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Usa su più fronti, dall’Ucraina allo Yemen

Nelle ultime 48 ore sia Putin che Lavrov hanno ribadito, visto che se ne sentiva la necessità, che la Russia non ha intenzione di invadere la NATO. Secondo Putin è un’idea assolutamente stupida e gli USA lo sanno benissimo, perché la Russia “non ha alcuna ragione e nessun interesse, né geopolitico, né economico, né politico, né militare, di combattere con i paesi NATO“.

Non ci sono contenziosi territoriali, non c’è il desiderio di peggiorare ulteriormente i rapporti.

Lavrov è stato un po’ più duro: la NATO vuole un cessate il fuoco solo per poter riarmare l’Ucraina, la Federazione russa non ha intenzione di attaccare la NATO ed è l’Occidente che fa di Mosca un nemico, e le dichiarazioni del presidente degli USA e del capo del Pentagono che la Russia dopo l’Ucraina intende “passare alla NATO” segnalano solo che sono disperati.

Quindi pace e bene.

Intanto, la situazione nel Mar Rosso va seguita con attenzione. Dopo i ripetuti attacchi dei giorni scorsi alle navi da trasporto, varie compagnie di navigazione (CMA-CGM, Hapag-Lloyd, Maersk e MSC, ossia il 53% del trasporto container globale, più BP, Euronav e Frontline) hanno deciso di rinunciare alla rotta del Canale di Suez e doppiare invece il capo di Buona Speranza.

Più sicuro, ma molto più lungo – in questo modo la tratta Singapore-Rotterdam diventa di 11.720 miglia invece che 8.440, circa il 40% in più. Si prevedono ritardi a catena nella logistica mondiale, oltre a un aumento dei prezzi sia a causa dell’aumento dei premi assicurativi che delle spese per il carburante.

Per risolvere il problema gli USA stanno mettendo i piedi (in mare, vabbè…) una mini-“coalizione dei volenterosi”, che al momento conta loro stessi, le navi NATO in giro da quelle parti (poche), Arabia Saudita ed Emirati Arabi.

La “USS Dwight D. Eisenhower” ha lasciato il Golfo Persico e si sta dirigendo nel Mar Rosso, verosimilmente per prendere parte alle operazioni.

L’Egitto, dato inizialmente per partecipante, ha ovviamente fatto sapere che non ha la minima idea di impegnarsi in un’azione del genere.

Non è chiaro se la coalizione si limiterà a scortare le navi o se sono in programma attacchi alle strutture militari houthi. Lo scopriremo come al solito nei prossimi giorni, io intanto allego una carta con segnate le navi militari che girano da quelle parti.

PS – La cosa è passata un po’ in sordina (non sui canali militari, ovvio) ma è molto interessante: per la prima volta una nave, la Palatium III della MSC, è stata colpita da un missile anti-nave balistico, dimostrando che l’Iran ha padroneggiato una tecnologia considerata molto promettente ma altrettanto tecnicamente complessa. Non c’è grande entusiasmo al Pentagono per questo sviluppo.

EDIT – Proprio mentre scrivevo è stata diffusa la notizia, che va confermata , che il gruppo navale della portaerei “USS Carl Vinson” sta lasciando le acque del Mar Cinese Meridionale e fa rotta verso ovest.

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