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Dove si sono “inceppati” i negoziati su Gaza

Hamas, in una nota ufficiale, ha respinto l’ultima proposta negoziale su Gaza discussa nel fine settimana, puntando il dito contro Benjamin Netanyahu, accusato di aver creato “nuovi ostacoli ai colloqui”.

L’organizzazione palestinese afferma che il premier israeliano “stabilisce nuove condizioni e richieste” per ostacolare i colloqui e prolungare la guerra a Gaza. La dichiarazione afferma che l’ultima proposta sostenuta dagli Stati Uniti sarebbe allineata alle richieste di Israele, sottolineando l’insistenza sul fatto che le forze armate israeliane rimangano nel Corridoio Philadelfia, presso il valico di Rafah e nel Corridoio di Netzarim.

Hamas accusa poi Netanyahu di aver introdotto nuove condizioni per il rilascio degli ostaggi. “Riteniamo Netanyahu pienamente responsabile per aver ostacolato gli sforzi dei mediatori e per aver ostacolato un accordo”, aggiungendo che il primo ministro è l’unico responsabile delle vite degli ostaggi. Hamas sottolinea, inoltre, di continuare a sostenere la sua proposta del 2 luglio.

Una fonte di Hamas ha detto all’agenzia saudita Al-Sharq al Awsat che la proposta “contraddice completamente il documento concordato il 2 luglio” e ha detto che il gruppo palestinese sta ancora aspettando i risultati dei suoi incontri a Doha e al Cairo.

Dal canto suo Netanyahu in una riunione di gabinetto tenutasi ieri, ha chiesto una maggiore pressione su Hamas e il suo nuovo leader Yahya Sinwar in vista di nuovi round di colloqui.

Secondo l’analista israeliano Seth Franzman, “I punti chiave nei colloqui per il cessate il fuoco sono la prova del piano di Hamas di tornare a Gaza. Vuole spostare uomini armati nel nord di Gaza e ristabilirsi nel sud di Gaza. I corridoi lo impediscono” scrive oggi sul Jerusalem Post “Se la presenza dell’IDF sarà ridotta o l’IDF se ne andrà, allora Hamas tornerà. È già tornato in gran parte di Gaza e ha dimostrato di poter far ricrescere rapidamente le sue reti”.

Fonti israeliane riferiscono anche che Netanyahu avrebbe criticato i rappresentanti della squadra negoziale israeliana, accusandoli di raccomandare che l’esercito israeliano si ritiri dal corridoio Philadelfia tra Egitto e Gaza.

L’ufficio di Netanyahu ha detto che i membri della squadra che negoziava un accordo di cessate il fuoco con Hamas “hanno affermato negli ultimi mesi che Hamas non avrebbe mai accettato di rinunciare alla fine della guerra come condizione dell’accordo, e hanno raccomandato di cedere alla richiesta di Hamas”.

Secondo i resoconti dei media israeliani, in un incontro molto teso tenutosi domenica, il team negoziale ha esortato Netanyahu a mostrare maggiore flessibilità nei negoziati.

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