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Sempre più svedesi hanno bisogno di aiuto con il cibo

Il passaggio dalla “socialdemocrazia scandinava” al neoliberismo “frugale” imperante in Europa sta distruggendo il modello sociale svedese. Con effetti ormai visibili anche nelle strade e che investono non solo gli immigrati, ma anchei cittadini “indigeni”. L’adesione alla Nato e il risorgente razzismo sembrano il coronamento obbligato di questo ritorno all’Ottocento.

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Sempre più svedesi hanno bisogno di aiuto con il cibo. La distribuzione e la vendita di prodotti alimentari scontati da parte della City Mission sono aumentate di oltre il 50% nella prima metà di quest’anno, in tonnellate.

A Karlstad il pane che prima veniva bruciato ora viene invece distribuito ai bisognosi

È umiliante stare qui, ma devo farlo“, dice Enes, che ha tre figli ed è lì diverse ore prima dell’inizio della distribuzione.

Ogni settimana il pane avanzato dai negozi del Värmland viene raccolto per essere portato all’incenerimento. Da qualche mese il camion del pane va invece alla Stadsmissionen di Karlstad, dove ogni volta che c’è la distribuzione del pane si forma una lunga coda.

In precedenza, veniva incenerito e dato alle fiamme. Adesso chi viene qui può scegliere quello che vuole e stasera lo serve ai propri figli, dice Marie Björklind, responsabile delle operazioni alla Stadsmissionen di Karlstad.

Diverse grandi organizzazioni umanitarie come l’Esercito della Salvezza, la Croce Rossa e la Missione cittadina segnalano un bisogno sempre crescente di aiuto per il cibo. L’aumento si registra soprattutto tra i single e i pensionati, e sempre più bambini cercano attività dove c’è qualcosa da mangiare.

Vogliono pane e riso, cose semplici, ma chiedono anche medicine, per esempio. “Quello che molte persone danno per scontato di avere a casa“, dice Marie Björklind.

Per Enes la lunga attesa ripaga. Ha lavorato per molti anni come autista di autobus, ma da quando ha sofferto di una grave malattia cardiaca non gli è più permesso guidare un autobus e per lui è importante la distribuzione del pane. Adesso è lui il primo ad alzarsi quando i cancelli aprono alle undici e può scegliere tra le pile di pane i preferiti dei suoi figli.

Vabbè. I bambini sono la mia vita. Faccio tutto per loro“, dice.

Nel clip potete vedere la coda per la distribuzione del pane e sentire di più sul crescente bisogno di aiuto con il cibo.

* da SVT

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