Si estende a nord il fronte del conflitto in Medio Oriente. Questa notte Israele ha bombardato la città siriana settentrionale di Aleppo. Sono rimaste uccise 38 persone, tra cui cinque militanti di Hezbollah: lo affermano fonti della sicurezza locale, citate dall’agenzia di stampa britannica Reuters. Il Ministero della Difesa siriano afferma che diversi civili e militari sono stati uccisi in seguito ad attacchi dell’esercito israeliano e di un gruppo militante nella città settentrionale di Aleppo.
Il governo siriano non ha fornito al momento cifre sul numero delle vittime. Una fonte militare ha detto all’agenzia di stampa ufficiale Sana che “verso l’1:45 il nemico israeliano ha lanciato un attacco aereo dalla direzione di Athriya, a sudest di Aleppo”, aggiungendo che “civili e personale militare” sono stati uccisi e feriti nell’attacco.
A sostegno del popolo e della resistenza palestinese a Gaza e alla luce dell’aggressione israeliana a diversi villaggi del Libano meridionale, Hezbollah ha continuato a colpire postazioni e città israeliane al confine libanese,
I media di Hezbollah hanno rilasciato una serie dichiarazioni consecutive per illustrare gli attacchi e i loro risultati.
Un comunicato diffuso dalla televisione Al Manar menziona che la Resistenza islamica islamica ha bombardato giovedì mattina gli insediamenti israeliani di “Goren” e “Shlomi” e la sede del comando del battaglione Liman, appena costituito, con proiettili di artiglieria.
Presi di mira anche i siti di Al-Sammaqa e il sito di Al-Ramtha, nelle colline libanesi occupate di Kfarshouba, con missili, colpendo direttamente l’obiettivo.
Mercoledi in Libano sette persone sono state uccise dai raid israeliani, inclusi alcuni paramedici, in due incursioni nelle città meridionali di Naqoura e Teir Harfa
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