Dalle urne elettorali in Slovacchia è uscito vincitore quello che l’Unione Europea non voleva, dando così un dispiacere sia a Bruxelles che a Kiev.
Lo spoglio dei voti ha incoronato vincitore, ma con una maggioranza relativa, il Partito Socialdemocratico “Smer” dell’ex premier Robert Fico, che ha già guidato l’esecutivo di Bratislava dal 2006 al 2010 e poi ancora dal 2012 al 2018.
Fico ha battuto il candidato liberale ed europeista Simecka, sostenuto dalla Ue e allineato all’attuale presidentessa della Repubblica, Susanna Kaputova, anche lei sponsorizzata da Bruxelles.
Prima e durante le elezioni, dalle capitali dell’Europa occidentale c’è stato un sistematico cannoneggiamento contro Fico, arrivando a livelli di demonizzazione che hanno rasentato l’isteria.
Al momento però Fico ha gettato acqua sul fuoco. “Il posto della Slovacchia resta all’interno della Ue e dell’area Schengen. Non abbiamo mai pensato a qualcosa di diverso”, ha dichiarato Robert Fico, incontrando i giornalisti, ricordando che a chi lo accusa che furono proprio i suoi governi a far entrare Bratislava prima dentro Schengen e poi dentro l’euro.
Ma è sul fronte della complicità europea con l’Ucraina nella guerra che Fico può dare seri dispiaceri, dando forza alla crescente esigenza di “disimpegno” dal sostegno militare incondizionato all’Ucraina da parte dell’Unione Europea. In campagna elettorale Fico ha infatti promesso di bloccare gli aiuti militari a Kiev, nonostante la Slovacchia sia stato praticamente il primo paese a mandare gli aiuti all’Ucraina.
“Questo Paese ha problemi più grandi degli aiuti all’Ucraina”, ha dichiarato Fico in campagna elettorale. “Fornendo sostegno finanziario all’Ucraina, prendiamo soldi dagli slovacchi che ne hanno più bisogno”.
Le cancellerie occidentali temono però che il ritiro della Slovacchia dalla campagna militare a sostegno dell’Ucraina – dopo quello dell’Ungheria – possa estendersiad altri, che potrebbero imitare le richieste di cessare o di ridurre gli aiuti militari a Kiev.
In campagna elettorale, Fico ha promesso di voler porre fine alle sanzioni contro la Russia e di opporsi agli aiuti militari in favore di Kiev. La Slovacchia porrà il veto ad una eventuale entrata dell’Ucraina nella NATO mentre è più possibilista rispetto alla sua adesione alla Ue.
In Slovacchia ha vinto dunque una sinistra socialdemocratica che non piace a Bruxelles e alle sinistre occidentali ma che piace al premier ungherese Viktor Orbán, il quale è stato fra i primi a felicitarsi con lui. Il partito socialdemocratico “Semer” di Fico al momento fa parte del gruppo dei socialisti nel Parlamento europeo.
La presidente slovacca Caputova ha dichiarato che: “In conformità con la Costituzione, domani autorizzerò il vincitore delle elezioni a formare il governo. Allo stesso tempo sono pronta a informare i leader dei partiti del mio procedere”.
Ci vorranno almeno due settimane per la formazione del nuovo governo e Fico sarà costretto a formare un governo di coalizione.
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