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Le pulsioni guerrafondaie della Germania. Entro cinque anni guerra contro la Russia

Entro i prossimi cinque anni la Germania deve arrivare pronta all’eventualità di una guerra con la Russia. Ad affermarlo è stato il capo di Stato maggiore della Difesa tedesca, il generale Carsten Breuer, in un’intervista al quotidiano “Welt am Sonntag”.

L’affermazione del generale segue quella fatta a gennaio dal ministro della Difesa di Berlino, Boris Pistorius, secondo il quale una guerra con Mosca potrebbe avvenire entro i prossimi 5-8 anni.

La capacità militare significa “molto di più” della capacità difensiva, ha continuato Breuer. Oltre all’impegno personale e materiale, si tratta anche del “necessario cambio di mentalità, che dobbiamo subire“. Ciò che serve è un “cambiamento di pensiero, sia nella società che, soprattutto, nella Bundeswehr“.

A proposito del sostegno tedesco a Kiev, il capo di Stato maggiore ha detto di non vedere “una consapevole limitazione” degli aiuti. Un limite, invece, sta nelle capacità industriali tedesche, che vanno ampliate, ha ammesso Breuer.

Alla vigilia dell’annuale Conferenza sulla Sicurezza che si tiene a Monaco di Baviera, le dichiarazioni del capo di stato maggiore tedesca suonano particolarmente inquietanti ma non devono sorprendere. Le pulsioni guerrafondaie del cancelliere Scholtz e della sua coalizione con Verdi e Liberali sono note da tempo.

Occorre rammentare che gli Stati Uniti e la Germania sono di gran lunga i più importanti fornitori di armi dell’Ucraina. Scholz stima in oltre 30 miliardi di euro il valore degli armamenti forniti e promessi dalla Germania. Gli Stati Uniti stimano il volume dei loro aiuti militari a 44 miliardi di dollari USA (circa 41 miliardi di euro).

I due capi di stato si sono incontrati a Washington dove Biden ha infilato un altro paio di gaffe. Sia Scholz che Biden stanno lottando all’interno dei propri establishment per mantenere gli aiuti militari all’Ucraina.

“All’inizio dell’anno, il cancelliere federale tedesco ha lanciato un’iniziativa per convincere i partner dell’UE, in particolare quelli economicamente forti come Francia, Spagna e Italia, a fornire un maggiore sostegno alle forze armate ucraine” scrive il giornale tedesco Handesblatt sottolineando però che “finora, il successo è stato moderato”.

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2 Commenti


  • Lollo

    Il che in un futuro scontro Nato – Russia avrebbe il suo senso. Contrariamente ad Italia ed altre nazioni latine infatti, i tedeschi si sono mantenuti stretti gli stabilimenti industriali. Li hanno fatti crescere anche tecnologicamente. Stabilimenti auto e camion o mezzi agricoli potrebbero essere riconvertiti in produzione armamenti. Unica via perché non esistono vere e proprie fabbriche d’ armi per la grande produzione. Come fece l’ america nel 1940. Ma a differenza degl’ americani ai tedeschi manca il petrolio per i mezzi, la polvere da sparo e l’ energia per fare funzionare ottimamente tale apparato bellico. In sostanza le vedo come intenzioni ben poco fattibili.


  • Danilo Franzoni

    Buona sera,
    Caro lollo, è per questo che la Germania ha chiesto aiuto, non avendo compagnie petrolifere di bandiera, si vede costretta a chieder alla Francia (Total) Alla Spagna (Repsol) all‘Italia (Eni) forniture per il fabbisogno energetico!
    Comunque non dimenticare che anche in Italia si produce ancora:
    Bolzano (Iveco Defense) Distretto Bresciano con l‘Oto Melara!
    E gli Elicotteri dell‘Agusta-Westland in quel di Varese e paraggi!
    In ogni caso, se indirizzassimo tutte queste “energie“ verso la conquista dello spazio, e lo avessimo fatto anche in passato, ora avremmo potuto già aver colonizzato l‘intero sistema solare…

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