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A Gaza bombe e resistenza. L’Onu chiede lo stop alla repressione in Cisgiordania

I continui bombardamenti israeliani su Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, dalla mattina hanno provocato la morte di 17 palestinesi, tra cui cinque bambini. Almeno 50 palestinesi sono stati uccisi nel bombardamento israeliano di questa mattina sulle case dei cittadini a Beit Lahia nel nord della Striscia, Al-Maghazi nel suo centro e Khan Yunis nel suo sud.
Si segnalano ancora duri scontri tra la Resistenza e le forze d’invasione israeliane nel campo di Bureij, nel centro di Gaza. Due ufficiali e un sottufficiale israeliani sono stati uccisi giovedi nei combattimenti. Si tratta del maggiore Dvir David Fima, del capitano Neriya Zisk, e del sergente di prima classe Asaf Pinhas Tubul, Nove soldati israeliani sono rimasti feriti nelle battaglie nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. I soldati israeliani uccisi fino ad ora sono saliti a 501 secondo le fonti di Tel Aviv.

Il Times of Israel riferisce che il ministero della Difesa israeliano ha dichiarato a metà dicembre che oltre 6.000 membri delle forze di sicurezza del paese – tra cui soldati, polizia e altre agenzie – sono stati feriti da quando i combattenti di Hamas hanno fatto irruzione nel sud di Israele il 7 ottobre. Quasi 900 di questi sono soldati feriti da quando Israele ha iniziato la sua offensiva di terra a Gaza alla fine di ottobre, in cui le truppe si sono impegnate in combattimenti ravvicinati con i combattenti di Hamas a Gaza. 

Le Brigate Al-Qassam rivendicano di aver abbattuto un aereo da ricognizione israeliano Skylark 2, in missione di intelligence nell’area di Tal al-Zaatar, nel nord della Striscia di Gaza, mentre le sirene hanno suonato nel sud di Asqalan (Ashkelon) per il lancio di razzi da Gaza.

Le Brigate Al Quds (braccio militare della Jihad Islamica) rivendicano di aver bombardato soldati e veicoli militari israeliani a est di Khan Yunis e un quartier generale di comando e controllo a sud-est del quartiere di Zaytoun con missili e colpi di mortaio. Due veicoli militari israeliani sono stati colpiti con due proiettili RPG nella zona di Al-Tuffah, a est di Gaza City. Tutte le organizzazioni della resistenza palestinese risultano impegnate in feroci scontri con i militari israeliani nell’asse di Al-Tuffah.

Gli Hezbollah rivendicano di aver colpito la caserma di Ramim e i soldati nelle vicinanze della caserma di Mitat. Un un veicolo israeliano sarebbe stato colpito all’interno della caserma Ramot Naftali. In una nota affferma inoltre che i propri combattenti hanno preso di mira il sito militare israeliano di Al-Samaqa nelle fattorie libanesi occupate di Shebaa. L’esercito israeliano afferma di aver effettuato attacchi “diffusi” ad Ayta ash Shab e Ramyeh, nel sud del Libano, così come in altre aree.

L’Onu ha esortato Israele a mettere fine alle “uccisioni illegali” di palestinesi in Cisgiordania,

Anche in Cisgiordania situazione dei diritti umani dei palestinesi si sta rapidamente deteriorando. “L’uso di tattiche e armi militari, l’uso della forza non necessaria o sproporzionata e l’applicazione di restrizioni di movimento ampie, arbitrarie e discriminatorie che colpiscono i palestinesi sono estremamente preoccupanti”, ha detto in una nota l’Alto Commissario Onu per i Diritti Umani Volker Turk.

Il dopoguerra a Gaza prevede l’occupazione militare israeliana

Nella serata di ieri, per la prima volta dal 7 ottobre, il gabinetto di guerra d’Israele ha tenuto una riunione per discutere del piano di gestione della Striscia di Gaza nella fase post bellica. Lo ha reso noto il quotidiano israeliano “The Times of Israel”. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha offerto scarsi dettagli sui temi affrontati, limitandosi ad affermare che “Israele non permetterà mai all’Autorità nazionale palestinese (Anp) di governare la Striscia” e che “le Forze di difesa israeliane (Idf) manterranno il controllo di sicurezza generale sulla zona”.

 

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4 Commenti


  • Mat

    Non riesco ancora a capire il perché non vengono applicate le immancabili sanzioni ad Israele? Per Russia e Venezuela non hanno esitato ad applicarle, Israele che sta perpetuando un genocidio con le note modalità naziste, impedendo anche l’entrata degli aiuti umanitari ai civili, loro sono esenti o soltanto privilegiati?


    • Redazione Contropiano

      Il problema sta nel controllo del sistema di pagamenti internazionali, che per decenni è stato un monopolio Usa (con lo Swift). Ma ora stanno emergendo altri sistemi concorrenti…


  • Andrea Vannini

    le sanzioni usa a israele? fantapolitica. le sanzioni usa (illegali, solo l’ onu é legittimata a sanzionare) sono un’ arma che gli imperialisti usano contro chi non si piega agli ordini dell’ impero. per fortuna (per merito di Russia e Venezuela) un’ arma sempre piu’ spuntata. per piegare (meglio schiacciare) l’ entità sionista-fascista serve altro. benissimo la campagna b.d.s. ma la Resistenza armata del popolo palestinese, la solidarietà internazionalista (l’ esempio dato dagli huthi é eccezionale) é la via da seguire


  • Mat

    Sono d’accordo Andrea, la mia era una provocazione al sistema ridicolo delle sanzioni, più che una considerazione.
    Anch’io concordo, ci vogliono soltanto azioni concrete, quelle degli huthi nel Mar Rosso, quelle che gli Stati Arabi non fanno, ma propongono solidarietà a parole ma nessuna risposta concreta

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