La guerra in Ucraina avrebbe potuto finire già due anni, ma questo esito è stato impedito. Un recente articolo pubblicato da Foreign Affairs , che ha consultato numerosi protagonisti del contesto diplomatico intorno alla prima fase della guerra in Ucraina, ha confermato che già nei primi due mesi del conflitto si erano tenuti dei negoziati che avrebbero potuto mettere fine alla guerra e che l’accordo tra Russia e Ucraina era prossimo alla finalizzazione e non una semplice ipotesi di lavoro.
Le trattative iniziarono all’inizio di marzo, in Bielorussia, con la mediazione di Lukashenko, e proseguirono poi in Turchia. Una bozza di accordo (Key Provisions of a Treaty on Ukraine Neutrality and Security Guarantees) venne annunciato a Istanbul con un comunicato seguito all’incontro del 29 marzo. Vennero, infine, scambiate varie versioni del testo – l’ultima il 15 aprile – e si prevedeva che i due presidenti potessero risolvere gli ultimi punti controversi e firmare a fine aprile o poco dopo.
Le fonti sentite da Foreign Affairs non negano affatto che la decisione di Zelensky di affossare il piano negoziale sia stata influenzata dal messaggio negativo portato da Boris Johnson, arrivato in visita a Kyev il 9 aprile: “non vi fidate di accordi firmati da Putin, continuate a combattere, vi forniremo gli aiuti necessari”.
Non è un mistero che Johnson e statunitensi non diedero il loro sostegno all’accordo (It is a non-starter) perché, secondo quanto riporta Foreign Affairs, questo prevedeva un impegno, loro e degli altri paesi, ad assistere militarmente l’Ucraina se attaccata. Una motivazione poi ampiamente smentita dal flusso di armamenti a Kyev che proprio Gran Bretagna e Stati Uniti hanno assicurato in questi due anni.
Al contrario, aver silurato la possibilità che Ucraina e Russia giungessero ad un accordo due mesi dopo il 24 febbraio 2022, ha portato alla continuazione di una devastante guerra che oggi vede l’Ucraina in serissime difficoltà e crescere esponenzialmente il rischio di un conflitto aperto tra Nato e Russia.
Ma forse era e rimane proprio questo il disegno non confessato ma perseguito da Gran Bretagna e Stati Uniti. Del resto a pagarne tutti i costi sarebbero proprio Ucraina, Unione Europea e Russia.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa