a meccanizzata è A 0%, E 65%; la 117a meccanizzata è A 0%, E 50%; l’82à meccanizzata è A 0%, E 14%.Non un quadro esaltante, specie per ciò che riguarda l’addestramento.
Se il materiale fa sempre in tempo ad arrivare, al 1 marzo ci si troverebbe con 5 brigate su 9 completamente prive di addestramento, che durerebbe meno di due mesi.
Anche il computo dei mezzi è sensibilmente inferiore a quello che ci si aspetterebbe da nove brigate meccanizzate a pieno organico. Non faccio il breakdown brigata per brigata altrimenti questo post già lungo diventa l’Iliade, mi limito a fornire i dati in generale.
In dettaglio, i carri sono 43 T-64, 38 T-72, 31 PT-91 Twardy (i T-72 polacchi rimodernati), 28 T-55S (rimodernati), 14 Leopard 2A4, 18 Leopard 2A6, 14 Challenger 2, 31 AMX-10 (che si insiste a considerare carri armati anche se tecnicamente non lo sono), e altri 53 ancora non specificati e che potrebbero essere Leopard 1 o carri già in dotazione all’esercito ucraino.
I trasporto truppe e veicoli ruotati sono 131 M-113, 180 MaxxPro, 99 Bradley, 70 Senator, 51 Husky, 20 Bulldog, 28 Viking, 20 Xa185, 30 Wolf e 90 BMP di vario tipo.
L’artiglieria semovente conta 6 M-109, 20 SVRT, 20 AS-90, 10 2C1. Completano il quadro 100 pezzi di artiglieria trainata, che ovviamente assorbiranno parte dei veicoli ruotati per essere trainate sul campo di battaglia. Gli Stryker, alcuni dei quali già presenti in Ucraina, e il resto dei Bradley probabilmente andranno a equipaggiare le tre brigate organizzate dal comando ucraino.
Molto in sintesi, coi numeri non ci troviamo. Nessuna di queste brigate è a pieno organico e la media è di 30 carri e 90 blindati per brigata. Il personale dovrebbe aggirarsi intorno 20.000 uomini a volere abbondare, più le tre brigate ucraine con, ragionando per eccesso, altri 10.000 uomini.
Naturalmente (sempre ammesso chele cifre siano vere) all’offensiva potrebbero aggiungersi altre brigate non contemplate nel numero di quelle di nuova costruzione, col che si potrebbero raggiungere i 50-75.000 uomini che, a detta di molti analisti, l’Ucraina può mettere in campo. Tutto sta a vedere, appunto, se questi documenti sono reali o fasulli.
Le foto 4 e 5 ci interessano poco. La 4 è il dettaglio delle forze presenti in Donbas, per le quali vale il discorso fatto per la foto 1. La 5 è una stima dei tempi di disgelo, che pone verosimilmente l’inizio dell’offensiva per i primi di maggio.
* da Facebook
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa