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Israele prepara escalation militare in Libano

Le Forze armate israeliane stanno pianificando un’offensiva di terra nel Libano meridionale, rischiando di avviare un’ulteriore escalation nel conflitto in corso in Medio Oriente.

Secondo quanto riportano fonti del quotidiano britannico The Times, le Forze armate israeliane vorrebbero far arretrare le posizioni del movimento sciita libanese Hezbollah dal sud del Libano a ridosso del fiume Litani, una linea di demarcazione di importanza simbolica per entrambe le parti.

Il giornale israeliano Times of Israel riferisce che Israele in queste settimane ha intensificato la pressione sugli Stati Uniti e su vari paesi dell’Unione Europea per modificare l’applicazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che ha posto fine alla seconda guerra del Libano nel 2006 e ha stabilito che Hezbollah non deve piazzare i suoi operativi a sud del fiume Litani in Libano.

Il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen ha annunciato domenica che Israele e Francia hanno istituito un “gruppo di lavoro congiunto… con l’obiettivo di coordinare l’attuazione della risoluzione 1701.”

Durante un incontro con la sua omologa francese Catherine Colonna, che si trovava in Israele per la seconda volta da quando è scoppiata la guerra tra Israele e Hamas, Cohen ha affermato: “Solo l’attuazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza e l’allontanamento di Hezbollah dal confine con Israele impediranno la guerra in Libano”.

Su un eventuale offensiva militare nel sud del Libano, il britannico Times riporta alcune dichiarazioni di alti ufficiali israeliani. “Le Idf sono pronte”, ha dichiarato il tenente colonnello Jonathan Conricus, portavoce delle Idf, aggiungendo: “Il capo di Stato maggiore dell’Idf ha approvato i piani e definito i programmi per essere preparati a questo punto”.

Tra i membri del gabinetto di guerra, secondo quanto riportato dal quotidiano britannico, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, sembra essere il più nervoso all’idea di iniziare un conflitto su un nuovo fronte, mentre il ministro della Difesa ed ex generale dell’Idf, Yoav Gallant, si è mostrato ottimista sulle possibilità di infliggere seri danni a Hezbollah.

Gallant domenica ha nuovamente minacciato di intensificare bruscamente l’azione militare contro Hezbollah.

L’emittente Al Manar riferisce che il deputato libanese Mohammed Raad – del gruppo parlamentare Lealtà alla Resistenza – ha affermato che, alla luce della barbarie sionista contro Gaza, Hezbollah continuerà a colpire i siti di occupazione israeliana al confine con il Libano al fine di proteggere tutto il popolo libanese dalla criminalità del nemico.

Raad ha sottolineato che il nemico ha visto tutta la potenza di Hezbollah, aggiungendo che la Resistenza ha chiari i modi per difendere il Libano nonostante tutte le minacce sioniste e occidentali al riguardo.

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3 Commenti


  • Mauro

    ..Il pubblico a casa non vede l’ora…


  • Matteo

    Israele ha capito che tanto in Occidente nessuno si azzarda a comminargli neppure mezza sanzione per il genocidio e i crimini di guerra in corso a Gaza. E allora ecco che vuole pure allargare il conflitto contro Hezbollah. Dal loro punto di vista è perfino comprensibile. In ogni caso l’Occidente – aspettando Trump prossimo presidente Usa, Draghi prossimo presidente della Commissione Europea e la von der Leyen Segretaria della Nato (della serie: la pace è alle porte) – non potrà mai più blaterare di dirittoumanismo et similia per i prossimi decenni almeno…


  • Lollo

    Mi pare evidente dopo settant’anni che Israele, come gl’ americani, non ha imparato che occupazione forzata e violenza, generano solo altra violenza. il terzo conflitto mondiale s’ avvicina a grandi passi. Non è detto che a farlo scoppiare siano i Russi. Ma gl’ ebrei.

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