Menu

Nazioni Unite: “I Palestinesi hanno diritto alla loro autodeterminazione”

Il testo integrale della risoluzione approvata dalla Assemblea Generale delle Nazioni Unite con 143 voti a favore, 9 contrari e 27 astenuti (tra cui l’Italia).

A votare contro sono stati gli USA, Israele, Ungheria, Repubblica Ceca, Argentina, Palau, Nauru, Micronesia, Papua Nuova Guinea.

L’Italia si è astenuta insieme ad Albania, Bulgaria, Austria, Canada, Croazia, Fiji, Finlandia, Georgia, Germania, Lettonia, Lituania, Isole Marshall, Olanda, Macedonia del Nord, Moldavia, Paraguay, Romania, Vanuatu, Malawi, Principato di Monaco, Ucraina, Gran Bretagna, Svezia e Svizzera.

Tutto il resto del mondo ha votato a favore della risoluzione sulla Palestina.

****

L’Assemblea Generale ,

Guidati dagli scopi e dai principi della Carta delle Nazioni Unite, e sottolineando a questo riguardo il principio dell’uguaglianza dei diritti e dell’autodeterminazione dei popoli,

Ricordando le sue risoluzioni pertinenti, comprese le sue risoluzioni riguardanti la questione della Palestina, inclusa, tra l’altro , la risoluzione ES-10/22 del 12 dicembre 2023,

Ricordando le pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza, Ricordando la sua risoluzione 2625 (XXV) del 24 ottobre 1970, con la quale affermava, tra l’altro , il dovere di ogni Stato di promuovere, attraverso un’azione congiunta e separata, la realizzazione del principio dell’uguaglianza dei diritti e dell’autodeterminazione dei popoli, Sottolineando l’importanza di mantenere e rafforzare la pace internazionale fondata sulla libertà, sull’uguaglianza, sulla giustizia e sul rispetto dei diritti umani fondamentali,

Riaffermando la sua risoluzione 3236 (XXIX) del 22 novembre 1974 e tutte le risoluzioni pertinenti, inclusa la risoluzione 78/192, che riafferma il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione, compreso il diritto al proprio Stato indipendente di Palestina,

Riaffermando il principio, in linea con la Carta, dell’inammissibilità dell’acquisizione di territorio con la forza,

Sottolineando la necessità del rispetto e della preservazione dell’unità territoriale, della contiguità e dell’integrità di tutto il territorio palestinese occupato, compresa Gerusalemme Est,

Riaffermando le sue risoluzioni 43/176 del 15 dicembre 1988 e 77/25 del 30 novembre 2022 e tutte le risoluzioni pertinenti riguardanti la soluzione pacifica della questione palestinese, che, tra l’altro , sottolineano la necessità del ritiro di Israele dai territori palestinesi occupati dal 1967, compresa Gerusalemme Est, la realizzazione dei diritti inalienabili del popolo palestinese, in primo luogo il diritto all’autodeterminazione, compreso il diritto ad uno Stato indipendente, la completa cessazione di tutte le attività di insediamento israeliano nei territori palestinesi occupati, compresa la parte orientale Gerusalemme,

Riaffermando il suo fermo sostegno, in conformità con il diritto internazionale, per una pace giusta, duratura e globale in Medio Oriente sulla base delle pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite, inclusa la risoluzione 2334 (2016) del Consiglio di Sicurezza del 23 dicembre 2016, i termini dell’accordo di Madrid riferimento, compreso il principio “terra in cambio di pace”, l’Iniziativa di pace araba e la soluzione a due Stati di Israele e Palestina, che vivono fianco a fianco in pace e sicurezza entro confini riconosciuti, basati sui confini precedenti al 1967,

Ricordando le sue risoluzioni pertinenti sullo status della Palestina nell’Assemblea Generale, comprese le risoluzioni 3210 (XXIX) del 14 ottobre 1974 e 3237 (XXIX) del 22 novembre 1974, risoluzione 43/177 del 15 dicembre 1988, risoluzione 52/250 del 7 luglio 1998, delibera 67/19 del 29 novembre 2012 e delibera 73/5 del 16 ottobre 2018,

Rilevando che lo Stato di Palestina è parte di numerosi strumenti conclusi sotto gli auspici delle Nazioni Unite e ha aderito a numerose agenzie e organismi specializzati delle Nazioni Unite come membro a pieno titolo, Consapevole che lo Stato di Palestina è membro a pieno titolo della Lega degli Stati Arabi, del Movimento dei Paesi Non Allineati, dell’Organizzazione per la Cooperazione Islamica, del Gruppo degli Stati dell’Asia-Pacifico e del Gruppo dei 77 e della Cina,

Avendo esaminato il rapporto speciale del Consiglio di Sicurezza all’Assemblea Generale (A/78/856), Sottolineando la propria convinzione che lo Stato di Palestina è pienamente qualificato per diventare membro delle Nazioni Unite in conformità con l’Articolo 4 della Carta,

Prendendo atto delle diffuse affermazioni di sostegno dei Membri delle Nazioni Unite all’ammissione dello Stato di Palestina come membro delle Nazioni Unite,

Esprimendo profondo rammarico e preoccupazione per il fatto che, il 18 aprile 2024, un voto negativo di un membro permanente del Consiglio di Sicurezza abbia impedito l’adozione del progetto di risoluzione sostenuto da dodici membri del Consiglio che raccomandava l’ammissione dello Stato di Palestina a membro degli Stati Uniti Nazioni,

Ricordando che l’ adesione alle Nazioni Unite è aperta a tutti gli Stati amanti della pace che accettano gli obblighi contenuti nella Carta e, a giudizio dell’Organizzazione, sono in grado e disposti ad adempiere a tali obblighi Determina che lo Stato di Palestina è qualificato per diventare membro delle Nazioni Unite in conformità con l’articolo 4 della Carta e dovrebbe quindi essere ammesso come membro delle Nazioni Unite;

Raccomanda pertanto al Consiglio di Sicurezza di riconsiderare favorevolmente la questione, alla luce di questa determinazione e del parere consultivo della Corte Internazionale di Giustizia del 28 maggio 1948, e in stretta conformità con l’articolo 4 della Carta delle Nazioni Unite;

Decide , in via eccezionale e senza creare precedenti, di adottare le modalità stabilite nell’allegato alla presente risoluzione per la partecipazione dello Stato di Palestina alle sessioni e ai lavori dell’Assemblea Generale e alle conferenze internazionali convocate sotto gli auspici dell’Assemblea o di altri organi delle Nazioni Unite, nonché nelle conferenze delle Nazioni Unite; Chiede al Consiglio Economico e Sociale, nella misura in cui i diritti in questione potrebbero essere esercitati da un non membro del Consiglio, e ad altri organi, agenzie specializzate, organizzazioni ed entità competenti all’interno del sistema delle Nazioni Unite di applicare le modalità sopra menzionate;

Riafferma il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione, compreso il diritto al proprio Stato indipendente di Palestina; sottolinea che il rispetto e il rispetto della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale costituiscono una pietra angolare della pace e della sicurezza nella regione;

Chiede sforzi rinnovati e coordinati da parte della comunità internazionale volti a raggiungere senza indugio la fine dell’occupazione israeliana iniziata nel 1967 e una soluzione giusta, duratura e pacifica della questione palestinese e del conflitto israelo-palestinese, in conformità con il diritto internazionale , le pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite, compresa la risoluzione 2334 (2016) del Consiglio di Sicurezza, il mandato di Madrid, compreso il principio “terra in cambio di pace”, e l’Iniziativa di pace araba e riaffermando a questo riguardo il suo fermo sostegno alla soluzione a due Stati del Israele e Palestina, che vivono fianco a fianco in pace e sicurezza entro confini riconosciuti, basati sui confini precedenti al 1967;

Chiede al Segretario Generale di adottare le misure necessarie per attuare la presente risoluzione;

Decide di aggiornare temporaneamente la decima sessione straordinaria d’emergenza e di autorizzare il Presidente dell’Assemblea Generale nella sua sessione più recente a riprendere la riunione su richiesta degli Stati membri. Gli ulteriori diritti e privilegi di partecipazione dello Stato di Palestina saranno attuati attraverso le seguenti modalità a partire dalla 79a sessione dell’Assemblea Generale, senza pregiudizio dei suoi diritti e privilegi esistenti:

(a) Il diritto di essere seduti tra gli Stati membri in ordine alfabetico;

(b) Il diritto di iscrizione nell’elenco degli oratori su punti all’ordine del giorno diversi dalle questioni palestinesi e mediorientali nell’ordine in cui indica il suo desiderio di parlare;

(c) Il diritto di rilasciare dichiarazioni a nome di un gruppo, anche tra rappresentanti di grandi gruppi; (d) Il diritto di presentare proposte ed emendamenti e di introdurli, anche oralmente, anche a nome di un gruppo; (e) Il diritto di co-sponsorizzare proposte ed emendamenti, anche per conto di un gruppo;

f) il diritto di rendere dichiarazioni di voto a nome degli Stati membri di un gruppo;

(g) Il diritto di replica sulle posizioni di un gruppo;

(h) Il diritto di sollevare mozioni procedurali, comprese mozioni d’ordine e richieste di mettere in votazione proposte, compreso il diritto di contestare la decisione del presidente, anche a nome di un gruppo;

(i) Il diritto di proporre punti da inserire nell’ordine del giorno provvisorio delle sessioni ordinarie o straordinarie e il diritto di richiedere l’inclusione di punti supplementari o aggiuntivi nell’ordine del giorno delle sessioni ordinarie o straordinarie;

(j) Il diritto dei membri della delegazione dello Stato di Palestina ad essere eletti come funzionari nella Commissione plenaria e principale dell’Assemblea Generale;

(k) Il diritto alla piena ed effettiva partecipazione alle conferenze delle Nazioni Unite e alle conferenze e agli incontri internazionali convocati sotto gli auspici dell’Assemblea Generale o, come appropriato, sotto gli auspici di altri organi delle Nazioni Unite, in linea con la sua partecipazione all’Assemblea Generale Forum politico di alto livello.

(l) Lo Stato di Palestina, nella sua qualità di Stato osservatore, non ha il diritto di voto nell’Assemblea Generale o di presentare la propria candidatura agli organi delle Nazioni Unite.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

2 Commenti


  • Pasquale

    Intanto nessuno ferma l’ esercito criminale di Israele e a Gaza il genocidio continua … bla bla bla.


  • Pippo

    una decisione giustissima che però si infrangerà contro il muro del consiglio di sicurezza, dove gli stati Uniti porranno il veto. ormai le nazioni Unite non hanno più senso di esistere

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *