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I prigionieri palestinesi sottoposti ad un massacro come a Gaza e in Cisgiordania

I prigionieri in tutte le carceri sono sottoposti ad un grave e continuo massacro sionista dal 7 ottobre, in presenza del silenzio, del blackout e dell’incuria da parte delle istituzioni internazionali, in particolare della Croce Rossa Internazionale.

Ciò che sta accadendo nelle carceri israeliane è molto serio. I prigionieri stanno affrontando la più feroce campagna di repressione e abusi della loro storia, sponsorizzata e supervisionata dal criminale di guerra Itamar Ben-Gvir, nel mezzo di una politica di esecuzioni sul campo contro chiunque affronti questo attacco, che ha portato alla morte di cinque prigionieri dal 7 ottobre, e l’espansione delle politiche di repressione, abuso e imprigionanamento.

La confisca dei materassi e degli indumenti invernali durante il freddo e rigido inverno, e l’impedimento ai prigionieri di ottenere il minimo necessario per il loro fabbisogno alimentare e igienico e il diritto alle cure attraverso la continua chiusura degli ambulatori medici, aumenta la sofferenza dei prigionieri e mette a grave rischio la vita di decine di prigionieri malati.

Ciò in aggiunta all’arresto del movimento dei prigionieri e alla loro detenzione per più di 40 giorni all’interno delle sezioni, all’interruzione del tempo in cortile, al divieto di visite e incontri con gli avvocati, alla ripetuta invasione di strumenti repressivi sionisti nelle carceri e all’assedio dell’esercito all’esterno delle carceri e intensificando l’isolamento e le misure punitive contro la leadership del movimento dei prigionieri.

Ciò che sta accadendo nelle carceri può essere descritto solo come una guerra genocida contro il movimento dei prigionieri, così come accade alla nostra gente nel settore e in Cisgiordania.

L’occupazione sionista procrastina ancora nel liberare il compagno leader Walid Daqqah, uno dei simboli di questo di questa sofferenza costante.

Sebbene abbia finito di scontare la pena dal 24 marzo 2023 e nonostante soffra di una grave malattia cronica, Israele continua a respingere la richiesta di rilascio, nel tentativo sistematico di giustiziarlo nel contesto della politica di negligenza medica e l’assalto al movimento dei prigionieri che ha portato all’elevazione di dozzine di prigionieri morti e alla sofferenza di centinaia di prigionieri malati che affrontano un destino sconosciuto.

Le gravi condizioni di salute di Walid Daqqah, il suo grave pallore e la stanchezza indicano che è stato sottoposto per molti mesi ad una politica sistematica di torture e abusi. Il suo trasferimento dalla clinica della prigione di Ramla alla prigione di Gilboa, nonostante soffrisse di una grave malattia, rappresenta un brutale crimine sionista che ha deliberatamente preso di mira la sua vita.

Il Fronte invita le istituzioni internazionali e dei diritti umani, in particolare la Croce Rossa, ad assumersi la responsabilità e a fermare la politica del silenzio e della complicità, intervenendo urgentemente per inviare comitati internazionali per verificare le condizioni dei prigionieri all’interno delle carceri, e per evidenziare le sistematiche esecuzioni e politiche repressive contro i prigionieri che vengono oscurate dall’occupazione.

Il FPLP chiede di documentare e deferire questi crimini alla Corte penale internazionale e lancia un appello urgente ai popoli liberi del mondo, alle istituzioni internazionali interessate alla questione dei prigionieri e ai comitati di solidarietà in tutto il mondo affinché ricevano la più ampia solidarietà possibile con i prigionieri che sono sottoposti a un totale crimine di guerra con il via libera del governo di occupazione sionista. e il criminale fascista e razzista Ben Gvir.

21/11/23

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