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Polonia. Sull’”europeista” Tusk incombe il blocco ai confini con l’Ucraina

Il primo ministro polacco Donald Tusk, recentemente eletto, si è impegnato a porre fine al blocco di camionisti e agricoltori polacchi ai confini con l’Ucraina, ma i membri della sua stessa coalizione di governo hanno indicato che intendono mantenere il divieto di importazione di grano ucraino a prezzi ribassati che ha mandato in crisi gli agricoltori polacchi.

L’associazione degli agricoltori polacchi United Village ha dichiarato infatti di essersi unita al blocco del confine polacco-ucraino al valico Yahodyn-Dorohusk iniziato ieri.

I camionisti polacchi hanno bloccato quattro valichi con l’Ucraina, tra cui Yahodyn-Dorohusk, da novembre per protestare contro la liberalizzazione delle regole di transito dell’UE per i camionisti ucraini.

Un sindaco locale aveva revocato il permesso per le proteste a Dorohusk l’11 dicembre, citando potenziali perdite materiali e un rischio per i posti di lavoro, ma un tribunale della città di Lublino ha annullato il divieto il 15 dicembre, aprendo la strada a una ripresa del blocco.

Uno dei leader degli agricoltori polacchi, Radalf Mekler ha annunciato una serie di richieste che includevano il divieto di importazione di zucchero dall’Ucraina, compensazioni per la produzione polacca di mais e pagamenti di sussidi per gli agricoltori.

Gli agricoltori si sono uniti ai camionisti polacchi alla protesta al confine, sostenendo che, nonostante il divieto di transito del grano ucraino attraverso il paese, il mercato interno è stato ancora colpito e le autorità non hanno adottato misure sufficienti per proteggere gli agricoltori polacchi.

Le controversie sul divieto di importazione di grano ucraino hanno visto anche tensioni diplomatiche a settembre.

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